Che cosa è peccato?

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AlfredoGennari
00giovedì 17 ottobre 2013 17:53
Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge; il peccato è la violazione della legge
(I Giovanni 3, 4).

Quale legge? tutte le leggi, anche umane, quindi le leggi dello Stato in cui uno vive?
Qualcuno sicuramente pensa di sì, pensa cioè che chi trasgredisce una legge dello Stato commette peccato.
Ma ne siamo proprio sicuri?
Se così fosse, ne verrebbe l’assurdo che chi avesse trasgredito le leggi razziali emanate nel 1939 dallo Stato Fascista contro gli Ebrei e avesse aiutato, contro la legge, degli Ebrei a salvarsi da prigione o anche da morte, avrebbe commesso peccato e non sarebbe stato in armonia con Dio.
Oppure, venendo a un tema più attuale, chi avesse trasgredito la Bossi-Fini (legge dello Stato Italiano) aiutando un extracomunitario clandestino – per la Bossi-Fini essere clandestini è un reato perseguibile dalle autorità – avrebbe commesso peccato e non sarebbe stato in armonia con Dio.
Non voglio fare polemica politica, non si tratta di destra o sinistra, il “reato di clandestinità” è semplicemente un concetto stupido e niente di più.
Ma pensare che Giovanni in questo brano, come anche Paolo in Romani 13, 8-10, avesse in mente leggi umane è semplicemente fuorviante da quello che i due apostoli hanno a cuore.
La legge che sia Giovanni che Paolo hanno in mente è la legge di Dio, in modo particolare i dieci comandamenti che si riassumono in “ama Dio” e “ama il tuo prossimo”.

Spesso mi è capitato di sentir dire “fumare è peccato” oppure “bere è peccato” o “drogarsi è peccato”. Da ragazzino, quando ero cattolico, mi si diceva che “ballare è peccato”; si diceva che una donna che andava a messa con maniche corte sopra il gomito o con scollature vistose o gonne solo al ginocchio, neanche sopra, “commetteva peccato” e quindi non era in armonia con Dio.
Ma tutte queste cose che ho citato, contro quale legge di Dio vanno?
Nessuna, per il semplice fatto che non esistono leggi di Dio che proibiscano quelle cose, tutt’al più si possono scontrare con un più o meno falso senso del pudore o con consuetudini, umane, troppo umane, destinate a cambiare col cambiare dei tempi.

Mi viene in mente Caino.
Caino uccide Abele, suo fratello. E lo fa premeditatamente, perché sembra che già da tempo fosse irritato contro di lui (Genesi 4, 5).
Ma Caino non viene punito. Anzi! Viene protetto da Dio (Genesi 4, 15).
Voglio ricordare che per l’omicidio premeditato la successiva legge di Mosè, in ottemperanza al comandamento “non uccidere”, prevedeva la morte (Esodo 21, 14 Se qualcuno insidia e uccide il suo prossimo con premeditazione, tu lo strapperai anche dal mio altare, per farlo morire).
E perché Caino non viene ucciso?
La risposta è: perché non esisteva legge e senza legge non c’è peccato (Romani 7, 7) o, per meglio dire, io non posso essere punito per aver fatto qualcosa che non mi era stato proibito da nessuno. Certo, Caino uccidendo Abele ha fatto una cosa cattiva e dannosissima al punto di privare un essere umano della vita stessa, ma non ha commesso peccato o, se preferiamo, non ha commesso reato perseguibile.
Quindi l’azione cattiva sussiste comunque, e porterà le sue conseguenze, ma non è punibile perché non ha trasgredito nessuna legge. Solo nel momento in cui sarà esplicitamente pronunciata una proibizione, cioè una legge, quella stessa azione si trasformerà in peccato punibile (con la morte nel caso Di Caino).


Orchidea
00giovedì 17 ottobre 2013 21:17
ci sono delle cose specifiche che Dio oggi vieta di fare perche' LUI NELLA SUA PAROLA ha fatto scrivere che son peccato ?
AlfredoGennari
00venerdì 18 ottobre 2013 18:12
Re:
io.donna, 17/10/2013 21:17:



ci sono delle cose specifiche che Dio oggi vieta di fare perche' LUI NELLA SUA PAROLA ha fatto scrivere che son peccato ?





Una me ne viene in mente, anzi due.
Non commettere adulterio (Esodo 20, 14), è uno dei dieci comandamenti e significa che un uomo non può e non deve fare sesso con la moglie di un altro uomo. Addirittura non la deve neanche desiderare: non desiderare la moglie del tuo prossimo (Esodo 20, 17).
Oggi questo comandamento viene spesso tranquillamente trasgredito e chi lo fa commette peccato che sicuramente avrà conseguenze spiacevoli.
Nella Bibbia non è scritto esplicitamente ma penso che sia valido anche per le donne.

L'altra cosa è : Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta è fuori dal corpo, ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo (I Corinzi 6, 18). Qui Paolo sta chiaramente dicendo (vedi i versetti 15 e 16) che un uomo cristiano non può e non deve fare sesso con una prostituta perché sarebbe fornicazione (voglio far notare che il vocabolo "fornicazione", che traduce il greco "porneia", viene dal latino "fornix" che significa "postribolo" o "casa chiusa", cioè il luogo dove le prostitute svolgevano il loro lavoro).
Non c'è un comandamento specifico "non andare con le prostitute" ma evidentemente Paolo - che era ispirato da Dio - riteneva peccato il fare sesso con prostitute. In ogni caso, i capp. 6 e 7 di Proverbi accostano e fortemente deplorano sia l'andare con la moglie di un altro (adulterio, cap. 6) sia l'andare con prostitute (fornicazione, cap. 7).
Poiché esistevano (cinedi) ed esistono (gigolò) anche prostituti maschi, penso che sia valido anche per le donne.
Orchidea
00venerdì 18 ottobre 2013 21:47
il sesso tra due single e' peccato secondo la bibbia ?
AlfredoGennari
00sabato 19 ottobre 2013 14:02
Re:
io.donna, 18/10/2013 21:47:



il sesso tra due single e' peccato secondo la bibbia ?





La Bibbia non ne parla per niente.
Con la Sua Parola scritta, Dio intende dare le regole necessarie per una buona convivenza tra le sue creature, per cui non si deve uccidere, non si deve rubare, non si deve prendere la moglie al prossimo e via dicendo. Non è un caso che Gesù dica esplicitamente che tutta la legge e i profeti, e quindi tutto il Vecchio Testamento, si possono riassumere in due soli comandamenti: ama Dio e ama il prossimo, perché l'amore non mai male (Romani 13, 10).

