15a Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo.
Questo stesso concetto viene espresso da Paolo in modo diverso:
“non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati …” (Romani 12, 2).
Amare qualcosa o qualcuno significa accettare nella propria vita quel qualcosa o qualcuno; se io dico “amo il mio lavoro”, sto dicendo che accetto e apprezzo il mio lavoro e ne faccio parte integrante della mia esistenza.
Analogamente, se dico “mi conformo a questo modo di fare”, sto dicendo che adatto la mia esistenza a questo modo di fare.
Entrambi gli apostoli stanno dicendo ai loro destinatari di non vivere come vive il mondo.
15b Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui.
Accettare il mondo nella propria vita significa escluderne Dio. Giovanni quindi ritiene che Dio e il mondo non possano coesistere nella stessa persona.
Paolo esorta a non adattare la propria vita al mondo ma a “
rinnovare la propria mente onde conoscere per esperienza qual sia la volontà di Dio”(Romani 12, 2).
Lo stesso pensiero esposto in maniera diversa.
Ma cos’è il mondo?
Non si tratta di persone, né di un pianeta né, tantomeno, dell’universo.
Si tratta di un modo di pensare e di vivere.
E’ il modo di pensare e di vivere degli uomini che rifiutano Cristo e che non possono conoscere lo Spirito di verità (Giovanni 14, 17). Confronta con il pensiero di Paolo espresso in I Corinzi 2, 12-16). C’è netta opposizione fra Cristo e il mondo.
Lo stesso Giovanni usa questo medesimo termine “mondo” per indicare l’umanità amata da Dio (Giovanni 3, 16); ma questa umanità ha una sua parte che non accetta Cristo e allora pensa e vive in modo totalmente opposto a Cristo.
Mentre Dio pensa e vive rivolto verso l’esterno da Sé, il mondo pensa e vive tutto rivolto verso il suo interno; mentre Dio pensa e vive considerando le necessità di chi è intorno a Lui, il mondo pensa e vive considerando unicamente le necessità proprie.
Potremmo dire che mentre
Dio è egocentrico, cioè si pone al centro del tutto, quindi al centro del mondo, con la volontà di dar vita al tutto (l’egocentrismo non esclude affatto il tenere in considerazione gli altri), al contrario,
il mondo è egoista cioè vuole tutto per sé, esattamente come il bambino che, istintivamente, vuole tutto per sé, anche le cose che sono degli altri.
16 Perché tutto ciò che è nel mondo … non viene dal Padre ma dal mondo
Ovviamente, il contrasto è netto: in Dio non c’è quello che c’è nel mondo. Sono due sfere che si escludono a vicenda.
16 ... la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita ...
Il termine “concupiscenza” è traduzione del greco επιθυμία che significa “desiderio” (vedi
www.chiesadicristo.org/blog/2010/12/la-decima-parola).
Mentre in italiano abbiamo due vocaboli, “desiderio” e “concupiscenza”, per indicare, col primo il desiderio buono, col secondo il desiderio cattivo, in greco lo stesso vocabolo επιθυμία assume valenza positiva o negativa a seconda dell’oggetto desiderato.
Genesi 3, 6 caratterizza la disubbidienza di Adamo proprio con queste tre forme di desiderio “
... era buono per nutrirsi (concupiscenza della carne)
era bello a vedersi (concupiscenza degli occhi)
era desiderabile per acquistare conoscenza (superbia della vita).
Questo è il modo di fare del bambino che vuole solo per sé e non considera chi gli sta intorno; e il mondo che rifiuta Cristo fa proprio questo, vuole per sé ed esclude gli altri, anche la conoscenza gli serve per prendere per sé.
17 E il mondo passa con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.
E quasi come dire: il bambino cresce e il suo egoismo si trasforma in egocentrismo, come quello di Dio.
Peccato che molti, troppi, continuino a rimanere bambini!