Il trascorrere del tempo nel vangelo di Giovanni
Mi dispiace di aver fatto passare così tanto tempo dalla mia ultima lezione, non credevo che il tempo passasse così velocemente... Ho una certa quantità di scuse ma non abbastanza faccia tosta da proporle. Vi assicuro che non era mia intenzione mancarvi di rispetto. Perdonatemi e accettate la mia ingenuità, naturalmente ho già, in passato, preparato studi su questo vangelo ma per proporvi lezioni più fresche ho deciso di ricominciare tutto d'accapo. Forse saranno più fresche ma se continuassi così saranno comunque un po' stantie. Sono stato uno sciocco ma non tornerò a proporvi le solite lezioni ma quelle appena sfornate....e se non dovessi riuscire allora cambierò mestiere.
Il tempo; nel corso della mia prima lezione avevo lanciato un'esca ma nessuno ha abboccato. Avevo chiesto di leggere tutto il vangelo di Giovanni e di dirmi quanto tempo questo aveva richiesto. Pensavo che automaticamente qualcuno sarebbe entrato nella competizione che prevedeva un vincitore, quello in grado di leggere più velocemente. Bravi, nessuno lo ha fatto. Forse l'esca era troppo visibile oppure non godo di alcuna autorità. Comunque avete passato il primo esame. Anche se non sapevate di essere sotto esame. Non si può leggere il vangelo di Giovanni velocemente, è una cosa fisicamente impossibile.
C'è, proprio nel prologo, un accenno di eternità, un richiamo a considerare l'eterna esistenza di Cristo. Una eternità legata indissolubilmente all'uomo, alla sua storia e al suo rapporto con Dio (Gv 1;1-3 / Gv 1;4-5 / Gv 1;9-18)
Mentre i Sinottici danno importanza soprattuto a ciò che Gesù ha detto e fatto in Galilea, Giovanni parla di tre viaggi di Gesù a Gerusalemme e di tre volte in cui celebra la pasqua ( Gv 5;1 / Gv 7;10 / Gv 12;12).
E' questo l'unico vangelo a presentare l'ultima settimana di Gesù dilatandola in 10 dei suoi 21 capitoli e utilizzando così il tempo in base non al suo scorrere naturale ma alla sua valenza, e concentrando il proprio racconto su questi ultimi suoi giorni.
Se i sinottici riferiscono almeno trenta fatti miracolosi, Giovanni ne presenta solo 7 di cui 4 sono inediti e non raccontati dai sinottici.
Se i sinottici riferiscono una grande serie di brevi insegnamenti e di parabole il vangelo di Giovanni si concentra su pochi e lunghi discorsi solenni (ad es. Gv dal capitolo 13 al capitolo17) e gli unici racconti simili a parabole sono nei capitoli 10 e 15.
Solo nel vangelo di Giovanni troviamo alcune importanti definizioni di Gesù: Io sono la luce (Gv 8;12 / Gv 9;5), la porta (Gv 10;7-9), il buon pastore (Gv 10;11-14), la vera vite (Gv 15;1), la via la verità la luce (Gv 14;6), la resurrezione e la vita (Gv 11;25), il pane che dà la vita (Gv 6;35-48).
Gesù è presentato come un uomo vero che è stato toccato e ascoltato dai suoi amici e discepoli, che ha vissuto con gli uomini (Gv 1;14) ma che già prima della resurrezione era pieno di grazia e della gloria di Dio. Sin dal principio il suo agire e parlare sono rivelazioni che il Figlio presenta del Padre. Ed è quindi per questo che, fin dal principio, per i discepoli è possibile “vedere”, “comprendere” e “credere”.
L'autore del vangeli dichiara chiaramente le sue intenzioni e il suo scopo, Gv 20;30: aiutare a credere che Gesù è il Messia e il figlio di Dio. Giovanni infatti insiste molto nel mostrare che Gesù è, allo stesso tempo, grande e potente come Dio stesso e, nello stesso modo, umano e concreto come Gesù di Nazareth.
Per concludere questa breve presentazione del trascorrere del tempo nel vangelo di Giovanni, chiuderei presentando un interessante ulteriore elemento, secondo l'apostolo Giovanni siamo nell'ultima ora e quest'ultima ora rappresenta la nostra storia e il nostro futuro, dalla venuta di Cristo fino al suo ritorno (I Gv 2;18).
Che Dio vi benedica e vi dia la sua pace.
Giovanni Albani