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I e II Samuele, problemi introduttivi: libro storico o profetico?

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    Valerio.Bernardi
    Post: 17
    Città: GRUMO APPULA
    Età: 60
    Sesso: Maschile
    00 01/08/2012 17:44
    Salve, dopo un lungo silenzio cerco di entrare nel vivo dello studio.

    Come sapete, il mio compito sarà quello di guidarvi in I e II Samuele.
    Va subito detta una cosa: nonostante nelle nostre Bibbie il testo sia diviso in due parti, esse vanno considerate come un solo libro, o, almeno, sino al XVi secolo d.C., così era considerato dalla maggior parte dei lettori della Bibbia e dei commentatori, compreso gli Ebrei.
    Il testo in questione è stato considerato diversamente nella divisione del Canone.
    Mentre gli Ebrei ritenevano il testo come facente parte dei Profeti (si parlava di profeti anteriori, per distinguerli dai testi dei profeti posteriori, quelli detti così in quanto sono profetti scrittori), la versione greca dei LXX parla di libri storici.
    Ora, quindi, il primo problema è: il libro di Samuele è un libro storico o profetico?
    Possiamo considerarlo storico, in quanto è fatto essenzialmente di narrazioni e non di Oracoli appartenenti al Signore, anche se, a guidare il gioco rimane sempre Dio e i suoi profeti, ove consideriamo Samuele (e in seguito Natan soprattutto) suoi profeti.
    Pertanto possiamo dire che Samuele è un testo fatto di narrazioni di eventi (come vedete non uso la parola storia) e che tali eventi sono scanditi dalla presenza del Signore e dalla presenza dei suoi agenti che, in qualche maniera dominano i fatti narrati.
    Ovviamente va precisata un'altra cosa:
    quando parliamo di storia non dobbiamo pensare alla narrazione il più precisa di una storia oggettiva e senza alcun tipo di giudizio, ma alla narrazione "teologica" di avvenimenti, dove ciò che conta è il messaggio che vuole essere dato e la presenza di Dio nella storia, più che l'accuratezza di quanto viene raccontato.
    Secondo alcuni studiosi dell'A.T. del XX secolo (Martin Noth è stato colui che ha messo su questa idea) I e II Samuele farebbero parte di una "storia deuteronomista", ovvero di una visione della storia, fatta propria da alcune cerchie profetiche e di scribi al tempo di Giosia e tramandata anche in epoca postesilica, in cui da parte di Dio vi sono azioni di retribuzione e punizione dei personaggi (re e Profeti) e del popolo in un periodo che va dal libro del Deuteronomio, passa per Giudici e si conclude con I e II Re. Se la visione della storia presente nel libro di Samuele è di questo tipo (Dio interviene e retribuisce o punisce a seconda dell'obbedienza nei suoi confronti e/o delle azioni dei personaggi: il popolo è piuttosto in secondo piano nelle vicende narrate), la tesi di Noth, benché affascinante, non può avere dimostrazioni assolute e va presa, come spesso accade nel campo delle scienze ermeneutiche, solo come un'ipotesi che può servire, tra le altre, come schema di interpretazione dei libri. Questa è la prima questione a cui rispondere prima di leggere. Ora passeremo a qualcos'altro.
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    G.Albani
    Post: 14
    Città: FIRENZE
    Età: 66
    Sesso: Maschile
    00 03/08/2012 12:02
    solo un pretesto per salutarti...
    Grazie Valerio, so quanto è difficile trovare il tempo per portare avanti un altro impegno. Non sei poi così in ritardo e, per quanto mi riguarda, valeva la pena aspettare. Hai sempre il dono di rendere facile la comprensione di cose non sempre facili e il dono di essere sempre sintetico e incisivo. Grazie, Dio è con te. Giovanni
    Giovanni Albani