18 Ragazzi, è l’ultima ora.
Per la traduzione “ragazzi” vedi il commento a 2, 12-14: è più corretto tradurre con “figlioli”.
18 Come avete udito, l’anticristo deve venire e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l’ultima ora.
ANTICRISTO – E’ una di quelle parole scatenanti di ogni fantasia possibile, ovviamente sul catastrofismo più sfrenato.
L’anticristo era (ed è) visto da molti come una figura che si dovrebbe presentare sulla scena della storia poco prima della fine di tutto e quindi della parusìa di Gesù.
Questo termine appare solo 4 volte in tutta la Bibbia: 3 volte in I Giovanni (2, 18 e 22 / 4, 3) e una volta nella II Giovanni (v. 7). E’ dunque un termine peculiare di Giovanni e, in particolare, delle lettere di Giovanni.
Tuttavia l’anticristo viene identificato con la “bestia che sale dal mare” di Apocalisse 13, 1 (accompagnata dal suo falso profeta cioè la “bestia che sale dalla terra” del v. 11) e con “l’uomo del peccato” di II Tessalonicesi 2, 3.
Ma è legittima questa identificazione?
Direi proprio di no!
“Anticristo”, greco “άντίχριστος”. E’ formato dalla particella άντί e da χριστος.
La particella άντί nel greco del NT ha il senso di “in luogo di”. Quindi ha il senso di “scambio”.
Pertanto, άντίχριστος indicherebbe “qualcuno che sta o si mette al posto di Cristo”.
Evidentemente, allora, bisogna che ci sia un Cristo perché ci possa essere qualcuno che si mette al suo posto e questo si realizza solo con l’avvento di Gesù il quale, nel momento in cui è riconosciuto come Cristo (cioè Messia), determina la possibilità dell’avvento di qualcuno che si ponga al suo posto.
Ed è proprio questo che intende Giovanni: in questo termine che lui usa non c’è niente di escatologico, niente che possa far pensare a un ipotetico momento della fine dei tempi in cui “qualcuno” si mette contro Dio scatenando l’ultima immane guerra.
Niente a che vedere con la bestia o, meglio, le bestie di Apocalisse 13. Infatti queste non provengono dall’interno della chiesa, come dice Giovanni dell’anticristo, ma rappresentano organizzazioni e uomini esterni alla chiesa e di cui si serve Satana per combattere la chiesa stessa.Così pure “l’uomo del peccato, il figlio della perdizione” di II Tessalonicesi 2, 3 non proviene dalla chiesa, non “è uscito di mezzo a noi” come dice Giovanni dell’anticristo, ma viene dall’esterno di essa.
Le bestie di Apocalisse 13, così come “l’uomo del peccato” di II Tessalonicesi 2, 3, non hanno niente da spartire con l’anticristo di I e II Giovanni e meritano una trattazione a parte.
Apocalisse è un libro che si avvale grandissimamente (come ogni libro del genere apocalittico) di simboli, tramite i quali Giovanni vuole dire certe cose in forma figurata (vedi www.chiesadicristo.org/blog/2009/11/simboli/#more-438 alla voce “Bestia”, “Bestia dal mare”, “Bestia dalla terra”).
Paolo, invece, col suo “uomo del peccato” non è poi tanto chiaro.
Quello che ci dice Giovanni in questo versetto 2, 18 è invece molto chiaro e per niente detto in termini simbolici.
In pratica l’apostolo dice:
“cari fratelli, voi avete già sentito dire che ci sarebbe stato un anticristo e che proprio questo anticristo sarebbe stato il segno che siamo negli ultimi tempi ...
... ma da chi avrebbero sentito questo? ma dallo stesso Gesù!! secondo quanto i dodici stavano predicando e che i vangeli di Matteo (24, 23) e di Marco (13, 21) avevano scritto o, comunque, stavano scrivendo (tuttavia il vangelo di Marco sicuramente già circolava in forma scritta) ...
...
e infatti sono già sorti molti anticristi, per cui possiamo tranquillamente dire di essere già negli ultimi tempi o nell’ultima ora.
E, occhio!, non vengono dall’esterno ma sono sorti tra di noi, quindi li abbiamo avuti proprio in casa.”
19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri, perché se fossero stati dei nostri sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri.
Giovanni continua il discorso:
“Purtroppo ci sono anche dei falsi fratelli che si rivelano per quello che sono nel momento in cui manifestano certe loro idee.”
Dirà poi (v. 22) che si mostrano per quello che sono quando devono esprimere il loro pensiero su Gesù.
E’ un po’ il concetto espresso da Paolo in I Corinzi 12, 3: solo se hai lo Spirito Santo riuscirai a dire che Gesù è il tuo Signore.
Gesù è la pietra d’inciampo e il sasso di intoppo, su di lui si cade o ci si eleva, è lui la prova del 9 per ogni uomo (Luca 2, 34).
E i nostri anticristi ci sono cascati, non lo hanno riconosciuto, dopo averlo accettato (ma solo formalmente) lo hanno negato (v. 23). E Giovanni può dire che, pur essendo usciti da noi non sono
mai stati, in realtà,
dei nostri.