00 23/06/2012 12:52
Ciao Dino, caro fratello tanto lontano nello spazio ...
mi piacerebbe tanto se ci potessimo conoscere di persona; noi avremo fra due mesi esatti un convegno a Firenze, al quale spesso (e so per certo cha anche quest'anno almeno una sorella ci sarà!) vengono anche fratelli della chiesa di Catania. Perchè non ci vieni anche tu? Mario Biagiopni mi ha parlato di te e sarebbe felicissimo di incontrarti, facci un pensierino, dai ...
mi piace la tua disponibilità al dialogo, ognuno poi dà quel che Dio gli ha permesso di avere. La cultura è frutto di lavoro ma sappiamo bene che è Lui a provocare in noi "il volere e l'operare, secondo il Suo disegno" (Filippesi 2, 13).

Purtroppo, secoli di indottrinamento cattolico hanno provocato guasti anche nelle menti dei dotti, come dimostra il vocabolario che tu hai citato. Infatti, la lingua greca usa due parole diverse, "porneia" per "fornicazione" e "moicheia" per "adulterio", a significare che si tratta di due reltà distinte.
Due vocabolari (Zingarelli, 1966 e Devoto-Coli, 1967) che ho sottomano, infatti danno significati diversi: adulterio = violazione della fede coniugale o anche contaminazione; fornicazione = rapporti sessuali illeciti o frequentazione di prostitute.
Se poi si guarda un dizionario etimologico (Battisti-Alessio, 1966), si trova che "fornicazione" (parola latina che traduce il greco "porneia") deriva dal latino "fornix" che significa "postribolo".
Quindi è proprio questo il senso di "fornicazione" che Paolo dà in I Corinzi 6, 16-18 come anche in 7, 2.
E allora nel nostro passo, I Corinzi 7, 1.5, sembra proprio che Paolo voglia dire: so bene che il sesso ha un'attrazione fortissima e allora voi, mariti e mogli, non ve ne astenete se non di comune accordo, per non rischiare di cadere nella fornicazione, maschile o femminile.