1. Corinzi 13 traduzione e commenti

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angelo santo
00venerdì 20 aprile 2012 11:24
Traduzione dal testo originale di 1° Corinzi capitolo 13 di Angelo Santo
Lombardi
1. Se io parlo con i linguaggi degli uomini e degli angeli, ma non ho
amore, io divento un bronzo rimbombante oppure un cembalo
risonante.
2. E se io avessi profezia e intendessi tutti i misteri e tutta la 1scienza
e se avessi tutta la fede tanto da continuare a trasportare i monti,
ma non ho amore, io sono un nulla.
3. E se io distribuissi tutti i miei beni agli affamati e se dessi a morte il
mio corpo affinché °2mi vantassi, ma non ho amore, a nulla mi giova.
4. L’amore è paziente, è benevolo, l’amore non invidia, l’amore non
3ama l’ostinazione, non 4è superbo,
5. Non si comporta indecorosamente, non cerca il proprio interesse,
non si adira, non 5pensa il male,
6. Non gioisce 6sull’ingiustizia, ma si rallegra nella verità.
7. Tutto sopporta, tutto crede, tutto spera, tutto tollera.
8. L’amore non ha fine, ma sia le profezie saranno abolite, sia le lingue
finiranno, sia la conoscenza sarà abolita.
9. Poiché noi conosciamo in parte e in parte noi profetizziamo.
10. Ma quando sarà venuto 7ciò che è completo, allora quello che è in
parte sarà abolito.
11. Quando io ero un fanciullo, parlavo come un fanciullo, avevo il
senno come un fanciullo, riflettevo come un fanciullo, ma quando
sono diventato un uomo ho eliminato le cose del fanciullo.
12. Poiché ora noi guardiamo come per mezzo di uno specchio in 8un
enigma, ma in quel tempo faccia a faccia, ora io conosco in parte,
ma in quel tempo io conoscerò proprio come anche io sono stato
conosciuto.
13. Ma in questo momento restano queste tre cose: fede, speranza,
amore, ma la più grande di queste è l’amore.
1(conoscenza). °2(fossi dato alle fiamme) 3(si gonfia di orgoglio). 4(si inorgoglisce). 5(mette in conto;
considera). 6(sulla malvagità). 7(ciò che è perfetto; ciò che è immutabile; la cosa completa; la cosa
perfetta; la cosa immutabile). 8(una immagine confusa).
MrPio
00lunedì 4 giugno 2012 16:54
Grazie Angelo per questa traduzione, spero che presto tu ne metta altre.
Ne approfitto per fare una domanda o considerazione, sarà un pò confusa perchè nella testa è chiara ma esprimerla mi vien un pò complicato, probabilmente scriverò cose senza molto senso ma ci provo...

Ci sono cose della Parola che mi arrivano chiare, immediate, altre invece... nonostante le diverse spiegazioni "umane" che si possono trovare, alcune anche con un grande senso logico, chissà perchè non tolgono dei dubbi che ho. C'è qualcosa dentro che mi dice... non è proprio così.
E una di queste riguarda 1 cor 13. Sono d'accordo anche io che con “cosa perfetta” (v.10)che la Scrittura ci sta indicando che verrà, è la Parola di Dio interamente messa per iscritto. Ma non sono così sicura sul fatto che la conoscenza sia abolita. Non è facile da spiegare,non dico che ci siano altri libri da scrivere chiaramente, ma più che nonostante abbiamo la Parola per intero, non abbiamo interamente conoscenza di Essa.
In genere a chi dice che questi versi si riferiscono al ritorno di Cristo e che quindi ancora oggi ci sono dei "carismi" si dice che non può essere così anche basandosi sull'ultimo versetto il 13.
Perchè certamente una volta tornato Cristo, fede e speranza "spariranno" perchè appunto tutta la fede e la speranza saranno realizzate con Gesù e non serviranno più una volta tornato.
Ma dalla traduzione di Angelo già io capisco diversamente perchè dice :Ma in questo momento restano queste tre: fede, speranza, amore, ma la più grande di queste è l’amore e non: ora dunque queste cose durano(come nella traduzione Nuova Riveduta), e per me cambia il concetto.

Rifletto sul fatto che se anche abbiamo tutta la Parola, e certamente sappiamo il piano di Dio nel globale, non comprendiamo certo tutto(e non penso solo io...), ci sono cose che ancora non si può dire siano veramente svelate. In realtà se potessi avere Gesù davanti a me gli chiederei diverse cose, e comunque a Dio in preghiera lo faccio quando non capisco.
Ora sto approfondendo ad es. il libro di Daniele, e oggi sono riuscita forse a capire una cosa. Noi non comprendiamo in maniera completa il futuro rivelato nelle Scritture. Le profezie scritte in Daniele, come in molte parti del N.T., così come è successo per le profezie dell'A.T. quando si avverarono in Gesù, saranno comprese appieno soltanto da coloro che vivranno quei giorni.