Tutte le cose di cui la Bibbia non parla sono lasciate all'intelligenza delle persone. Non serve che Dio ci dica "non devi mangiare troppo" oppure "non devi fumare" o "non devi drogarti", è la nostra intelligenza a dircelo, oltre alla nostra esperienza. Ovviamente, se io mangio troppo o mangio male, faccio del male al mio corpo e allora Paolo potrebbe dirmi (parafrasando I Corinzi 6, 18): ogni altro peccato che l'uomo commette è fuori del corpo; ma il bulimico pecca contro il proprio corpo. E lo stesso vale per il fumo, l'acool, la droga.

Anche il sesso rientra in quelle cose lasciate all'intelligenza di noi tutti. Sappiamo bene tutti quanta sia la forza attrattiva del sesso e quanto facilmente ne possiamo diventare schiavi.
Ma non è il fare sesso che è peccato bensì il diventarne schiavi, esattamente come non è il bere vino a essere peccato ma lo è il diventare schiavi del vino.

AlfredoGennari
00domenica 20 ottobre 2013 15:52
Sposto qui la risposta che io.donna aveva erroneamente infilata in una cartella inadatta, dove si tratta tutt'altro argomento. Questo solo per dare maggiore chiarezza alle discussioni e alle risposte.




Post di io.donna


www.osanna.org/public/riflessioni/Fuggite%20la%20fornicaz...

COS’È LA FORNICAZIONE?

Il termine fornicazione deriva dal tardo latino “fornicãre” derivato a sua volta da “fornix”, che indicava un "sotterraneo a volta, sede di prostitute, bordello", termine usato dalle traduzioni della Bibbia in latino per tradurre il termine greco “porneia” (immoralità sessuale) che a sua volta deriva da dal greco “πόρνη”, porne, prostituta (termine che si trova anche in Apoc. 17:1); tale parola, nel Nuovo Testamento, è presente 40 volte. [1]

Nel senso più ristretto fornicare significa avere un rapporto sessuale volontario fra persone non sposate o fidanzati o promessi sposi tra loro e, in queste condizioni, è una pratica condannata dalla Bibbia e anche dalla morale cristiana tradizionale.

Nel senso anzidetto, i "fornicatori" (pornoi) si distinguono dagli “adulteri” (moichoi), come in 1Corinzi 6:9,10.

Tuttavia, nelle scritture “porneia” in alcuni casi assume il significato di “moichatai” (adulterio) come nelle parole di Gesù in Mat 19:9 "Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio".
AlfredoGennari
00domenica 20 ottobre 2013 15:55
io.donna, 20/10/2013 15:09:

http://www.osanna.org/public/riflessioni/Fuggite%20la%20fornicazione.asp

COS’È LA FORNICAZIONE?

Il termine fornicazione

Nel senso più ristretto fornicare significa avere un rapporto sessuale volontario fra persone non sposate o fidanzati o promessi sposi tra loro e, in queste condizioni, è una pratica condannata dalla Bibbia e anche dalla morale cristiana tradizionale.






Hai detto bene, il greco "porneia" viene tradotto con "fornicazione" e tu la definisci con il termine molto vago di "immoralità sessuale".
Ma il greco e il latino sono invece molto più precisi della tua definizione.
"Porneia" deriva a sua volta dal verbo "pernemi" che ha il senso di "vendere" e veniva usato sia nel caso della vendita di schiavi sia nel caso di donne che vendevano i loro servizi sessuali, quindi prostitute.
Spesso le prostitute erano delle schiave che venivano usate per soddisfare le voglie dei loro padroni.
Quindi "pornè" = "prostituta", "porneia" = "prostituzione", "pernemi" ="vendere[schiavi/e]".
Significato chiarissimo e Paolo in I Corinzi 6, 18 ha in mente esattamente questo significato.

Ad alterarlo ci hanno pensato tutte le chiese cristiane, la Cattolica in testa, che con la loro sessuofobia patologica hanno fatto del sesso un peccato, anzi! "il peccato".

Sicuramente la Bibbia condanna adulterio e fornicazione=prostituzione (e ho già mostrato i passi) ma mi dovresti dire dove la Bibbia condanna il sesso fra fidanzati, perché io, francamente, non lo so.
Orchidea
00domenica 20 ottobre 2013 21:28
Re:
AlfredoGennari, 20/10/2013 15:55:




Hai detto bene, il greco "porneia" viene tradotto con "fornicazione" e tu la definisci con il termine molto vago di "immoralità sessuale".
Ma il greco e il latino sono invece molto più precisi della tua definizione.
"Porneia" deriva a sua volta dal verbo "pernemi" che ha il senso di "vendere" e veniva usato sia nel caso della vendita di schiavi sia nel caso di donne che vendevano i loro servizi sessuali, quindi prostitute.
Spesso le prostitute erano delle schiave che venivano usate per soddisfare le voglie dei loro padroni.
Quindi "pornè" = "prostituta", "porneia" = "prostituzione", "pernemi" ="vendere[schiavi/e]".
Significato chiarissimo e Paolo in I Corinzi 6, 18 ha in mente esattamente questo significato.

Ad alterarlo ci hanno pensato tutte le chiese cristiane, la Cattolica in testa, che con la loro sessuofobia patologica hanno fatto del sesso un peccato, anzi! "il peccato".

Sicuramente la Bibbia condanna adulterio e fornicazione=prostituzione (e ho già mostrato i passi) ma mi dovresti dire dove la Bibbia condanna il sesso fra fidanzati, perché io, francamente, non lo so.



non si trova comunque siccome la prostituta non e' sposata con chi ha il rapporto forse si puo' trarre la conclusione che la bibbia sottintende che da non sposati i rapporti sarebbe meglio non averne .
poi sta a coscienza. riprendo una cosa detta da te ,il sesso e' una forza che puo' offuscare percio' quando si e' fidanzati e' meglio basare il rapporto amoroso sui sentimenti per conoscersi meglio
AlfredoGennari
00lunedì 21 ottobre 2013 14:14
Re: Re:
io.donna, 20/10/2013 21:28:



non si trova comunque siccome la prostituta non e' sposata con chi ha il rapporto forse si puo' trarre la conclusione che la bibbia sottintende che da non sposati i rapporti sarebbe meglio non averne .
poi sta a coscienza. riprendo una cosa detta da te ,il sesso e' una forza che puo' offuscare percio' quando si e' fidanzati e' meglio basare il rapporto amoroso sui sentimenti per conoscersi meglio






E chi ha detto che una prostituta non è sposata? guarda un po' il libro del profeta Osea, il quale aveva per moglie una prostituta!

