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I Giovanni 3, 6-10

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2013 14:40
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Post: 630
Città: PIAN DI SCO
Età: 76
Sesso: Maschile
19/12/2013 12:15

Dal versetto 6 al versetto 10, seguo la traduzione Riveduta di Giovanni Luzzi perché, secondo me, più precisa nel seguire l’originale.

7 – Figliuoletti, nessuno vi seduca. Chi opera la giustizia è giusto, come egli è giusto.

Sembrerebbe ovvio: chi opera la giustizia è giusto. Eppure c’è, anche in questa ovvietà, la possibilità di essere sedotti, cioè sviati, indotti a ritenere giusto ciò che non lo è.
Bisogna sempre ricordare che giustizia dipende dalla legge cui si riferisce, è giusto chi opera conformante alla legge di riferimento, cambiando la legge cambia anche la giustizia. Quelli che Giovanni chiama “anticristi” ponevano come prioritaria la necessità di cercare la luce della conoscenza (gnosi), dimenticandosi (vedi commento a 5b, 1°, 2° e 3°) di considerare il fratello come l’obiettivo principale dell’amore che è il fondamento vero della legge di Dio.


8 – Chi commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca fin dal principio. Per questo il Figlio di Dio è stato manifestato, per distruggere le opere del diavolo.

Peccare, cioè trasgredire la legge di Dio, quindi disubbidire a Dio, significa essere simili al diavolo il quale ha sempre peccato.
Nel suo vangelo (8, 44) Giovanni dice espressamente che il diavolo è stato omicida fin dal principio e chiaramente si riferisce a Caino, che uccise Abele. Non esisteva ancora una legge che proibisse esplicitamente l’omicidio ma era una cosa scritta nei cuori che non si dovesse fare una cosa simile e Satana spinse Caino a farlo (Genesi 4, 6: ... se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta ... ).
Ed è proprio per distruggere quest’operare del diavolo che Gesù venne fra gli uomini: Satana aveva il potere sulla morte avendo spinto Caino a darla, e per la paura della morte (tutti te la potrebbero dare!) ha tenuto gli uomini sotto il suo controllo (Ebrei 2, 14-15); Gesù morendo e risuscitando ha mostrato che la morte non è invincibile perché, grazie a lui, l’uomo può risorgere, sia nello spirito con la fede in Gesù, sia nel corpo il giorno del ritorno di Gesù.


9 – Chiunque è nato da Dio non commette peccato perché il seme d’Esso dimora in lui; e non può peccare perché è nato da Dio.

Vedi commento a 3, 6.


10a – Da questo son manifesti i figliuoli di Dio e i figliuoli del diavolo: chiunque non opera la giustizia non è da Dio;
10b – e così pure chi non ama il suo fratello.


Praticare la giustizia significa ubbidire alla legge di Dio, per cui chi segue la legge di Dio – e il diavolo e i suoi figli non lo fanno – è da Dio.
Ma la legge di Dio si riassume tutta in “ama Dio con tutto te stesso e ama il tuo fratello come te stesso”: e allora essere da Dio significa amare il proprio fratello. Non si trova Dio cercando la luce della conoscenza (gnosi): in questo modo si trova solo una soddisfazione al proprio orgoglio personale. Anche questa frase di Giovanni è una contestazione di quella filosofia, lo gnosticismo, che diventerà pressoché dominante negli ambienti cristiani nel II secolo.






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Post: 520
Sesso: Femminile
19/12/2013 14:40

Ed è così riguardo a I Giovanni 5:18, dove Giovanni dice che chi è stato generato da Dio non pratica il peccato. Come abbiamo già notato, egli non disse che chi è stato generato da Dio non possa praticare il peccato. Che cosa egli intenda si capisce da ciò che aveva detto in precedenza in modo più esplicito: “Chiunque rimane unito a lui [Gesù Cristo] non pratica il peccato”. (1 Giov. 3:6) Sì, chi è stato generato da Dio, chi è veramente cristiano, non vorrebbe praticare il peccato. Non è quello che ci si attende da lui; non è quello che vorrà fare. In armonia con questo pensiero è ciò che l’apostolo Paolo disse alla congregazione di Corinto subito dopo aver comandato loro di disassociare colui che aveva praticato il peccato: “E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio”. Lì Paolo dice in effetti ciò che Giovanni scrisse in I Giovanni 5:18, cioè: ‘Ora siete cristiani e non praticate più il peccato’. — 1 Cor. 6:9-11.
Pertanto vediamo che quelli i quali sono stati ‘generati da Dio’, che rimangono uniti a Gesù Cristo, insieme ai loro compagni delle “altre pecore”, non praticano il peccato; non intendendo, comunque, che nessuno di essi lo pratichi mai. Sono aiutati a sottrarsi alla stretta di Satana il Diavolo da Gesù Cristo, “Colui ch’è stato generato da Dio”.


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