Quindi mi chiedo: tralasciando Gesù, il piano di salvezza, alcune caratteristiche degli ultimi tempi ecc., e basandomi invece su alcune parti del libro di Daniele,o di altri profeti, si può veramente dire che conosciamo pienamente tutto ciò che Dio ha rivelato nella Parola? O forse veramente si arriverà a comprendere pienamente soltanto ad un certo punto?
angelo santo
00lunedì 4 giugno 2012 20:39
risposta all'intervento sulla traduzione °1 Corinzi
Ciao,innanzi tutto ti voglio ringraziare per aver apprezzato questa mia traduzione e per essere desiderosa di volerne leggere delle altre (che al più presto inserirò), Grazie!
Riguardo invece a ciò che mi chiedi, provo a risponderti secondo ciò che Dio mi ha permesso di capire.
Riguardo la "Conoscenza", sono daccordo con te che noi non abbiamo ancora tutta la conosceza, infatti proprio come dice la Parola di Dio in °1 Corinzi 13 versetto 12, noi ora vediamo come in un enigma (quindi come se ancora stiamo ceracndo di capire tutte le cose nascoste di Dio), infatti sia noi (che possediamo l'intera Parola di Dio messa per iscritto) sia loro (che avevano ricevuto i doni carismatici), vediamo in questo enigma; quindi nè noi comprendiamo, nè loro comprendevano appieno ogni cosa. Ma ciò che necessitava a loro e necessita a noi, è conoscere e comprendere appieno il piano di Salvezza Eterna del nostro Creatore e Dio. E questo l'hanno ricevuto loro e noi, come tu hai ben capito.
Riguardo l'abolimento della Conoscenza invece, si intende l'abolimento del Carisma della Conoscenza, cioè quel Carisma che ti permetteva di conoscere direttamente da Dio, ciò che Dio voleva rivelarti in quei momenti, senza dover studiare o chiedere a Dio, e queste erano cose rivelate per la prima volta. oggi noi possiamo conoscere quelle cose rivelate da Dio, attraverso la sua Parola scritta e la preghiera a Lui.
Riguardo le cose future di cui parla la Scrittura, ora noi stiamo solo aspettando il ritorno del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo, che già questa cosa noi non sappiamo quando accadrà, come la Scrittura stessa ci dice (Matteo 24:36), inoltre nel libro di Apocalisse capitolo 10 versetto 4, il Signore proibisce a Giovanni di scrivere ciò che egli aveva udito, ciò significa che non è necessario che noi sappiamo ogni cosa.
Concludendo io dico che, sia noi, sia i profeti dell'antico testamento, sia gli apostoli del nuovo, conosceremo tutto ed ogni cosa solamente quando saremo faccia a faccia davanti a Dio, proprio come dice ancora il versetto 12 di °1 Corinzi: "conoscerò proprio come anche io sono stato conosciuto", cioè, conoscerò tutto, in modo totale. proprio come Dio conosce me.
Spero tanto ti sia di aiuto ciò che ho scritto.
un abbraccio e buon studio della Meravigliosa Parola del nostro Dio.
Angelo Santo Lombardi

alessio1956
00lunedì 4 giugno 2012 21:52
pace a voi
concordo su quanto detto da Angelo.
In effetti quando saremo nella perfezione ,quando sara' venuto cio che e' completo ,le profezie saranno abolite ,perche' chiaramente non serviranno piu' , le lingue cesseranno , pure loro, e la conoscenza anche perche' saremo nella gloria del Signore e tutto sara' perfetto mentre ancora oggi necessitiamo di fede (che e' un dono spirituale) speranza nelle promesse e amore che e' lo somma di tutto , la sovrana eccellenza di tutto ed esso non verra' mai meno .
Pace Alessio
AlfredoGennari
00lunedì 4 giugno 2012 22:02
il perfetto è già venuto
Scusate se mi intrometto nella discussione.
Mi sembra di capire, da quanto dice Angelo, che la conoscenza, quella che Angelo definisce "il carisma della conoscenza", sia già cessato (insieme alle lingue e alle profezie) quando è venuto "il perfetto", cioè quando la Parola è stata rivelata e poi scritta in modo completo. Da quel momento non servono più i carismi perchè quanto è da capire è già rivelato e scritto.
Alfredo
angelo santo
00martedì 5 giugno 2012 09:52
ciò che è perfetto
ciao a tutti,
certo, ciò che è perfetto è già qui tra noi, è la Parola di Dio messa completamente per iscritto, su ogni cosa e argomento che ci è utili sapere in questa vita terrena, per poter raggiungere il nostro vero Padre (Colui che ha creato tutti noi), nella sua Casa.
Or questo mi sembra di averlo già scritto nella spiegazione della traduzione della °1 Corinzi 13, come ha ben detto Alfredo.
il momento in cui saremo faccia a faccia nell'eternità al cospetto di Dio, nel cap. 13 di °1 Corinzi, è al versetto 12, nella seconda parte del versetto, in questo versetto lo Spirito Santo attraverso Paolo ci mostra i due momenti, in un versetto solo: mentre siamo su questa terra, vediamo e contempliamo come per mezzo di uno specchio in un enigma, poi quando saremo portati nell'eternità, nella Dimensione Reale, davanti al nostro Dio, dice: ma in quel tempo faccia a faccia....in quel tempo conoscerò proprio come anche io sono stato conosciuto.
infatti, in quel momento noi possederemo l'intera totale piena Conoscenza di tutte le cose di Dio e della vera Dimensione in cui ci troveremo a vivere, poichè da quel momento in poi noi vedremo Dio come Egli è. Non è dunque quando saremo faccia a faccia con Dio che viene abolita la conoscenza, perchè ripeto da quel momento in poi ci sarà data tutta la conoscenza, ma è in un momento della vita su questa terra che viene abolito il carisma della conoscenza, non comunque la conoscenza, poichè noi continuiamo a conoscere meravigliose cose di Dio, che comprendiamo attraverso la sua Parola e la preghiera a Lui. Al contrario, ora che abbiamo l'intera Parola di Dio messa per iscritto, non abbiamo (secondo la decisione di Dio) più bisogno di quel Carisma/dono.
grazie per i vostri interventi, in questo modo possiamo approfondire i vari argomenti della Parola di Dio, e conoscere, appunto, di più di Dio e delle sue cose e decisioni.
Angelo Santo Lombardi
MrPio
00martedì 5 giugno 2012 18:11
Ciao Angelo grazie a te della bellissima e chiara risposta e per avermela data così rapidamente! te ne sono grata. Per quanto riguarda le traduzioni, non vedo l'ora di leggerne altre perchè credo che siano un altro modo per entrare di più nella Parola. Poi penso anche che leggere la Bibbia nella lingua originale come riesci a fare tu debba essere emozionante, per cui grazie a te per condividere questa tua passione.

Riguardo la conoscenza mi è più chiaro il fatto di cosa si intende sarebbe stato abolito ma continuo ad avere dei dubbi riguardo a certi passi.
Sono d'accordo che come hai detto tu :
angelo santo, 04/06/2012 20.39:

Concludendo io dico che, sia noi, sia i profeti dell'antico testamento, sia gli apostoli del nuovo, conosceremo tutto ed ogni cosa solamente quando saremo faccia a faccia davanti a Dio, proprio come dice ancora il versetto 12 di °1 Corinzi: "conoscerò proprio come anche io sono stato conosciuto", cioè, conoscerò tutto, in modo totale. proprio come Dio conosce me.



Ma in 1 Co è scritto:Poiché noi conosciamo in parte e in parte noi profetizziamo.