I sottintesi sono sempre pericolosi, si può sottintendere qualsiasi cosa, per cui è sempre meglio non far dire alla Parola di Dio quello che non dice, perché questo è un aggiungere o togliere alla Parola stessa e gli ultimissimi versetti di Apocalisse ci danno un avvertimento piuttosto chiaro circa l'aggiungere e il togliere.

Dici bene, il sesso ha una grande forza e sarebbe molto intelligente che due fidanzati non si lasciassero attrarre da esso fino al punto di non lasciare spazio alla necessità di parlare per conoscersi l'un l'altra.
Su questo concordo pienamente.
Ma non sarà mai con le menzogne o lo stravolgimento dei significati delle parole che si educheranno i ragazzi: questi vogliono che gli adulti, primi fra tutti i loro genitori, parlino chiaro e con verità.
Non serve a niente far paura dicendo loro che se fanno sesso sono dei fornicatori e saranno quindi esclusi dalla Nuova Gerusalemme (Apocalisse 22, 15); è falso dire a due ragazzi che sono fornicatori, perché il significato di questa parola è ben diverso e Paolo in I Corinzi 6, 18 lo mostra chiaramente.
I ragazzi vogliono informazioni, non menzogne.
Solo così è possibile educarli ad avere la dovuta attenzione verso il sesso, come verso qualsiasi altra cosa.
Informazioni!! non menzogne, né stravolgimenti di significati!!


fabio-1967
00lunedì 21 ottobre 2013 16:53
Re: Re:
AlfredoGennari, 18/10/2013 18:12:




Una me ne viene in mente, anzi due.
Non commettere adulterio (Esodo 20, 14), è uno dei dieci comandamenti e significa che un uomo non può e non deve fare sesso con la moglie di un altro uomo. Addirittura non la deve neanche desiderare.


Addirittura Gesù chiarisce meglio in
Matteo 5,27-28
27 «Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio". 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore."

Quindi non solo con la moglie di un altro ma proprio le donne in generale, anche se credo che si stia riferendo chiaramente a uomini sposati.


AlfredoGennari
00lunedì 21 ottobre 2013 20:01
Re: Re: Re:
fabio-1967, 21/10/2013 16:53:



Addirittura Gesù chiarisce meglio in
Matteo 5,27-28
27 «Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio". 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore."

Quindi non solo con la moglie di un altro ma proprio le donne in generale, anche se credo che si stia riferendo chiaramente a uomini sposati.






Mah! dal momento che adulterio può essere commesso solo quando uno dei due è sposato, uno può anche dedurre che sia l'uomo ad essere già sposato e che, quindi, avendo già moglie e desiderando una donna diversa sia proprio lui a commettere adulterio.

Ma chissà perché non si pensa mai che sia la donna ad essere sposata e lui un giovanotto libero da impegni!!!

Si dà il caso che nella lingua greca (e anche il quella ebraica) non esista un vocabolo specifico per "moglie" per cui quando viene usato il vocabolo "donna" (greco "gunè") si può intendere anche "moglie" e sarà il contesto a decidere se tradurre con "donna" o con "moglie".

Ma c'è anche un altro particolare, molto importante.
Nela cultura greca (e anche nell'ebraica) si suddividevano le donne in due categorie ad ognuna delle quali corrispondeva un vocabolo specifico: le non sposate e le sposate.
Per le prime si usava il termine "parthenos" che solitamente vien tradotto con "donna in età da marito", o con "giovane", oppure con "vergine" (era ovvio, allora, che una non sposata fosse vergine); per le seconde si usava "gunè" che solitamente vien tradotto con "donna" o "moglie" a seconda del contesto.
Vedi, ad esempio, Matteo 1, 23: la vergine (giovane o donna in età da marito) concepirà e partorirà (qui si parla di Maria). Mentre Matteo 5, 28, cioè il passo che Fabio ha riportato, ha "donna" o "moglie".
E il contesto cosa dice? che si verifica un adulterio per cui logica vuole che quella donna guardata e desiderata sia da considerare una non-vergine e quindi una moglie e non una vergine.

Purtroppo, secoli di sessuofobismo patologico e di maschilismo altrettanto patologico da parte delle chiese ha distorto ogni modo di pensare in materia di sesso, per cui risulta importante solo dire: non si deve ... etc. etc.

Orchidea
00lunedì 21 ottobre 2013 20:40
Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 21/10/2013 14:14:




E chi ha detto che una prostituta non è sposata? guarda un po' il libro del profeta Osea, il quale aveva per moglie una prostituta!

I sottintesi sono sempre pericolosi, si può sottintendere qualsiasi cosa, per cui è sempre meglio non far dire alla Parola di Dio quello che non dice, perché questo è un aggiungere o togliere alla Parola stessa e gli ultimissimi versetti di Apocalisse ci danno un avvertimento piuttosto chiaro circa l'aggiungere e il togliere.

Dici bene, il sesso ha una grande forza e sarebbe molto intelligente che due fidanzati non si lasciassero attrarre da esso fino al punto di non lasciare spazio alla necessità di parlare per conoscersi l'un l'altra.
Su questo concordo pienamente.
Ma non sarà mai con le menzogne o lo stravolgimento dei significati delle parole che si educheranno i ragazzi: questi vogliono che gli adulti, primi fra tutti i loro genitori, parlino chiaro e con verità.
Non serve a niente far paura dicendo loro che se fanno sesso sono dei fornicatori e saranno quindi esclusi dalla Nuova Gerusalemme (Apocalisse 22, 15); è falso dire a due ragazzi che sono fornicatori, perché il significato di questa parola è ben diverso e Paolo in I Corinzi 6, 18 lo mostra chiaramente.
I ragazzi vogliono informazioni, non menzogne.
Solo così è possibile educarli ad avere la dovuta attenzione verso il sesso, come verso qualsiasi altra cosa.
Informazioni!! non menzogne, né stravolgimenti di significati!!





e' vero la prostituta puo' essere sposata,proprio oggi ho letto la storia di Messalina che si prostituiva in un bordello ed era sposata.

gli adulti devono spiegare ai ragazzi cosa e' il sesso senza farli sentire peccatori o non, in un versetto biblico la bibbia dice che DIO giudichera' i fornicatori e gli adulteri


il sesso ha una grande forza e sarebbe molto intelligente che due fidanzati non si lasciassero attrarre da esso fino al punto di non lasciare spazio alla necessità di parlare per conoscersi l'un l'altra.



per questo in un altra scrittura vien detto che e' meglio sposarsi quando si e' passato "il fiore della giovinezza" quando i desideri sessuali son molto forti

Paolo consiglia anche che se una persona riesce a mantenersi casto lo faccia,se no si sposi
fabio-1967
00martedì 22 ottobre 2013 10:22
Re: Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 21/10/2013 20:01:




Mah! dal momento che adulterio può essere commesso solo quando uno dei due è sposato, uno può anche dedurre che sia l'uomo ad essere già sposato e che, quindi, avendo già moglie e desiderando una donna diversa sia proprio lui a commettere adulterio.

