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Vangeli gnostici 1

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2018 15:27
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11/12/2013 19:11

Vangelo di Tommaso


Dunque si inizia a scrivere.
Ma non necessariamente si fanno, subito, delle composizioni organiche tipo vangeli o Atti.
Le prime composizioni organiche sono senza dubbio le epistole, che nascono dalla necessità di affrontare e risolvere problemi sorti nelle primissime chiese.
Secondo qualche studioso (come J. A. T. Robinson) la primissima epistola fu quella di Giacomo, scritta nel 47 d.C., mentre Paolo scriverà a partire dal 50. Non va però dimenticato che il vangelo di Marco viene, dal medesimo autore, datato nel 45.

Ma certamente si è verificata una situazione di questo tipo: molti cristiani, in Palestina ma soprattutto fuori dalla Palestina, si annotavano particolari della predicazione degli apostoli e dei loro collaboratori, soprattutto i detti (greco “loghia”) di Gesù; queste annotazioni si sono poi diffuse mediante copiatura diventando ben presto una base comune a cui attingere sia per annunciare e comunicare le parole del Signore, sia per comporre opere organiche come sono i vangeli.

Addirittura sono state stilate opere composte solo di loghia: un esempio ne è il cosiddetto vangelo di Tommaso, opera gnostica risalente ai primi anni del 2° secolo.
Questo scritto, chiamato vangelo perché pone le sue frasi sulla bocca di Gesù, riporta molti dei detti di Gesù riportati anche dai vangeli canonici, alcuni in maniera molto simile altri modificati con accenni a dottrine tipicamente gnostiche.
Esso è composto esclusivamente di brevi detti attribuiti a Gesù, frasi brevi o sentenze o aforismi, e senza dubbio riflette una situazione generale che accomunava il mondo cristiano, situazione che possiamo così descrivere:
quella che era stata la predicazione apostolica e che non variava, formalmente, molto da apostolo ad apostolo, grazie alla forte capacità mnemonica che permetteva a tutti loro di registrare in maniera fortemente simile quanto Gesù aveva detto loro, si “cristallizzava” in raccolte di detti che ognuno poteva usare sia per la propria che per la altrui edificazione, e che forniva una base su cui chiunque avesse voluto scrivere un’opera organica su Gesù avrebbe potuto utilizzare.

A dimostrazione di questo basti pensare ai cosiddetti “agrapha” (letteralmente “non scritti”), cioè detti attribuiti a Gesù ma che non figurano nei vangeli canonici.
Si trovano “agrapha” (greco αγραφα, plurale αγραφον, àgraphon) nelle citazioni dei maggiori teologi dei primi secoli della chiesa, i cosiddetti padri della chiesa; negli apocrifi e persino in alcuni brani del Corano.

Ma sicuramente l’agraphon più noto è quello di Atti 20, 35 dove Paolo dice agli anziani di Efeso:
In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!
Questo detto che Paolo attribuisce a Gesù non si trova in nessuno dei quattro vangeli ma, evidentemente, era una frase conosciuta dagli apostoli e che doveva circolare nelle chiese in quelle raccolte di cui dicevo sopra.

Il vangelo di Tommaso risale, dicevo, agli anni fra il 90 e il 120 (altri dicono 90-140). Pertanto, può essere considerato contemporaneo di altri scritti di cristiani come Clemente Romano (scrive una lettera alla chiesa di Corinto), Ignazio di Antiochia (autore di lettere a varie chiese), Papia di Gerapoli (frammenti di composizioni), Policarpo di Smirne (lettere), la Didachè (una serie di insegnamenti in forma di precetti).
Alla sua scoperta (Nag Hammadi, Egitto, 1945) fece seguito un coro di voci annuncianti la scoperta del 5° vangelo, scritto dall’apostolo Tommaso (quello del “se non vedo non credo). Ma poi si è capito che non era opera di un apostolo ma di qualcuno (sconosciuto), di tendenze gnostiche, che ne aveva attribuito la paternità all’apostolo.
Inoltre, la data di composizione era troppo tardiva per poterlo attribuire a Tommaso. Del quale non si hanno notizie né da Atti degli apostoli, né da nessuna delle epistole del Nuovo Testamento.
Su di lui esistono tradizioni, non dimostrabili, secondo cui avrebbe evangelizzato l’India dove sarebbe poi morto intorno al 72, chi dice martirizzato, chi dice per un incidente.








[Modificato da AlfredoGennari 20/02/2014 12:01]
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