10. Ma quando verrà ciò che è completo, allora quello che è in parte sarà abolito.
dopo di che va avanti facendo l'esempio che prima era un fanciullo ecc. ecc. cose che sembra si riferiscano al passo precedente al v.10

Quando Paolo dice "ma in quel tempo faccia a faccia", con "in quel tempo" non intende forse quando ciò che è completo sarà venuto?

Perchè fosse così allora è questo che mi confonde. Perchè se tutto il passo si riferisce a quando sarebbe arrivato ciò che è completo o ciò che è perfetto, come sembra leggendo, allora si dovrebbe già vedere faccia a faccia e conoscere pienamente.
Quello che è in parte è abolito e noi non conosciamo più in parte a differenza di quando era in vita Paolo dato che la Parola non era ancora completa. Non penso che Paolo si riferisse solo al piano di Salvezza, ma al globale. Cosa che però ora non succede, perchè come è stato detto e io concordo, la piena conoscenza la si avrà solo quando tornerà il Signore. Ci sono molte cose che non comprendiamo. Quindi il punto è se Paolo scrivendo quello che prima ho citato cioè l'ultima parte di 1Co13si stava riferendo sempre alla prima parte del brano ai v.9,10.

Anche se probabilmente non centra, riguardo a questo discorso mi sono venute in mente due scritture, quella di Da 12:4 (un pò potrebbe ricollegarsi ad Apo 10:4),in cui il Signore dice di tenere sigillato il libro sino al tempo della fine, e che molti lo studieranno e la conoscenza aumenterà. E' possibile che possano venire svelate alcune cose che ora non comprendiamo quando saremo più vicini al tempo della fine? e che succeda quello che è scritto in Gl2:28-32 che al di là della Pentecoste, se la si legge sembra anch'essa riferita a prima che venga il Giorno di Dio ? Insomma una specie di risveglio?

Non è facile come argomento per cui perdonatemi se non risco ad esprimermi al meglio... mi si intorta il cervello! [SM=g27985]

Un abbraccio in Cristo a te e grazie ancora!!
Viviana




angelo santo
00martedì 5 giugno 2012 21:15
seconda risposta
ciao Viviana, grazie infinite per il tuo entusiasmo verso le mie traduzioni; sai è proprio come hai detto, è veramente una cosa meravigliosa poter leggere dai testi originali che Dio ha ispirato...
e sono veramente felice per il tuo interesse ad approfondire e conoscere meglio la Parola del nostro Salvatore e Dio.
Ora cercherò di rispondere a questo tuo enigma.
Se tu hai compreso che "ciò che è completo/perfetto", è la Parola di Dio messa totalmente per iscritto, puoi quindi capire che quelle cose in parte, sono quei doni carismatici che Dio aveva dato ai nostri primi fratelli nel °1 secolo, in attesa che la sua Parola fosse per l'appunto messa per iscritto; infatti quei doni erano stati dati per confermare la Parola annunziata oralmente dai nostri fratelli nel °1 secolo(vedi Marco 16:20; Atti 14:3; Ebrei 2:4).
infatti "ciò che è perfetto", è per l'appunto quella cosa neutra (come la Parola di Dio) che sarebbe venuta quando sarebbe stata completata. Se Dio avesse voluto dire che Gesù sarebbe stato "il perfetto" che doveva venire, avrebbe fatto scrivere "o teleios", che per l'appunto si riferisce ad un uomo e non ad una cosa.
quando Paolo dice che noi conosciamo in parte, sta parlando sia per lui, che per noi.
Infatti ciò che loro hanno ricevuto mediante i doni carismatici, sono esattamente le stesse cose che essi ci hanno trasmesso a noi mediante la Parola di Dio scritta.
quando Paolo fa riferimento a quando era fanciullo, si sta riferendo allegoricamente alla sua e nostra situazione su questa terra, e quando invece dice che diventa uomo, si riferisce, sempre allegoricamente, alla situazione sua e nostra nella Dimensione di Dio, cioè quando saremo faccia a faccia davanti a Lui.
finché noi siamo su questa terra, noi conosceremo sempre in parte, solo quando saremo davanti a Dio, conosceremo la totalità assoluta delle cose.
riguardo al profeta Daniele, ciò che Dio gli disse di sigillare, era solo per quel suo periodo, ma ora è stato tutto rivelato ciò che Dio rivelò a Daniele. Invece ciò che Dio impedisce a Giovanni di scrivere, lo potremo sapere solo in quel giorno d'eternità davanti a Dio.
Riguardo a Gioele invece, il giorno di YHWH a cui il profeta allude, è, sia l'avvento del Messia, cioè la venuta su questa terra del Dio invisibile in un Uomo, Cristo (Messia in ebraico, Unto in italiano, Cristo in greco) Gesù, sia il ritorno definitivo ed ultimo su questa terra di Dio YHWH in Cristo Gesù.
riguardo ad un risveglio di cui parli, noi siamo già nel periodo del risveglio, Efesini 5:14 lo dice molto chiaramente.
spero di esserti stato utile.
un grosso abbraccio in Gesù, il nostro Buon Dio.
Angelo Santo Lombardi

MrPio
00mercoledì 6 giugno 2012 15:12
Grazie mille Angelo, la tua risposta è chiarissima, e concordo con tutto. Solo che(perdonami, non lo faccio apposta, ma penso che mi sfugga proprio qualcosa), leggendo il discorso di Paolo non mi fila proprio quella parte che dice “poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo, ma quando ciò che è completo sarà venuto, quello che è solo in parte sarà abolito.

Forse sbaglio nel leggere, ma qui a me sembra che Paolo è chiaro e sta dicendo che nel momento in cui sarebbe arrivato ciò che è completo, quello che era solo in parte sarebbe stato abolito, e cioè che si sarebbe passato dal conoscere in parte, al conoscere del tutto.
Poi più avanti riprende il discorso dicendo: “ora conosco in parte, ma allora(cioè da quello che capisco io nel momento in cui sarebbe venuto ciò che è completo), conoscerò pienamente”. Non credo che qui Paolo parla del carisma della conoscenza…

E’ questo che non mi torna, il fatto che Paolo dice che dal momento in cui sarebbe arrivato ciò che è completo, tutto sarebbe cambiato e in parte non sarebbe stato più niente, mentre invece, come appunto è stato detto fino ad ora e io concordo, anche se abbiamo ciò che è completo cioè la Parola, ancora conosciamo in parte.