Ma chissà perché non si pensa mai che sia la donna ad essere sposata e lui un giovanotto libero da impegni!!!

Si dà il caso che nella lingua greca (e anche il quella ebraica) non esista un vocabolo specifico per "moglie" per cui quando viene usato il vocabolo "donna" (greco "gunè") si può intendere anche "moglie" e sarà il contesto a decidere se tradurre con "donna" o con "moglie".

Ma c'è anche un altro particolare, molto importante.
Nela cultura greca (e anche nell'ebraica) si suddividevano le donne in due categorie ad ognuna delle quali corrispondeva un vocabolo specifico: le non sposate e le sposate.
Per le prime si usava il termine "parthenos" che solitamente vien tradotto con "donna in età da marito", o con "giovane", oppure con "vergine" (era ovvio, allora, che una non sposata fosse vergine); per le seconde si usava "gunè" che solitamente vien tradotto con "donna" o "moglie" a seconda del contesto.
Vedi, ad esempio, Matteo 1, 23: la vergine (giovane o donna in età da marito) concepirà e partorirà (qui si parla di Maria). Mentre Matteo 5, 28, cioè il passo che Fabio ha riportato, ha "donna" o "moglie".
E il contesto cosa dice? che si verifica un adulterio per cui logica vuole che quella donna guardata e desiderata sia da considerare una non-vergine e quindi una moglie e non una vergine.

Purtroppo, secoli di sessuofobismo patologico e di maschilismo altrettanto patologico da parte delle chiese ha distorto ogni modo di pensare in materia di sesso, per cui risulta importante solo dire: non si deve ... etc. etc.




Quindi Gesù si stava riferendo a donne sposate o non vergine,ma comunque per me nella sostanza non cambia nulla se un uomo o una donna sposata guarda un altro uomo o donna sposata o non, desiderandola o magari fantasticandoci sopra come noi maschietti sappiamo fare...per me siamo sempre nel campo dell'adulterio.
Secondo me Gesù ha posto l'accento che l'adulterio non è solo l'atto sessuale (le corna) ma parte proprio da una volontà mentale (partoriamo il peccato)....oppure anni di catechismo mi hanno devastato il cervello??? [SM=g27987]

AlfredoGennari
00martedì 22 ottobre 2013 17:12
Re: Re: Re: Re: Re:
fabio-1967, 22/10/2013 10:22:



Quindi Gesù si stava riferendo a donne sposate o non vergine,ma comunque per me nella sostanza non cambia nulla se un uomo o una donna sposata guarda un altro uomo o donna sposata o non, desiderandola o magari fantasticandoci sopra come noi maschietti sappiamo fare...per me siamo sempre nel campo dell'adulterio.
Secondo me Gesù ha posto l'accento che l'adulterio non è solo l'atto sessuale (le corna) ma parte proprio da una volontà mentale (partoriamo il peccato)....oppure anni di catechismo mi hanno devastato il cervello??? [SM=g27987]





Quando si usa la parola “adulterio” ... anzi no!
... quando leggiamo nella Bibbia il termine “adulterio” è certo che abbiamo a che fare con persone sposate.
Non esiste adulterio fra persone non sposate.
Sarà la successiva speculazione teologica delle chiese (speculazione presa pari pari dalle dottrine dell’eresia chiamata gnosticismo!!) che confonderà le acque e farà di tutta l’erba un fascio dicendo, praticamente, sesso=adulterio se non avviene fra i contraenti del contratto “matrimonio”.
Ma questa è una forzatura dei significati delle parole, è una falsificazione del messaggio della Parola di Dio!

Voglio riportare un brano di un vangelo gnostico del II secolo:
“Pietro gli disse: Che cosa è il peccato del mondo? Il Salvatore rispose: Non vi è alcun peccato. Siete voi, invece, che fate il peccato allorchè compite azioni che sono della stessa natura dell’adulterio, che è detto ‘il peccato’.”
Chiaro, no?
La morale delle chiese è sempre stata questa, anche il sesso fra coniugi è sempre stato considerato un male necessario per poter fare figli. Ma il sesso è considerato (lo è ancora, pur se con meno violenza che in passato) “il peccato”.

E’ un escamotage perverso, quello delle chiese: la Bibbia addita come peccato solo l’adulterio e la fornicazione. E allora, per poter condannare il sesso tout court, bisogna dargli un nome che sia il nome di un peccato, cioè di qualcosa di proibito espressamente dalla Bibbia, ecco quindi che si appioppa l’etichetta “adulterio” anche al sesso, o al semplice desiderio di farlo, fra persone non sposate; oppure l’etichetta “fornicazione” al sesso fra fidanzati.

Ora, io non voglio dire che si debba e si possa fare sesso comunque e con chiunque, no!
Voglio soltanto dire che ogni cosa deve essere chiamata col proprio nome e che i significati delle parole usate dalla Parola di Dio non devono essere alterati per il proprio uso e consumo per nessun motivo.
Se io educo mio figlio usando la paura del castigo per il peccato e se per far questo invento addirittura un peccato, dimostro di valere molto poco come educatore e genitore.
Se poi faccio questo nella chiesa come insegnante della Bibbia, non solo valgo poco ma sono anche colpevole di aver distorto il messaggio stesso della Bibbia.
Nell'amore non c'è paura dice I Giovanni 4, 18.


fabio-1967
00martedì 22 ottobre 2013 18:42
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 22/10/2013 17:12:




Quando si usa la parola “adulterio” ... anzi no!
... quando leggiamo nella Bibbia il termine “adulterio” è certo che abbiamo a che fare con persone sposate.
Non esiste adulterio fra persone non sposate.




