La settima parola

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AlfredoGennari
00mercoledì 8 gennaio 2014 10:46
Non commettere adulterio

Cos’è adulterio?
Da un vocabolario della lingua italiana (Garzanti): “violazione (rottura) della fedeltà (unità) coniugale, corruzione della stessa”.
In altre parole: non fare sesso se non con la tua moglie (il tuo marito).
In altre parole ancora: non prenderti la donna del tuo prossimo.

Molto chiaro, no?
Dio ha voluto per l’uomo un certo modo ben preciso di soddisfazione del desiderio sessuale e ne ha proibito la deviazione. In modo particolare, proibisce che tu ti prenda sessualmente la moglie del tuo prossimo. Questa lettura è confermata dalla decima parola, la quale dice che addirittura non devi neanche arrivare a desiderare la donna del tuo prossimo.
La finalità dei dieci comandamenti è, infatti, quella di regolare la vita di tutti i membri del popolo di Dio in modo tale che nessuno debba arrecare danno al fratello o prossimo.
Che il comando di Dio sia molto chiaro e di facile e semplice comprensione, lo dimostrano altri passi del Vecchio Testamento che indicano chiaramente la trasgressione e la relativa punizione prevista.
Levitico 18, 20 : Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei ;
Levitico 20, 10 : Se uno commette adulterio con la moglie di un altro ... l’adultero e l’adultera dovranno essere messi a morte . (vedi anche Deuteronomio 22, 22-29)

Eppure è stato “adulterato”, è proprio il caso di dirlo, anche questo chiaro e semplice comando: la Chiesa Cattolica lo ha fatto diventare “Non fornicare” o anche “Non commettere atti impuri”.
Da un vecchio (anni ‘60) libro di religione per le scuole superiori si legge che questo comandamento proibisce direttamente ogni impurità di opere.
E’ veramente impressionante la vastità delle cose proibite (ogni impurità di opere) e nettamente in contrasto con la chiarezza del comando biblico che è mirato ad una azione ben precisa e quindi facilmente comprensibile.
Lo stesso testo aggiunge poco oltre che principali cause dell’impurità sono: l’ozio, la licenziosità dei discorsi, la promiscuità delle compagnie, le amicizie pericolose, la lettura di romanzi e di stampa cattiva, l’immodestia dell’abbigliamento, la curiosità degli sguardi, le canzoni oscene, i balli, film ed altri spettacoli sconvenienti, e gli eccessi nel mangiare e bere.
Ce n’è proprio per tutti! E chi si poteva azzardare a fare una qualsiasi cosa senza correre il rischio di cadere “nell’impurità” e quindi nella trasgressione del comando “non commettere adulterio”? Che poi non sapevi mai con precisione quali fossero i limiti oltre i quali trasgredivi: dove finisce il riposo e comincia l’ozio? quali sono le amicizie pericolose? quali i film sconvenienti?
Un altro testo, più moderno (2005) dice: Benchè nel testo biblico del Decalogo si legga “non commettere adulterio”, la Tradizione della Chiesa ... considera il sesto (settimo, in realtà) Comandamento come inglobante tutti i peccati contro la castità.
E così, quello che era un comandamento volto a proibire un’azione contro persone di carne e ossa, diventa, per la Chiesa Cattolica, un qualcosa contro una categoria filosofico-morale.
Viene così stravolto completamente quello che è l’intento di Dio, che è quello di impedire che qualcuno dei membri del Suo popolo faccia del male concreto a un altro membro del popolo stesso.
Il “non uccidere”, il “non rubare”, il “non dire falsa testimonianza”, sono comandi finalizzati a impedire che i membri del popolo si facciano del male CONCRETAMENTE.
Dio è molto concreto, non va dietro a categorie filosofico-morali; Dio vuole il bene dei Suoi figli e dà indicazioni CONCRETE affinchè si facciano del bene l’un l’altro o che comunque non si facciano del male. Per Dio è importante l’uomo e non le idee dei teologi, per cui una trasgressione è tale quando fa del male alla persona (vedi Deuteronomio 30, 15-16).
L’attualizzazione (vogliamo chiamarla così?) operata dalla Chiesa Cattolica sulla settima parola, ha creato grandissima confusione nelle menti delle persone le quali, se in altri tempi andavano umili umili a farsi istruire dai preti su cosa fosse “atto impuro”, oggi generalmente se ne fregano e seguono più facilmente le loro proprie inclinazioni, buone o cattive che siano

Orchidea
00mercoledì 8 gennaio 2014 15:10
ADULTERIO

Nell’uso biblico, s’intende per adulterio in genere il rapporto sessuale volontario fra una persona sposata e un’altra persona del sesso opposto che non sia il coniuge, o, quando era in vigore la Legge mosaica, tale rapporto fra un qualsiasi uomo e una donna sposata o fidanzata. Il verbo ebraico tradotto “commettere adulterio” è naʼàf, mentre il corrispondente greco è moichèuo. — Ez 16:32, nt.; Mt 5:32, nt.
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