Riguardo al risveglio mi chiedo(e non che io mi reputi chissà quanto sveglia rispetto ad altri): come mai allora oggi le chiese(molte persone), sembrano addormentate? Non c’è unione, ne passione per Cristo, l’amore per il prossimo spesso è un miraggio e si tende a rimanere “nascosti”, infatti non si da fastidio a nessuno…

Quindi parlando di Gioele, negli ultimi tempi potrebbe succedere un po’ come alla Pentecoste come dice al v.28 del cap.2 ?

Grazie e un grande abbraccio anche a te!
Che Dio ti benedica tanto
Viviana


angelo santo
00mercoledì 6 giugno 2012 15:53
terza risposta
ciao Viviana,
sì, infatti quando è arrivato "ciò che è completo", è stato abolito tutto quanto "ciò che era in parte", infatti quando è arrivata a noi la "completa" Parola di Dio messa interamente per iscritto, sono stati aboliti tutti quanti i doni, i quali erano "in parte", infatti quelle cose "in parte" a cui si riferisce lo Spirito Santo attraverso Paolo, sono i doni carismatici.
poichè nessuno possedeva la totalità di ogni cosa pur avendo quei doni carismatici.
Paolo non ha mai detto che quando sarebbe arrivata "la cosa perfetta", noi dopo avremmo conosciuto tutto quanto, anzi sta dicendo che quando sarebbe venuto "ciò che è perfetto/completo", sarebbero state abolite tutte quelle cose "in parte". mettendo bene in evidenza la fragilità di quei doni, rispetto all'immortalità dell'Amore di Dio, il quale non ha fine, cioè è eterno.
al versetto 12, Paolo sta dicendo appunto che, ora conosce in parte, cioè: sia lui che noi adesso, cioè finché ogni figlio di Dio è su questa terra, conosce in parte, poi solo quando noi tutti saremo alla presenza di Dio, cioè "faccia a faccia", conosceremo tutti insieme ogni cosa, così non loro prima di noi nè noi prima di loro, ma tutti nello stesso momento, quando saremo "faccia a faccia" davanti al nostro Salvatore e Dio e Creatore.
riguardo al Risveglio poi, ora è il tempo del Risveglio , ma non tutti stanno ubbidendo a questo Risveglio e nè ne stanno traendo il suo beneficio, infatti nella Scrittura in Efesini 5:14, il Signore si sta rivolgendo a noi con un imperativo, quindi è un comando, che però pochi lo hanno colto e gli stanno ubbidendo.
riguardo Gioele invece, tutto ciò che il profeta ha scritto è già stato tutto quanto adempiuto, non c'è nient'altro che stiamo aspettando se non il ritorno di Gesù il Messia, cioè il grande e tremando giorno di YHWH.
tornando ai doni, non lasciarti ingannare, tutto il capitolo 13 è stato scritto per mostrare ai nostri fratelli del °1 secolo che non dovevano riporre il loro vanto in quei doni che avevano ricevuto poichè sarebbero cessati, ma di riporre tutta la loro forza nell'unica cosa eterna che noi possiamo vivere su questa terra : l'Amore di Dio.
prova a contemplare questo capitolo sotto questa nuova luce.
ciao e un grande abbraccione in Gesù!
Angelo Santo Lombardi
AlfredoGennari
00mercoledì 6 giugno 2012 20:59
faccia a faccia
Mi permetto di inserirmi nel dialogo Angelo-Viviana, gradevolissimo, vi conosco bene tutti e due e so per certo quanto entrambi amiate Dio e la Sua Parola.
Secondo me tutto il capitolo 13 di I Corinzi non accenna minimamente al dopo, cioè a quando saremo con Gesù alla fine dei tempi.
Il "faccia a faccia" non vuol dire che "vedremo Gesù (o Dio) di presenza" ma semplicemente che "vedremo bene" o "in modo chiaro"; e si riferisce al momento in cui tutta la rivelazione sarà stata data. Questo è avvenuto durante la presenza degli apostoli (i 12 più Paolo) su questa terra: lo Spirito ha rivelato tutto quello che era necessario e gli apostoli, personalmente o per mezzo di loro fidati collaboratori, come Luca, ad esempio, hanno messo il tutto per iscritto.
Prima c'erano le rivelazioni perziali, poi messe tutte insieme.
A quel punto era teoricamente possibile conoscere appieno tutta la volontà di Dio.
Teoricamente, dico, perchè la debolezza dell'uomo e la sua parzialità guidata dai suoi istinti egoistici, ne impediscono la piena comprensione.
Resta il fatto che il credente venuto dopo il periodo apostolico ha tutti gli strumenti per capire: per questo, secondo me, il credente di oggi è molto colpevole se non segue la Parola, molto di più di coloro che ancora non avevano "il perfetto", cioè la rivelazione completa.
Alfredo
angelo santo
00giovedì 7 giugno 2012 02:02
re faccia a faccia
ciao Alfredo, non vorrei essere polemico....ma devo rispondere....
non sono daccordo sulla tua interpretazione del "faccia a faccia" di °1 Cor. 13.
io credo invece che la Scrittura stia proprio accennando a quel momento. e comunque, è rivelato che i suoi figli salvati vedranno Dio come Egli è. e quindi vedranno Dio faccia a faccia, vedi °1 Giovanni 3:2, e io dico anche in °1 Corinzi 13:12. poichè questo è l'unico giusto contesto in cui ha senso quella affermazione, poichè non esiste nessun altro momento per un uomo su questa terra di conoscere ogni cosa in modo totale e pieno e completo, proprio nel modo in cui egli è stato conosciuto, cioè appieno.
infatti lo Spirito Santo vuole mostrare a noi (cioè a tutta la sua assemblea universale nel tempo terreno), i limiti che abbiamo in questa vita terrena (pur avendo i suoi strumenti: doni carismatici o Parola scritta in modo completo), contrapponendoli alla situazione che si realizzerà per i suoi salvati nella dimensione reale di Dio.
dove per l'appunto il figlio di Dio, potrà finalmente conoscere ogni cosa, addirittura come egli stesso è stato conosciuto (da Dio).
infatti trovo contradditorio con la tua interpretazione, il fatto che Paolo stesso dica: Poiché ora noi guardiamo come per mezzo di uno specchio in un enigma, or quell'enigma, non è altro che quella difficoltà, quel limite che noi (cioè sia loro nel °1 secolo, che noi adesso) abbiamo su questa terra, nel cercar di conoscere e di capire la totalità delle cose di Dio e Dio stesso.
il fatto che tu dica "teoricamente", non ha alcun senso, perchè la realizzazione della Parola di Dio, non può essere limitata dalla incapacità dell'uomo. se infatti la Scrittura dice che questa cosa si realizzerà, si realizzerà.