Perdonami forse non riesco a spiegarmi...ci riprovo:
Tu dici che quando sulla Bibbia c'è il termine "adulterio" il riferimento è sempre verso persone sposate, quindi se Gesù in Matteo 5,27-28 dice:
27 «Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio". 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore."

praticamente non stà dicendo a chiunque = (uomini o donne sposate) che guardare un uomo o donna (tu dici sposate)desiderandola commette adulterio?
Ora portiamo questa cosa ai giorni nostri e con un esempio dico:
Un uomo sposato che guarda una donna qualsiasi (sposata o non, anche perchè non è detto che si riesca a sapere se lo è o meno) e la desidera,secondo me in un certo senso stà commettendo adulterio e Gesù, a mio avviso, stà dicendo che è meglio neanche desiderare la donna perchè altrimenti sarebbe peggio perchè magari si scadrebbe nel tradimento...Ecco io questo capisco dalle parole di Matteo, mi sbaglio? Miiiii che faticata [SM=g27990]

AlfredoGennari
00mercoledì 23 ottobre 2013 08:40
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
fabio-1967, 22/10/2013 18:42:



e Gesù, a mio avviso, stà dicendo che è meglio neanche desiderare la donna perchè altrimenti sarebbe peggio perchè magari si scadrebbe nel tradimento...Ecco io questo capisco dalle parole di Matteo, mi sbaglio?





Beh, forse stiamo andando troppo fuori rispetto a quello che ci dice il passo di Matteo 5, 28. Infatti non bisogna mai staccare un qualsiasi brano dal suo contesto.
Il contesto in cui è inserito il nostro brano è quello dell’atteggiamento di Gesù nei confronti della legge di Mosè e non è certamente quello di una discussione sull’etica sessuale.
Gesù infatti sta parlando dei 10 comandamenti e sta dando un insegnamento piuttosto radicale; praticamente dice che non è necessario arrivare ad uccidere per essere colpevoli di aver trasgredito il comandamento ma è sufficiente offendere il fratello per essere giudicati colpevoli di tale trasgressione.
Nello stesso modo, dice che non è indispensabile andare a letto con la moglie del prossimo ma basta desiderare di farlo (vedi decimo comandamento) per essere colpevoli di trasgressione verso il comandamento “non commettere adulterio”.

In questo contesto, vediamo cosa dice Gesù – Gesù sta parlando dell’adulterio, cioè il prendersi la moglie di un altro.
Dice “chiunque desidera …”: non specifica se l’uomo che desidera è o non è sposato, perché risulta evidente che è la "femmina" in questione ad essere sposata; infatti, il vocabolo “gunè” già di per sé implica che l’oggetto del desiderio sia una moglie. E penso che sarebbe corretto tradurre il brano così: “chiunque desideri una moglie ha già commesso adulterio”.
Poiché il “chiunque” può essere sia un uomo sposato sia un non sposato (a Gesù non interessa questo), il parlare di adulterio è giustificato dal fatto che “la femmina” in questione è una moglie, altrimenti non avrebbe senso far partire tutto il discorso dal “non commettere adulterio”.
Se Gesù avesse avuto in mente di dare lezioni di morale sessuale avrebbe certamente impostato diversamente il suo discorso.

Però è successo, molto tempo dopo, quando sia Gesù che gli apostoli non c’erano più, che i preti di turno hanno “estirpato” il versettino dal suo contesto e l’hanno “piantumato” in un terreno completamente diverso e cioè nell’ambito dell’etica sessuale.
E questo è fuorviante, perché stravolgi completamente le intenzioni di Gesù e di Matteo che ha riportato quel discorso.
Da un’argomentazione sull’atteggiamento nei confronti della legge di Mosè (intenzione di Gesù e di Matteo), il versetto diventa argomentazione sull’etica sessuale.
Della più retriva e aberrante, poi! perché qualcuno (un tal Origene, detto padre della chiesa – mi vergognerei come un ladro ad avere un tal padre) per non rischiare di essere preso dal desiderio per una donna è arrivato ad autoevirarsi! Questa è la gente che insegna o ha insegnato certe cose.

Se vogliamo parlare di comportamento sessuale, dei giovani come dei meno giovani, facciamolo apertamente senza cercare pezze d’appoggio bibliche (che non esistono! per cui bisogna inventarsele!) ma ragionando su cose come l’ambiente sociale in cui viviamo, le consuetudini più diffuse, il punto di vista sanitario, il tipo di educazione da dare e da darsi, etc. etc
Ma, soprattutto, facciamolo avendo ben chiaro in mente che Dio ha dato i suoi comandamenti solo ed esclusivamente per far sì che gli individui non si facessero del male a vicenda: se io ti prendo la moglie o ti rubo la macchina, o attesto il falso contro di te, ti faccio del male; se faccio sesso con una donna libera non ti faccio del male.
Spero di essermi spiegato.
fabio-1967
00giovedì 24 ottobre 2013 19:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 23/10/2013 08:40:




Beh, forse stiamo andando troppo fuori rispetto a quello che ci dice il passo di Matteo 5, 28. Infatti non bisogna mai staccare un qualsiasi brano dal suo contesto.
Il contesto in cui è inserito il nostro brano è quello dell’atteggiamento di Gesù nei confronti della legge di Mosè e non è certamente quello di una discussione sull’etica sessuale.
Gesù infatti sta parlando dei 10 comandamenti e sta dando un insegnamento piuttosto radicale; praticamente dice che non è necessario arrivare ad uccidere per essere colpevoli di aver trasgredito il comandamento ma è sufficiente offendere il fratello per essere giudicati colpevoli di tale trasgressione.
Nello stesso modo, dice che non è indispensabile andare a letto con la moglie del prossimo ma basta desiderare di farlo (vedi decimo comandamento) per essere colpevoli di trasgressione verso il comandamento “non commettere adulterio”.

In questo contesto, vediamo cosa dice Gesù – Gesù sta parlando dell’adulterio, cioè il prendersi la moglie di un altro.
Dice “chiunque desidera …”: non specifica se l’uomo che desidera è o non è sposato, perché risulta evidente che è la "femmina" in questione ad essere sposata; infatti, il vocabolo “gunè” già di per sé implica che l’oggetto del desiderio sia una moglie. E penso che sarebbe corretto tradurre il brano così: “chiunque desideri una moglie ha già commesso adulterio”.
Poiché il “chiunque” può essere sia un uomo sposato sia un non sposato (a Gesù non interessa questo), il parlare di adulterio è giustificato dal fatto che “la femmina” in questione è una moglie, altrimenti non avrebbe senso far partire tutto il discorso dal “non commettere adulterio”.
Se Gesù avesse avuto in mente di dare lezioni di morale sessuale avrebbe certamente impostato diversamente il suo discorso.

