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Che cosa è peccato?

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2013 12:04
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24/10/2013 19:35

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlfredoGennari, 23/10/2013 08:40:




Beh, forse stiamo andando troppo fuori rispetto a quello che ci dice il passo di Matteo 5, 28. Infatti non bisogna mai staccare un qualsiasi brano dal suo contesto.
Il contesto in cui è inserito il nostro brano è quello dell’atteggiamento di Gesù nei confronti della legge di Mosè e non è certamente quello di una discussione sull’etica sessuale.
Gesù infatti sta parlando dei 10 comandamenti e sta dando un insegnamento piuttosto radicale; praticamente dice che non è necessario arrivare ad uccidere per essere colpevoli di aver trasgredito il comandamento ma è sufficiente offendere il fratello per essere giudicati colpevoli di tale trasgressione.
Nello stesso modo, dice che non è indispensabile andare a letto con la moglie del prossimo ma basta desiderare di farlo (vedi decimo comandamento) per essere colpevoli di trasgressione verso il comandamento “non commettere adulterio”.

In questo contesto, vediamo cosa dice Gesù – Gesù sta parlando dell’adulterio, cioè il prendersi la moglie di un altro.
Dice “chiunque desidera …”: non specifica se l’uomo che desidera è o non è sposato, perché risulta evidente che è la "femmina" in questione ad essere sposata; infatti, il vocabolo “gunè” già di per sé implica che l’oggetto del desiderio sia una moglie. E penso che sarebbe corretto tradurre il brano così: “chiunque desideri una moglie ha già commesso adulterio”.
Poiché il “chiunque” può essere sia un uomo sposato sia un non sposato (a Gesù non interessa questo), il parlare di adulterio è giustificato dal fatto che “la femmina” in questione è una moglie, altrimenti non avrebbe senso far partire tutto il discorso dal “non commettere adulterio”.
Se Gesù avesse avuto in mente di dare lezioni di morale sessuale avrebbe certamente impostato diversamente il suo discorso.

Però è successo, molto tempo dopo, quando sia Gesù che gli apostoli non c’erano più, che i preti di turno hanno “estirpato” il versettino dal suo contesto e l’hanno “piantumato” in un terreno completamente diverso e cioè nell’ambito dell’etica sessuale.
E questo è fuorviante, perché stravolgi completamente le intenzioni di Gesù e di Matteo che ha riportato quel discorso.
Da un’argomentazione sull’atteggiamento nei confronti della legge di Mosè (intenzione di Gesù e di Matteo), il versetto diventa argomentazione sull’etica sessuale.
Della più retriva e aberrante, poi! perché qualcuno (un tal Origene, detto padre della chiesa – mi vergognerei come un ladro ad avere un tal padre) per non rischiare di essere preso dal desiderio per una donna è arrivato ad autoevirarsi! Questa è la gente che insegna o ha insegnato certe cose.

Se vogliamo parlare di comportamento sessuale, dei giovani come dei meno giovani, facciamolo apertamente senza cercare pezze d’appoggio bibliche (che non esistono! per cui bisogna inventarsele!) ma ragionando su cose come l’ambiente sociale in cui viviamo, le consuetudini più diffuse, il punto di vista sanitario, il tipo di educazione da dare e da darsi, etc. etc
Ma, soprattutto, facciamolo avendo ben chiaro in mente che Dio ha dato i suoi comandamenti solo ed esclusivamente per far sì che gli individui non si facessero del male a vicenda: se io ti prendo la moglie o ti rubo la macchina, o attesto il falso contro di te, ti faccio del male; se faccio sesso con una donna libera non ti faccio del male.
Spero di essermi spiegato.



Alfredo, se vogliamo paragonare i tuoi studi biblici con i miei, io sono ai primi giorni d'asilo mentre tu hai 4/5 lauree, quindi sul significato delle parole in greco o in ebraico e su molto altro non posso dire nulla, però sono fortemente convinto che per intendere la Parola non bisogna avere studi immani e se io semplice mortale leggo un passo e lo Spirito di Dio mi fà capire quello che capisco, può darsi che Dio parli ad ognuno di noi indipendentemente dai nostri studi, ma lo fà per farci capire quello che serve a noi personalmente, nelle nostre specifiche vite e nei nostri personali contesti che viviamo.
Se non fossi convinto di questo avrei smesso da tempo di leggere la Bibbia perchè tanto non conoscendo ebraico o greco o aramaico o i contesti del tempo sarebbe una causa persa, ma grazie a Dio così non è.
Poi ho un'altra certezza e cioè che Dio ha messo la sua legge in tutti i cuori degli uomini e quindi indipendentemente da tutto, se stò facendo una cavolata, il mio campanellino d'allarme suona,poi io posso decidere se ascoltarlo o spegnerlo.
Ora io non stò dicendo che quello che dici tu è giusto o sbagliato ti stò solo dicendo che quello che capisco io forse è quello che Dio mi dà per me, per la mia vita.

Quello che ho scritto nel mio primo post è che sono convinto che in Matteo 5,27-28
Gesù stà facendo una precisazione al 10° comandamento dicendo che tutto nasce dalla mente,da un pensiero che dobbiamo respingere altrimenti il pensiero diventa desiderio, il desiderio diventa passione, e tutto si complica.
Proverbi 4,23, ci dice di vigilare sui nostri pensieri perchè la nostra vita dipende da quelli, infatti tutto parte da un singolo pensiero cioè quel meccanismo di cui parla Giacomo nel cap.1 ai versetti 14 e 15.
Io solo questo volevo dire con il mio intervento, poi sulla morale sessuale dei giovani e su quanto poco si faccia, con me sfondi una porta aperta.
Sono dell'idea che non basta sfornare ragazzetti battezzati ai vari campeggi se poi gli stessi ragazzetti abbandonati a se stessi e alle loro passioni vivono tormenti bestiali.
Le chiese non aiutano, i genitori fanno del loro meglio e alla fine ci troviamo a fare convegni pressochè su cose trite e ritrite quando invece ci dovremmo occupare di parlare apertamente a questi ragazzi sull'educazione sessuale invece di lasciarli a se stessi.
La verità è che facciamo schifo e basta io in primis!
Scusa la lunghezza...spero non mi bannerai [SM=g27987]
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