scusate se sono intervenuto in questo modo, ma non potevo non dire nulla.

tu mi conosci Alfredo, sai che non sono capace di tacere in queste situazioni.
un abbraccio in Cristo a tutti voi.
Angelo Santo Lombardi
AlfredoGennari
00giovedì 7 giugno 2012 18:38
faccia a faccia
Ciao Angelo, spero che chi ci legge non pensi che ci stiamo facendo la guerra. Non è affatto così, state tutti tranquilli. E' la nostra lingua. Fate conto che stiamo parlando in "ostrogoto".
E vengo al dunque.

"faccia a faccia" è una semplice espressione che significa "vedere in modo chiaro" e non in modo oscuro come in uno specchio (sappiamo come erano gli specchi di allora).
Punto secondo. Paolo aveva un limite che noi non abbiamo. E' lo stesso limite che avevano tutti i profeti prima di lui perchè non conoscevano tutta la volontà di Dio.
Paolo ha questo limite e, perciò, vede in modo oscuro. Il "conoscerò appieno come sono stato appieno conosciuto" non significa altro che : come la Parola è stata data da Chi conosceva bene il destinatario, cioè l'uomo, così anche l'uomo potrà, grazie alla completezza della Parola, conoscere chiaramente come stanno le cose; e mi riferisco al piano della salvezza e a tutto quanto Dio ha pensato a favore dell'uomo. Il "conoscere" non riguarda Dio, in questo momento.
Paolo ha questo limite, almeno mentre sta scrivendo.
Verrà presto per lui il momento in cui tutta la Parola potrà essere sotto i suoi occhi e, allora, in quel momento, vedrà "faccia a faccia" cioè in modo chiaro. Sono convinto, a dispetto di quanto dicono molti studiosi, che tutto il NT sia stato scritto viventi gli apostoli entro il 70, anno della distruzione definitiva del tempio di Gerusalemme e dell'intero culto fondato sul VT, che era "ombra" della realtà e non consentiva una visione chiara.
Quello è il momento in cui si vede "faccia a faccia".
L'espressione "faccia a faccia" è ingannatrice, perchè dà l'idea che ci debba essere una persona da guardare in viso.
Ma non è così, questo è un modo di interpretare (e secondo me di sviarne la comprensione) il discorso di Paolo.
Il contesto non ha niente da spartire con I Giovanni 3, 2, Paolo sta parlando di tutt'altra cosa.
Il tempo della fine è fuori dai suoi pensieri in quel momento, la sua mente è tutta incentrata sul "ora", quel che si deve fare "ora": non i carismi ma l'amore.
Ora.
Il futuro non lo tocca. In quel momento.
Alfredo
angelo santo
00venerdì 8 giugno 2012 02:07
re re faccia a faccia
non sono assolutamente daccordo!!!
è assurdo pensare, o addirittura credere che Paolo avesse dei limiti superiore ai nostri riguardo al conoscere le cose di Dio!
innanzi tutto non è assolutamente vero che "faccia a faccia" sia una frase idiomatica che voglia dire: "vedere in modo chiaro", non ho mai trovato nulla di simile, in nessuno dei miei libri di greco!
poi ti sei forse dimenticato ciò che dice Paolo nella lettera agli Efesini °3 cap. versetti da 2 a 10? di come lui abbia ricevuto la conoscenza del mistero di Dio, tenuto nascosto dall'eternità, ma ora rivelato ai santi apostoli e profeti?
non mi sembra affatto che Paolo si trovasse in una situazione più sfavorevole della nostra, anzi, io direi di gran lunga superiore alla nostra! dato che a lui è stata data tutta la conoscenza del misterioso progetto di salvezza eterna di Dio, che poi per ordine di Dio è stato messo per iscritto!! vedi Romani 16: 25, 26.

riguardo poi il tempo della fine, che tu dici non era nei pensieri di Paolo in quel momento, io dico che dal contesto invece, egli stia proprio parlando di questo, infatti ti rendo noto che il termine usato da Paolo per dire "ora", in greco è "nunì", ed è l'enfatizzazione del termine "nun", che significa ora nel senso "del tempo attuale", "il presente", cioè il tempo della vita che stiamo vivendo "ora" su questa terra!
e quindi il "faccia a faccia", a cui Paolo si riferisce, essendo al futuro, non può essere riguardante ancora il "tempo presente", ma "quello a venire", cioè quello futuro nella dimensione di Dio!!
penso di aver detto tutto, se non sei daccordo, non fa nulla, io credo in questo modo, e sono fermamente convinto!! come credo tu lo sia del tuo modo di capire questo passo.
che dire.... ognuno sia pienamente convinto nella sua mente??
sì! a questo punto direi proprio così! infatti questo comunque non è un argomento che porta a salvezza, dunque è inutile pure continuare a discutere su questo. sei daccordo?
un saluto..... e... alla prossima "sfida"
Angelo Santo Lombardi
AlfredoGennari
00venerdì 8 giugno 2012 21:24
sì! a questo punto direi proprio così! infatti questo comunque non è un argomento che porta a salvezza, dunque è inutile pure continuare a discutere su questo. sei daccordo?
un saluto..... e... alla prossima "sfida"
Angelo Santo Lombardi


qui sono pienamente d'accordo!
Alla prossima, Angelo
e ... ovviamente aspettiamo tutti altre tue traduzioni
Ciao
Alfredo
Rialtina
00sabato 23 giugno 2012 12:16
La vostra conoscenza !
Grazie della vostra conoscenza che sapete spiegare in modo esaudiente.
Io leggo le Sacre Scritture ogni sera ,ma ovviamente non ho i vostri studi e conoscenza delle Scritture. Mi diletto molto a leggervi e spero presto di communicare su certi punti della trinita` ( in special modo ). saluti cristiani [SM=g27998]
MrPio
00sabato 23 giugno 2012 14:40
Ciao Angelo! Perdonami tantissimo se non sono riuscita a rispondere subito e lo faccio con un bel pò di ritardo, ma proprio non sono riuscita prima e volevo essere più concentrata per farlo.