Però è successo, molto tempo dopo, quando sia Gesù che gli apostoli non c’erano più, che i preti di turno hanno “estirpato” il versettino dal suo contesto e l’hanno “piantumato” in un terreno completamente diverso e cioè nell’ambito dell’etica sessuale.
E questo è fuorviante, perché stravolgi completamente le intenzioni di Gesù e di Matteo che ha riportato quel discorso.
Da un’argomentazione sull’atteggiamento nei confronti della legge di Mosè (intenzione di Gesù e di Matteo), il versetto diventa argomentazione sull’etica sessuale.
Della più retriva e aberrante, poi! perché qualcuno (un tal Origene, detto padre della chiesa – mi vergognerei come un ladro ad avere un tal padre) per non rischiare di essere preso dal desiderio per una donna è arrivato ad autoevirarsi! Questa è la gente che insegna o ha insegnato certe cose.

Se vogliamo parlare di comportamento sessuale, dei giovani come dei meno giovani, facciamolo apertamente senza cercare pezze d’appoggio bibliche (che non esistono! per cui bisogna inventarsele!) ma ragionando su cose come l’ambiente sociale in cui viviamo, le consuetudini più diffuse, il punto di vista sanitario, il tipo di educazione da dare e da darsi, etc. etc
Ma, soprattutto, facciamolo avendo ben chiaro in mente che Dio ha dato i suoi comandamenti solo ed esclusivamente per far sì che gli individui non si facessero del male a vicenda: se io ti prendo la moglie o ti rubo la macchina, o attesto il falso contro di te, ti faccio del male; se faccio sesso con una donna libera non ti faccio del male.
Spero di essermi spiegato.



Alfredo, se vogliamo paragonare i tuoi studi biblici con i miei, io sono ai primi giorni d'asilo mentre tu hai 4/5 lauree, quindi sul significato delle parole in greco o in ebraico e su molto altro non posso dire nulla, però sono fortemente convinto che per intendere la Parola non bisogna avere studi immani e se io semplice mortale leggo un passo e lo Spirito di Dio mi fà capire quello che capisco, può darsi che Dio parli ad ognuno di noi indipendentemente dai nostri studi, ma lo fà per farci capire quello che serve a noi personalmente, nelle nostre specifiche vite e nei nostri personali contesti che viviamo.
Se non fossi convinto di questo avrei smesso da tempo di leggere la Bibbia perchè tanto non conoscendo ebraico o greco o aramaico o i contesti del tempo sarebbe una causa persa, ma grazie a Dio così non è.
Poi ho un'altra certezza e cioè che Dio ha messo la sua legge in tutti i cuori degli uomini e quindi indipendentemente da tutto, se stò facendo una cavolata, il mio campanellino d'allarme suona,poi io posso decidere se ascoltarlo o spegnerlo.
Ora io non stò dicendo che quello che dici tu è giusto o sbagliato ti stò solo dicendo che quello che capisco io forse è quello che Dio mi dà per me, per la mia vita.

Quello che ho scritto nel mio primo post è che sono convinto che in Matteo 5,27-28
Gesù stà facendo una precisazione al 10° comandamento dicendo che tutto nasce dalla mente,da un pensiero che dobbiamo respingere altrimenti il pensiero diventa desiderio, il desiderio diventa passione, e tutto si complica.
Proverbi 4,23, ci dice di vigilare sui nostri pensieri perchè la nostra vita dipende da quelli, infatti tutto parte da un singolo pensiero cioè quel meccanismo di cui parla Giacomo nel cap.1 ai versetti 14 e 15.
Io solo questo volevo dire con il mio intervento, poi sulla morale sessuale dei giovani e su quanto poco si faccia, con me sfondi una porta aperta.
Sono dell'idea che non basta sfornare ragazzetti battezzati ai vari campeggi se poi gli stessi ragazzetti abbandonati a se stessi e alle loro passioni vivono tormenti bestiali.
Le chiese non aiutano, i genitori fanno del loro meglio e alla fine ci troviamo a fare convegni pressochè su cose trite e ritrite quando invece ci dovremmo occupare di parlare apertamente a questi ragazzi sull'educazione sessuale invece di lasciarli a se stessi.
La verità è che facciamo schifo e basta io in primis!
Scusa la lunghezza...spero non mi bannerai [SM=g27987]
Orchidea
00sabato 26 ottobre 2013 21:49
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
fabio-1967, 24/10/2013 19:35:




Sono dell'idea che non basta sfornare ragazzetti battezzati ai vari campeggi se poi gli stessi ragazzetti abbandonati a se stessi e alle loro passioni vivono tormenti bestiali.
Le chiese non aiutano, i genitori fanno del loro meglio e alla fine ci troviamo a fare convegni pressochè su cose trite e ritrite quando invece ci dovremmo occupare di parlare apertamente a questi ragazzi sull'educazione sessuale invece di lasciarli a se stessi.
La verità è che facciamo schifo e basta io in primis!
Scusa la lunghezza...spero non mi bannerai [SM=g27987]



concordo con te Fabio ,i ragazzi vanno educati sessualmente anche se penso che anche i genitori devono essere aiutati a istaurare un dialogo con loro.
MassimoMartini
00sabato 26 ottobre 2013 23:01
Re:

Ad alterarlo ci hanno pensato tutte le chiese cristiane, la Cattolica in testa, che con la loro sessuofobia patologica hanno fatto del sesso un peccato, anzi! "il peccato".

Sicuramente la Bibbia condanna adulterio e fornicazione=prostituzione (e ho già mostrato i passi) ma mi dovresti dire dove la Bibbia condanna il sesso fra fidanzati, perché io, francamente, non lo so



MassimoMartini
00sabato 26 ottobre 2013 23:03
Re:
AlfredoGennari, 20/10/2013 15:55:




Hai detto bene, il greco "porneia" viene tradotto con "fornicazione" e tu la definisci con il termine molto vago di "immoralità sessuale".
Ma il greco e il latino sono invece molto più precisi della tua definizione.
"Porneia" deriva a sua volta dal verbo "pernemi" che ha il senso di "vendere" e veniva usato sia nel caso della vendita di schiavi sia nel caso di donne che vendevano i loro servizi sessuali, quindi prostitute.
Spesso le prostitute erano delle schiave che venivano usate per soddisfare le voglie dei loro padroni.
Quindi "pornè" = "prostituta", "porneia" = "prostituzione", "pernemi" ="vendere[schiavi/e]".
Significato chiarissimo e Paolo in I Corinzi 6, 18 ha in mente esattamente questo significato.

