Ma a chi, Giovanni, rivolge la sua prima epistola? A quali chiese, visto che non viene indicato nessun destinatario particolare?
C’è un elemento di somiglianza dei temi trattati (in modo particolare l’affermazione della supremazia di Gesù), che fa pensare che i destinatari della I Giovanni siano gli stessi di Colossesi e delle lettere di Pietro, cioè le chiese dell’Asia Minore
Infatti Paolo, nella sua lettera ai Colossesi, pone Gesù al di sopra di ogni filosofia e tradizione. Non è seguendo pratiche come il rispetto di sabati e noviluni o feste, che si arriva a Dio; né vi si arriva coltivando venerazioni e culti degli angeli. Perché solo Cristo è al di sopra di tutto, addirittura in lui vi è la pienezza della Deità. Quindi non vi è altra via per giungere a Dio.
E anche Pietro, nella sua prima lettera, si preoccupa di porre Cristo al di sopra di tutto.
Su di lui investigarono i profeti (1, 10-11), è grazie al suo “sangue prezioso” che possiamo invocare Dio, solo per mezzo di lui, stabilito fin da prima della creazione del mondo, noi possiamo avere fiducia in Dio (1, 17-21).
Nella sua seconda lettera (agli stessi destinatari) parla chiaramente di “falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione … rinnegando il Signore …” (2, 1), gente che non riconosce il primato di Gesù su ogni cosa; e per questo sono divenuti dissoluti e arroganti.
Quindi I Giovanni, come Colossesi come anche I e II Pietro, vuol far risaltare che Gesù è al di sopra di tutto e di tutti.
Ci sono anche esortazioni di tipo etico e morale, ma queste appaiono come conseguenza del ritenere Gesù come quello che, per la sua opera e per il suo insegnamento, può veramente condurre a Dio.
E’ una cosa abbastanza singolare che Giovanni, Paolo e Pietro scrivano a chiese situate tutte nella’Asia Minore e, in particolare, a quelle della provincia romana detta Asia, che ha per capitale Efeso. Evidentemente è in questa zona che si concentrano certe visioni distorte su Gesù.
E se Paolo aveva come primario il compito di portare la buona notizia ai Gentili, Giovanni e Pietro avevano principalmente lo scopo di curare, portando loro la buona notizia, i circoncisi (vedi Galati 2, ) e Atti 13, 2).
Paolo riceve notizie da Colosse, e scrive la sua epistola ai Colossesi, mentre è prigioniero a Roma Atti 28, 14 seguenti), o forse è ancora a Cesarea in Palestina in attesa di essere mandato a Roma essendosi appellato a Cesare (vedi Atti capp. 23-25); siamo comunque negli anni 61-63).
Pietro, invece, è a Babilonia (I Pietro 5, 13) e non a Roma, come alcuni pensano. Non ha nessun senso, infatti, pensare che Pietro usi il nome di Babilonia per designare Roma, come avviene in Apocalisse (cap. 17).
Non ha proprio nessun senso. Roma vien chiamata Babilonia nella letteratura apocalittica (Apocalisse Baruch 67, 7 e Libri Sibillini 5, 143.159) mai, però, in altri generi letterari. In Atti Roma vien chiamata col suo nome, come pure in Romani e in I Timoteo.
I Pietro è un’epistola come Romani e I Timoteo per cui non ha senso pensare che solo in questa epistola si imiti l’uso del genere apocalittico. Solo se si vuole a tutti i costi pensare che Pietro fosse a Roma (la storiella di Pietro primo papa!) si può fare una simile identificazione.
Dunque Pietro è a Babilonia, in Mesopotamia, nell’attuale Iraq. A Babilonia c’era una notevole presenza di Ebrei, al punto che proprio lì che venne compilato (nei secoli a cavallo della nascita di Gesù) il cosiddetto Talmud Babilonese, distinto dal Talmud Palestinese destinato agli Ebrei di Palestina. Ovvio che Pietro fosse da quelle parti, visto che aveva il compito di evangelizzare soprattutto i suoi connazionali (Galati 2, 7-9). E da lì scrive le sue lettere. Siamo negli anni 61-65.
E Giovanni?
Dalle sue lettere non risulta una sua residenza precisa.
Ireneo di Lione (180 d.C.) attesterebbe che Giovanni avesse come sua zona d’azione proprio l’Asia Minore. E a questo farebbe anche pensare il fatto che Giovanni venisse chiuso prigioniero a Patmos (isoletta del Mar Egeo di fronte a Efeso) mentre era in corso la persecuzione scatenata da Nerone (64-68 d.C.).
Tuttavia, “Atti di Ignazio” lo dicono presente ad Antiochia. Ma anche Pietro va ad Antiochia (Galati 2, 11).
Ad Antiochia nacque la prima chiesa fuori dalla Palestina (Atti 11, 19); lì sorse la disputa sulla indispensabilità della circoncisione anche per i non Ebrei, disputa portata poi in seno alla chiesa di Gerusalemme (50 d.C.) dove stavano ancora tutti i 12 (escluso Giacomo di Zebedeo che era stato ucciso dal re Agrippa qualche anno prima (45-46).
Antiochia aveva anche una grande comunità ebraica: ovvio che Pietro vi si rivolgesse per evangelizzarla. E probabilmente anche Giovanni fece lo stesso. Del resto, vediamo Giovanni insieme a Pietro andare in Samaria (Atti 8) per cui non ci sarebbe niente di strano se anche ad Antiochia Giovanni ci fosse andato insieme a Pietro.
Atti di Ignazio
Questo libro narra del martirio di Ignazio (vescovo di Antiochia e primo teorizzatore dell’episcopato monarchico che avrebbe portato nel giro di poco più di 100 anni alla supremazia del vescovo di Roma), avvenuto nel 107 d.C. durante il regno di Traiano.
Dice pure che Ignazio fu discepolo di Giovanni apostolo.
Poiché la sua nascita vien data intorno al 35 d.C., e poiché si dice che la sua conversione sia avvenuta in tarda età (ma quanto tarda?!), Ignazio deve aver conosciuto Giovanni non prima del 65 (ammesso che sia stato Giovanni a provocarne la conversione).
Giovanni scrive Apocalisse nel periodo che va dal 64 al 68, anni in cui si scatenava la persecuzione di Nerone, e lo scrive mentre è prigioniero a Patmos proprio a causa di questa persecuzione.
Dunque Giovanni, probabilmente, si spostava fra la Siria (dove sta Antiochia) e le altre provincie dell’Asia Minore, dove venne fatto prigioniero.
In modo simile, anche Pietro doveva spostarsi fra Antiochia e … però non verso occidente come Giovanni, ma verso oriente, in Mesopotamia, dove lo troviamo come uno degli anziani (I Pietro 5, 1) della chiesa di Babilonia, a scrivere la sua prima lettera.
E dai luoghi in cui si trovano, sia Pietro (da Babilonia di Mesopotamia), che Paolo (da Roma o da Cesarea), che Giovanni (da Antiochia o da qualche località dell’Asia Minore stessa), scrivono alle stesse chiese, tutte localizzate nelle medesima Asia Minore.
E perché?
[Modificato da AlfredoGennari 11/06/2012 09:24]