Grazie innanzitutto per la tua risposta. Ho letto 1 Co13 nella nuova luce che mi hai indicato e sì, indubbiamente anche io credo che la chiave per la lettura delle parole di Paolo sia quella. Purtroppo a volte ci sfugge, ma la cosa più importante è e resterà sempre l'amore ed è quello che il Signore tramite Paolo ha voluto sottolineare. Infatti da tutta la Bibbia traspare questo pensiero di Dio, anche nell'A.T. si vede come Dio dà più importanza a questa qualità piuttosto che ai sacrifici o le cose fatte a mò di regolette,o anche alle varie qualità date da Dio all'uomo, per questo 1 Co 13 resta uno dei miei tanti cap. preferiti della Parola, ed è per questa ragione, che non mi accanisco mai a voler comprendere a tutti i costi un versetto o una cosa,chiaramente io ci provo, perchè la Parola mi appassiona, ma sò innanzitutto che se il Signore vorrà me la farà comprendere, e poi sò che il punto fondamentale non è capire se ad esempio "faccia a faccia" significa quello che nel cuore vedi tu o quello che vede Alfredo. Leggendo i vostri interventi io vedo delle verità in entrambi i casi, ma vedo anche molte domande che farei ad entrambi(sarebbe bello ritrovarsi insieme un giorno a parlare di queste cose faccia a faccia! magari con una bella grigliata di Alfredo [SM=g27987] ).
Nel corso della mia pochissima e misera esperienza con la Parola ho capito e sto capendo che il Signore a volte rivolta certi ragionamenti a cui siamo arrivati che diamo per sicuri e che bisogna sempre essere aperti e pronti a tornare "indietro"(non parlo di cose chiare come la Salvezza ovviamente) Dopotutto il Padrone della Parola è Dio e la Parola è Viva e quindi dovremmo essere pronti a non dare per scontate certe cose. Su 1 Co 13 nonostante il punto l'abbia capito, mi rimangono ancora dei dubbi, e immagino anche che se fosse una cosa così semplice, saremmo tutti d'accordo, invece non è così e penso che il motivo sia forse che la risposta sta nel mezzo. Paolo nel 14 dice ricercate ardentemente l'amore, non tralasciando però di ricercare i doni spirituali... il punto è sempre avere equilibrio e non farsi prendere la mano. Credo che il Signore sappia che non siamo in grado di gestire lo Spirito, ma i doni anche se in "piccoli miracoli" personali io credo che ancora ci siano, nonostante non siano la cosa fondamentale.

Un abbraccione grande anche a te!!
Viviana
AlfredoGennari
00sabato 23 giugno 2012 17:50
capito Angelo! Viviana parla di grigliata da Alfredo. Mi sembra che tu lo conosca Alfredo, vero? E allora?
Viviana ha lanciato l'idea, io lancio una data: fine del convegno di agosto a Firenze.
Angelooooooo
MrPio
00sabato 23 giugno 2012 20:06
SISISISI!! Come si può non accettare una mega grigliata da Alfredo?! e cosa c'è di più bello che stare con i fratelli! dai Angelo non puoi dire di no, così mi insegni anche qualche cosa di Greco ed Ebraico e parliamo tanto tanto del Signore! una super carica culinaria abbinata a unsa super carica spirituale! [SM=g27987] [SM=g27987]
Rialtina!!
00domenica 16 settembre 2012 13:33
Re: il perfetto è già venuto
AlfredoGennari, 6/4/2012 10:02 PM:

Scusate se mi intrometto nella discussione.
Mi sembra di capire, da quanto dice Angelo, che la conoscenza, quella che Angelo definisce "il carisma della conoscenza", sia già cessato (insieme alle lingue e alle profezie) quando è venuto "il perfetto", cioè quando la Parola è stata rivelata e poi scritta in modo completo. Da quel momento non servono più i carismi perchè quanto è da capire è già rivelato e scritto.
Alfredo






Da questa breve riflessione di Alfredo posso capire piu` di quanto mi aspetassi,sempre se ho inteso bene il vero significato delle parole. Per me e` assai profonda e significativa. Ora, visto che "il carisma della conoscenza " insieme alle lingue e alle profezie e` gia` cessato,con ampia spiegazione di Alfredo,mi chiedo ........come mai che alcune chiese come presbiterani pentecostali,battisti, cattolici, episcopaliani,metodisti,e luterani lodano Dio in lingue ?
La scrittura ci avverte " Diletti,non credete ad ogni espressione ispirata,ma provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio "
Vediamo che queste chiese o i membri di queste religioni sono di denominazioni diverse,come possono essere d`accordo e guidati " In tutta verita`? Alfredo scrive...... " Da quel momento non servono più i carismi perchè quanto è da capire è già rivelato e scritto."
Significa forse che per loro il perfetto non e`ancora venuto? e cio` che e` stato rivelato non l`hanno capito?
Grazie dell`attenzione.