Ad alterarlo ci hanno pensato tutte le chiese cristiane, la Cattolica in testa, che con la loro sessuofobia patologica hanno fatto del sesso un peccato, anzi! "il peccato".

Sicuramente la Bibbia condanna adulterio e fornicazione=prostituzione (e ho già mostrato i passi) ma mi dovresti dire dove la Bibbia condanna il sesso fra fidanzati, perché io, francamente, non lo so.




MassimoMartini
00sabato 26 ottobre 2013 23:05
Re:

Sicuramente la Bibbia condanna adulterio e fornicazione=prostituzione (e ho già mostrato i passi) ma mi dovresti dire dove la Bibbia condanna il sesso fra fidanzati, perché io, francamente, non lo so.





Salve
Da quel che ho capito io, la Bibbia non condanno il sesso, anzi, Dio lo ha inventato proprio per il piacere dell'uomo e della donna

ad esempio in Proverbi 5:18, 19 è scritto ...rallegrati con la moglie della tua giovinezza...Le sue proprie mammelle ti inebrino in ogni tempo. Sii di continuo in estasi per il suo amore...

Quel che mi sembra altrettanto chiaro è l'ambito in cui lo si esprime
A questo riguardo mi vengono in mente le parole di Gesù in Matteo 19:4-6 ...“Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’?  Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”...

A me pare che, con questa frase "i due saranno una sola carne... non si separi...", Gesù sottintenda la durata del rapporto fra un uomo e una donna. Un rapporto permanente, proprio di due persone sposate.


fabio-1967
00domenica 27 ottobre 2013 08:13
Re: Re:
MassimoMartini, 26/10/2013 23:05:


so.

Salve
Da quel che ho capito io, la Bibbia non condanno il sesso, anzi, Dio lo ha inventato proprio per il piacere dell'uomo e della donna

ad esempio in Proverbi 5:18, 19 è scritto ...rallegrati con la moglie della tua giovinezza...Le sue proprie mammelle ti inebrino in ogni tempo. Sii di continuo in estasi per il suo amore...

Quel che mi sembra altrettanto chiaro è l'ambito in cui lo si esprime
A questo riguardo mi vengono in mente le parole di Gesù in Matteo 19:4-6 ...“Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’?  Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”...

A me pare che, con questa frase "i due saranno una sola carne... non si separi...", Gesù sottintenda la durata del rapporto fra un uomo e una donna. Un rapporto permanente, proprio di due persone sposate.





Ciao Massimo benvenuto e grazie per il tuo intervento.
Se ti và puoi inserire qualcosa di te nella cartella delle presentazioni; non è obbligatorio quindi fallo solo se ti và.
Poi mi permetto di consigliarti l'uso del tasto "quota" quando vuoi rispondere all'intervento di qualcuno,questo per aiutare nella lettura.
Grazie [SM=g27987]




MassimoMartini
00domenica 27 ottobre 2013 14:56
Re: Re: Re:
fabio-1967, 27/10/2013 08:13:








ok!
scusatemi, sono imbranato con queste cose
AlfredoGennari
00domenica 27 ottobre 2013 15:34
Re: Re:
MassimoMartini, 26/10/2013 23:05:


Sicuramente la Bibbia condanna adulterio e fornicazione=prostituzione (e ho già mostrato i passi) ma mi dovresti dire dove la Bibbia condanna il sesso fra fidanzati, perché io, francamente, non lo so.



A questo riguardo mi vengono in mente le parole di Gesù in Matteo 19:4-6 ...“Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’?  Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”...

A me pare che, con questa frase "i due saranno una sola carne... non si separi...", Gesù sottintenda la durata del rapporto fra un uomo e una donna. Un rapporto permanente, proprio di due persone sposate.







Certo. Ma soprattutto, penso, Gesù voleva dire che i due non dovrebbero divorziare.
Purtroppo capita spesso.
Vorrei far notare che Gesù non ritiene che il divorzio sia un peccato perché, in effetti, non c'è trasgressione di nessuna legge.
Tant'è vero che Gesù aggiunge che fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli.
Se il divorzio fosse stato ritenuto una trasgressione della legge, e quindi peccato, Dio non lo avrebbe certamente permesso.
Tuttavia Gesù ricorda l'uomo dovrebbe mantenere l'unità originaria della coppia.

MassimoMartini
00domenica 27 ottobre 2013 22:46
Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 27/10/2013 15:34:







Certo. Ma soprattutto, penso, Gesù voleva dire che i due non dovrebbero divorziare.
Purtroppo capita spesso.
Vorrei far notare che Gesù non ritiene che il divorzio sia un peccato perché, in effetti, non c'è trasgressione di nessuna legge.
Tant'è vero che Gesù aggiunge che fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli.
Se il divorzio fosse stato ritenuto una trasgressione della legge, e quindi peccato, Dio non lo avrebbe certamente permesso.
Tuttavia Gesù ricorda l'uomo dovrebbe mantenere l'unità originaria della coppia.





Certo, penso anch'io che Gesù intendesse permanente il matrimonio.
Per quanto riguarda il fatto che in un divorzio sia implicato o no un peccato, credo invece che le parole di Gesù stesso possano far luce
(Matteo 19:9) Io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, e ne sposa un’altra commette adulterio”...
Si deduce che almeno uno dei due coniugi abbia commesso un peccato tale che permette all'altro di poter sciogliere il vincolo matrimoniale.
Il divorzio era effettivamente contemplato nella legge che Dio ha dato a Mosè e ne era da essa regolamentato, come lo era anche la schiavitù e la poligamia.
Ma presumo che Dio l'abbia solo tollerato proprio come ha notato giustamente Lei in Matteo 19:8 "...Per la durezza dei vostri cuori Mosè vi concesse ..." e aggiunge "ma non è stato così dal principio"
Con la Sua venuta e la Sua morte, il Cristo,(Colossesi 2:14) cancellò il documento scritto a mano contro di noi, che consisteva in decreti e che ci era contrario...
Da allora siamo sotto (Galati 6:2) ...la legge del Cristo...il quale ha giustamente ripristinato quello che era stabilito da ...Colui che li creò dal principio ...

