00 18/07/2012 15:12
Certo che oggi è piuttosto difficile sapere cosa significhi la parola "cristiano"!
Questo termine viene usato per distinguere gli esseri umani dagli animali: "non è un animale, è un cristiano", è una frase che si può sentire abbastanza di frequente.
Viene usato per distinguere una parte dell'umanità da un'altra: cristiani in contrapposizione a induisti, buddisti, islamici, ebrei e tanti altri.
All'interno della parte "cristiana" di umanità, però, c'è un mare di distinguo: cattolici, luterani, greco-ortodossi, calvinisti, evangelici e, all'interno di questi, pentecostali, battisti, fratelli ... e l'elenco potrebbe allungarsi di parecchio.
Un grande baillame, per dirla alla francese, o un gran buglione per dirla alla pratese.

Nel I secolo, al contrario, le idee erano piuttosto chiare, sia da parte dei cristiani sia da parte dei pagani.
Questi ultimi (Tacito, Svetonio, Plinio) dicevano che i "cristiani" erano appartenenti a quella "setta o superstizione nefasta" che adorava un certo "Cresto" o "Cristo", dal quale prendevano il loro nome.
Per il Nuovo Testamento (Atti 11, 26) erano "i discepoli" (sottinteso "di Gesù Cristo").
E si caratterizzano per il fatto di essersi immersi (=battezzati) in acqua per la remissione dei loro peccati, di credere nella risurrezione di Gesù Cristo dalla quale dipendeva la loro salvezza, di riunirsi ogni "primo giorno della settimana per spezzare il pane" (Atti 20, 7), cioè per ricordare, coi segni del pane e del vino, che Gesù era morto per loro.
Questo erano i "cristiani" per il NT.
Questo mi risulta che siano anche oggi.
O no?