fabio-1967
00mercoledì 17 ottobre 2012 15:41
Ciao a tutti e ciao Angelo,
innanzitutto approfitto per ringranziarti per il tempo che dedichi al forum e per voler condividere il tuo lavoro e grazie per questa tua traduzione che ho letto e che mi ha fatto venire in mente una domanda che sicuramente nasce da un mio limite.
Tu scrivi:3. E se io distribuissi tutti i miei beni agli affamati e se dessi a morte il mio corpo affinché °2mi vantassi, ma non ho amore, a nulla mi giova °2=(fossi dato alle fiamme)
Mi domando quale senso ha la frase: dare il corpo a morte per ottenere un vanto personale.
Vantarsi è già un atto egoistico di suo.
Vantarsi significa preservare se stessi e quindi un atto che serve solo al fine di rendere grande una propria idea e trovo difficile che un cristiano possa farsi mettere a morte solo per un vanto perchè il vanto stesso preclude il sacrificio.
Paolo stesso nel versetto seguente scrive che "l'amore non si vanta" quindi l'amore ed il vanto sono diammetralmente opposti.
Mentre se invece Paolo dice: "Se dessi il mio corpo ad essere arso e non avessi amore non mi gioverebbe a niente" potrebbe significare che anche se, come a quel tempo facevano, avessero condannato Paolo ad essere arso vivo legato al palo e lui non avesse compiuto quel sacrifico nel nome di Cristo non sarebbe servito a nulla.
Quindi mi chiedevo come mai l'uso di quel "mi vantassi"
Spero di essermi riuscito a spiegare [SM=g27987]
Un caro saluto in Cristo
Fabio [SM=g27988]


angelo santo
00giovedì 18 ottobre 2012 02:01
risposta per fabio
Ciao Fabio, grazie per il fatto che stai apprezzando il mio lavoro, mi fa molto piacere e mi incoraggia moltissimo.
Riguardo a ciò che mi chiedi, ecco, cercherò di risponderti al mio meglio.
Dunque, riguardo questo versetto in questione, volevo innanzitutto ricordarti quel file che ho inserito nelle due pagine “traduzioni”, dove sono spiegati tutti quei significati dei vari segni che ho messo nelle mie traduzioni, Antico e Nuovo Testamento. In questo caso, il “numerino preceduto dal pallino”, indica che in quel punto della Scrittura, ci sono più manoscritti ritrovati.
In questo caso, nel testo critico c’è scritto: “Se dessi a morte il mio corpo affinché mi vantassi …”. In un altro manoscritto invece dice: “Se dessi a morte il mio corpo affinché fosse dato alle fiamme …”. Ora in questa circostanza, io ho preferito mettere in prima lettura ciò che riporta il testo critico, ma riportando comunque in nota (°2) anche l’altro manoscritto, che tra l’altro, è quello che si ritrova (credo) in tutte le traduzioni pubblicate.
Ora consideriamo la frase del testo critico: innanzitutto volevo farti notare che l’azione principale di questa frase è: “dare a morte”, poi viene il “vantarsi” di quella azione che viene appunto prima. Or dunque ciò che Paolo, o meglio lo Spirito Santo attraverso Paolo sta dicendo è questo: se qualcuno si desse a morte per qualsiasi motivo, addirittura “vantandosi” pure, ma non lo fa per amore (sottinteso l’Amore di DIO o di Cristo (che è la stessa cosa) poiché questo Amore è il vero Amore sincero, puro e incondizionato per il bene del prossimo), non ha nessun valore.
Noi abbiamo in questo periodo storico, molti esempi che riguardano questo caso: i famosi “Kamikaze”. Essi infatti si danno a morte, ma non per amore verso il prossimo, anzi, piuttosto per sterminarlo definitivamente, e con odio profondo, e addirittura “vantandosi” di questo sacrificio e pensando pure di fare una cosa giusta dinanzi a Dio.
Paolo dunque sta dicendo: “Fosse pure che io mi facessi uccidere, allo scopo di vantarmi in me stesso di questo atto eroico, ma non lo faccio a motivo di amore (come Cristo Gesù ha fatto per primo per noi; e noi stessi potremmo farlo per Cristo o per il vangelo o per una qualsiasi altra persona sacrificandoci al posto suo per amore), questo atto non ha alcun valore.


Nel secondo caso, cioè nell’altro manoscritto, la Scrittura vuole semplicemente specificare di quale specie di morte Paolo darebbe il suo corpo a morte, cioè: “Alle fiamme per essere arso”.
Spero proprio di essere stato chiaro nella mia risposta e di aver soddisfatto appieno la tua richiesta.
Un saluto in Cristo Gesù.
Angelo Santo Lombardi

fabio-1967
00giovedì 18 ottobre 2012 08:23
Caro Angelo,
ti ringrazio tanto per la tua risposta molto chiara e che ha soddisfatto in pieno la mia curiosità.

Grazie
Fabio
alessio1956
00domenica 18 novembre 2012 23:10
pace a voi tutti

io ritorno sul versetto 13,8 ,perche' ben discerne VIVIANA e quindi non comprende come si affermi che abbiamo tutta la conoscenza....
Non l'aveva raggiunta nemmeno Paolo e vogliamo dire che adesso ,visto che e' ormai passato il famoso anno ''70'' dc e che ora abbiamo tutta la Parola scritta , siamo pienamente ripienati di conoscenza ??
Ma siete proprio sicuri di cio' che affermate ?
o lo affermate solo secondo la mente carnale ?

Siete cosi altamente ''istruiti'' nella PAROLA che quindi rifiutate ogni altro pensiero,condivisione che magari un giorno un fratello ci fa' vedere ?

Io prego invece il Signore che mi nutra sempre del suo cibo spirituale.

Si vede che sono molto indietro .....ma confido sempre nel Signore.

Alleluia ,lode e Gloria a TE o Signore .

Pace a tutti
AlfredoGennari
00lunedì 19 novembre 2012 08:07
Re:
alessio1956, 18/11/2012 23:10:

pace a voi tutti

io ritorno sul versetto 13,8 ,perche' ben discerne VIVIANA e quindi non comprende come si affermi che abbiamo tutta la conoscenza....
Non l'aveva raggiunta nemmeno Paolo e vogliamo dire che adesso ,visto che e' ormai passato il famoso anno ''70'' dc e che ora abbiamo tutta la Parola scritta , siamo pienamente ripienati di conoscenza ??
Ma siete proprio sicuri di cio' che affermate ?
o lo affermate solo secondo la mente carnale ?

Siete cosi altamente ''istruiti'' nella PAROLA che quindi rifiutate ogni altro pensiero,condivisione che magari un giorno un fratello ci fa' vedere ?

Io prego invece il Signore che mi nutra sempre del suo cibo spirituale.

Si vede che sono molto indietro .....ma confido sempre nel Signore.

Alleluia ,lode e Gloria a TE o Signore .