Perciò, quello che sono riuscito a capire è che la legge del Cristo prevede il divorzio solo nel caso uno dei due abbiamo commesso il peccato fornicazione
AlfredoGennari
00lunedì 28 ottobre 2013 17:10
Re: Re: Re: Re:
MassimoMartini, 27/10/2013 22:46:



Perciò, quello che sono riuscito a capire è che la legge del Cristo prevede il divorzio solo nel caso uno dei due abbiamo commesso il peccato fornicazione





Una precisazione.
Di solito io do del "tu" a tutti i partecipanti al forum perché penso che la comunicazione possa essere più snella. Ovviamente nessuno è obbligato a dare e/o ricevere il "tu", il quale penso debba essere reciproco.

Riguardo all'argomento mi sembra che anche lei condivida la mia opinione che il divorzio in sé non sia un peccato, cioè una trasgressione di una qualche legge.
Che poi ci possa essere un qualche peccato (adulterio e fornicazione) dopo o prima del divorzio, questo è certamente possibile.
Anche Paolo in I Corinzi 7, 10-11 ritiene che non ci debba essere matrimonio dopo il divorzio.
Va da sé che questo che dice Paolo come quello che dice Gesù in Matteo 19 è valido per chi accetta la legge di Cristo. Per chi non è sotto questa legge ci saranno altri criteri di valutazione.



MassimoMartini
00lunedì 28 ottobre 2013 21:45
Re: Re: Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 28/10/2013 17:10:




Una precisazione.
Di solito io do del "tu" a tutti i partecipanti al forum perché penso che la comunicazione possa essere più snella. Ovviamente nessuno è obbligato a dare e/o ricevere il "tu", il quale penso debba essere reciproco.

Riguardo all'argomento mi sembra che anche lei condivida la mia opinione che il divorzio in sé non sia un peccato, cioè una trasgressione di una qualche legge.
Che poi ci possa essere un qualche peccato (adulterio e fornicazione) dopo o prima del divorzio, questo è certamente possibile.
Anche Paolo in I Corinzi 7, 10-11 ritiene che non ci debba essere matrimonio dopo il divorzio.
Va da sé che questo che dice Paolo come quello che dice Gesù in Matteo 19 è valido per chi accetta la legge di Cristo. Per chi non è sotto questa legge ci saranno altri criteri di valutazione.







il "tu" va benessimo... scusate, forza dell'abitudine

In senso civico, alla coppia che divorzia, non credo possa essere attribuita colpa di trasgressione alla legge. Forse, l'unica colpa attribuibile è quella del fallimento del matrimonio.
In senso biblico il divorzio non è peccato. Come abbiamo detto, Gesù stesso lo ha previsto.(in 1 Corinti 7:11 si parla anche di separazione - ma è un altro argomento).

La parola "peccato" tradotto dall’ebraico chattàʼth e del greco hamartìa esprime il senso di “mancare”, fallire un bersaglio o non raggiungere un obiettivo o un punto esatto, sbagliare strada.

Perciò, dal mio punto di vista, ciò che mi sta maggiormente a cuore, è la parola "peccato" in relazione all'evento che porta al divorzio. Il peccato è: qualunque cosa non sia in armonia con la personalità, le norme, le vie e la volontà di Dio, e quindi qualunque cosa danneggi la propria relazione con Lui.
Dato che per sciogliere un matrimonio l'unico motivo è la fornicazione, ritengo che in questo caso, almeno uno dei due abbia commesso un peccato nei confronti di Dio. In pratica, in un divorzio in atto, c'è un peccato in atto.
E chi ha commesso il peccato, se desidera riconciliarsi con Dio, deve pentirsi del peccato commesso.

Ovvio che, come hai detto, ciò si riferisce solo a coloro che desiderano avere una relazione con Dio.

Ciononostante, la scrittura di Romani 2:12-18 è particolarmente interessante pure per coloro che ritengono che fare o no la volontà di Dio sia indifferente.

"Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, moriranno senza la legge; quelli che invece hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati con la legge. Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati. Quando quelli delle nazioni, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; e dimostrano che la sostanza della legge è scritta nei loro cuori, ed è a testimone la loro coscienza, che li accusa o li scusa. Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo..."
Orchidea
00martedì 29 ottobre 2013 20:56
Re: Re: Re: Re:
MassimoMartini, 27/10/2013 22:46:






Perciò, quello che sono riuscito a capire è che la legge del Cristo prevede il divorzio solo nel caso uno dei due abbiamo commesso il peccato fornicazione




ma se due divorziano non per adulterio e si risposano agli occhi di Dio son adulteri ?
AlfredoGennari
00mercoledì 30 ottobre 2013 16:28
Re: Re: Re: Re: Re:
io.donna, 29/10/2013 20:56:



ma se due divorziano non per adulterio e si risposano agli occhi di Dio son adulteri ?





Paolo in I Corinzi 7, 10-11 dice che due coniugi entrambi cristiani non si devono separare. Della moglie dice che, se anche si separa, non si deve risposare. Ai mariti dice che non devono mandare via le loro mogli.
Gesù in Matteo 19, 9 dà un comando netto agli uomini: non devono mandare via la propria moglie e se lo fanno e si risposano diventano adulteri.
Solo la presenza di fornicazione permette un nuovo matrimonio.

Credo che si possa trarre la seguente conclusione: due coniugi cristiani non si devono separare. Se si separano non si devono risposare.
Il giudizio lo lascio a Dio.


Orchidea
00giovedì 31 ottobre 2013 17:28
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 30/10/2013 16:28:




Paolo in I Corinzi 7, 10-11 dice che due coniugi entrambi cristiani non si devono separare. Della moglie dice che, se anche si separa, non si deve risposare. Ai mariti dice che non devono mandare via le loro mogli.
Gesù in Matteo 19, 9 dà un comando netto agli uomini: non devono mandare via la propria moglie e se lo fanno e si risposano diventano adulteri.
Solo la presenza di fornicazione permette un nuovo matrimonio.

Credo che si possa trarre la seguente conclusione: due coniugi cristiani non si devono separare. Se si separano non si devono risposare.
Il giudizio lo lascio a Dio.





faccio un ipotesi,se il marito massacra di botte la moglie o i figli mettendo in pericolo la loro vita ,beve e sperpera tutti i soldi, la moglie gli deve stare insieme ?
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