Ancora qualche appunto introduttivo: autore e indirizzo

Chi legge una antica lettera scopre subito che l'indirizzo e l'intestatario della lettera si trovano all'inizio insieme ai saluti di rito.
Leggendo il titolo sappiamo che l'autore principale della lettera è Paolo insieme a tutti i fratelli che si trovano con lui e che, nel caso di questa epistola, non sono citati. Questo ci permette di parlare brevemente di come si scriveva nell'antichità. Paolo (che sapeva leggere e scrivere sicuramente sia in ebraico che in greco e con tutta probabilità in latino, in quanto cittadino romano) dettava la lettera sicuramente ad un segretario che la scriveva sulla base degli stessi suggerimenti dell'apostolo ma che non era un semplice amanuense, ma poteva in qualche modo intervenire. Le epistole di Paolo, quindi, sono molto spesso un lavoro di èquipe in cui l'apostolo rimane la figura dominante, in quanto è sempre il primo ad essere nominato e di cui si dà anche il titolo (apostolo...) che dà autorevolezza allo scritto.
Subito dopo troviamo l'indirizzo, le chiese della Galazia. La Galazia era una regione dell'odierna Turchia che Paolo aveva visitato durante il suo primo e secondo viaggio missionario e dove aveva fondato diverse chiese. Gli abitanti di questa zona erano di origine celtica ed è questo il motivo per cui la provincia si chiamava Galazia (terra dei Galli). Non ci è noto a quali comunità specifiche Paolo stia indirizzando la sua lettera. Dal libro degli Atti infatti sappiamo della presenza di comunità ad Antiochia di Pisidia, Iconio, Listra e Derba. Molti però ritengono che la lettera non sia indirizzata a queste comunità del sud della Galazia, ma a quelle del nord (toccate dall'evangelizzazione di Paolo), ma che non conosciamo perché non direttamente menzionate nel libro degli Atti.
La cosa certa è che Paolo conosceva le persone di queste comunità e ne era il fondatore come vedremo chiaramente nel contesto specifico.
Nella storia dell'interpretazione delle lettera ai Galati nessuno ha praticamente mai dubitato dell'autenticità di questa lettera. Tutti i commentatori, dall'antichità sino ai giorni nostri, sono convinti che Paolo sia l'autore della lettera e che sia, tra l'altro, una delle prime scritte dallo stesso.