Pace a tutti




Certo che abbiamo tutta la conoscenza! Lo ribadisco!
Ma non ce l'ho io personalmente, nè ce l'hai tu personalmente, nè nessun'altro.
Tutti l'abbiamo a disposizione: si trova in quello che noi chiamiamo Bibbia, la Parola di Dio!
E' lì, alla portata di tutti.
Poi, l'uso che ne facciamo o quello che riusciamo a comprenderne, è un altro par di maniche.
Si può avere un'automobile e non saperla usare o usarla male. In quel caso ci può benissimo essere un fratello o una sorella che ci istruisca un pò su come usarla.
Ma l'automobile è lì, alla mia portata.
angelo santo
00lunedì 19 novembre 2012 13:54
corinzi 13
sono pienamente daccordo con Alfredo!!
alessio1956
00lunedì 19 novembre 2012 19:47
pace a voi


....proprio perche' non la apprendiamo tutta questa conoscenza ...proprio per questo che le profezie non possono essere ancora abolite , perche' queste continueranno a servire per edificare chi ancora non c'e arrivato completamente a questa conoscenza !!!

Altrimenti e' come dichiarare che non abbiamo piu' bisogno dello Spirito Santo che in questo caso ci edifica !!!

E' rifiutarlo !!!

sapete bene che chi lo rifiuta commette il famoso peccato che porta a morte !!!


pace
angelo santo
00martedì 20 novembre 2012 13:49
risposta cor.13
risposta cor.13
noi non rifiutiamo lo Spirito di DIO, anzi noi siamo ricolmi dello Spirito Santo! è Lui infatti che ci istruisce in ogni cosa, perché Egli dimora in noi! (°1 Giovanni 2:20,27). ed Egli non è mendace! or
l'Autore della Parola di DIO è lo Spirito Santo, ed Egli ci fa sapere che questi doni, compreso conoscenza e lingue ecc. ecc., cesseranno.
se dunque cesseranno, che senso ha farle cessare quando saremo faccia a faccia davanti a Lui? poiché in quel tempo noi, al contrario, riceveremo e possederemo in eterno tutta la vera conoscenza!
ha invece senso far cessare i doni, quando arriva e riceviamo su questa terra, ciò che ci istruisce in ogni cosa, ed è eterna e perfetta (°1 Pietro 1:25).
il termine che quasi tutti traducono con "perfezione", in realtà significa "una cosa completa", cioè, che non gli manca nulla.
io conosco su questa terra una sola cosa così: la Parola di DIO messa per iscritto!
Angelo Santo Lombardi
alessio1956
00martedì 20 novembre 2012 19:07
Pace

ecco una affermazione di un fratello che quoto che definisce bene la attuale conoscenza .....IMPERFETTA e RISTRETTA ...

Credo che gli Apostoli non siano stati resi "perfetti", cioè, giunti alla perfezione, perchè tutti i Libri delle Scritture erano stati scritti; su questo , credo e spero che tutti siano daccordo, cioè, che non sia stato uno scritto compiuto a rendere "perfetti" gli uomini che gli hanno scritti.

Paolo dice ai versi di 1 Corinzi : ma quando la perfezione sarà venuta
Filippesi 3:12
"Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù
Come abbiamo visto, Paolo ammette che la "perfezione" per lui, non è ancora arrivata ma anzi.

Aggiungiamo anche questo :
2Corinzi 5:7
"poiché camminiamo per fede e non per visione"; che, se accostato al fatto che "conosceremo" e "vedremo" (quando sarà arrivata la perfezione), solamente quando VEDREMO LUI FACCIA FACCIA, ci aiuta a comprendere che finchè siamo in questi corpi non possiamo "vedere nè conoscere" e di conseguenza non essere nel peridodo della "perfezione".

Detto tutto questo, accostandolo al fatto che , come disse Pietro il giorno di Pentecoste, la "promessa" è per quanti il nostro Dio ne chiamerà, e dobbiamo ammettere ( almeno di non contraddire Gesù) che siamo chiamati dal Padre, si arriva alla conclusione che lo Spirito con i Suoi usuali "doni" non è stato "ritirato" alla stesura della Bibbia, ma quei doni elencati daranno tolti quando saremo in Cielo, col Signore.

A questo punto, ci possiamo domandarci : Perchè?

"le lingue cesseranno"
Perchè cesseranno?

Perchè questo carisma dovendo servir di «segno, non ai credenti ma ai non credenti» 1Corinzi 14:22, esso avrà perduta ogni utilità nel mondo avvenire ove d'altronde non esisterà più la diversità dei linguaggi; ed anche nella presente economia, una volta saldamente stabilita la Chiesa cristiana, questo dono, insieme a molti altri, diventerà sempre meno necessario.

"le profezie saranno abolite"
Perchè lo saranno?

Perchè non più necessarie per le ragioni di cui sopra.

"la Conoscenza verrà abolita"
Perchè sarà abolita?

Dalla spiegazione che segue, leggendo il verso 12 si vede che Paolo non vuol parlare nè della facoltà di conoscere, nè della conoscenza in sè stessa nel senso assoluto; bensì del dono di conoscenza quale esiste attualmente, imperfetto, e ristretto. Sotto quella forma, la conoscenza sarà abolita; ma per far posto a qualcosa di più perfetto.

Che dire? Io credo che "la Perfezione" non è altro che il Ritorno del Signore, quando Lui ci accoglierà con Sè nel Suo Regno
angelo santo
00martedì 20 novembre 2012 22:23
risposta 2 a Corinzi 13
punto 1: l'unica persona a cui io faccio riferimento è Gesù Cristo.
punto 2: la Scrittura in °1 Corinzi 13, non parla di "perfezione" ma "di una cosa che è completa".
punto 3: il conteso di Filippesi 3, non è il contesto di °1 Corinzi 13.
punto 4: la promessa di DIO, di cui si parla in Atti 2, è: fare dimorare in noi il suo Spirito Santo, dopo averci perdonato e lavato da tutti i nostri peccati, nel nome di Gesù Cristo. infatti DIO non prende dimora in noi se prima non ci ha ripuliti e rinnovati. e questo è veramente per tutti i suoi credenti e figli.
punto 5: il motivo per cui Dio ha dato i suoi doni carismatici erano unicamente: per confermare la sua Parola orale, ora abbiamo la sua Parola messa per iscritto, ed Essa è completa e perfetta ed eterna. vedi: Marco 16:20; Atti 14:3; Ebrei 2:4.
Angelo Santo Lombardi
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