00 01/09/2012 10:32
Loro "canonizzazione"
Chiudiamo questa parte introduttiva ai testi di I e II Samuele ponendoci due questioni:
chi e perché è stato scritto il testo di Samuele.
Sulla questione dell'A. è chiaro che poco si può dire. Non abbiamo nessuna traccia di chi sia e la vecchissima attribuzione a Samuele stesso appare del tutto improbabile, dato che il testo (nel suo intreccio narrativo) supera di diversi anni la morte dell'ultimo giudice di Israele. Appare chiaro, però (come abbiamo già detto), che vi è una stretta relazione (stilistica e di argomento) tra questi due libri e i due libri dei Re. Pertanto possiamo affermare che i redattori dei due testi siano gli stessi o siano, quanto meno, tra loro collegati. Questa idea avvalorerebbe l'ipotesi della cosiddetta "scuola deuteronoministica" portata avanti, a metà secolo scorso, dallo studioso tedesco M. Noth. Pur non essendo del tutto d'accordo con l'ipotesi piuttosto schematica, oggi possiamo affermare, senza alcun dubbio, che i redattori del libro di Samuele avevano l'intento di leggere la prima storia della monarchia di Israele secondo il principio di punizione-retribuzione.
Risulta affascinante, da questo punto di vista, l'ipotesi che questa scuola, sia stata composta da persone vicine al profeta Geremia, anche se non si può dimostrare l'ipotesi.
L'intento del testo, rispetto all'individuazione dell'A., appare chiaro. I redattori hanno scritto questo testo per farci capire come il Dio di Israele, anche nel periodo di stabilizzazione dello Stato, sia sempre stato il vero protagonista della storia. Accanto questo che riteniamo uno dei concetti fondamentali del testo, è chiaro che gli Autori hanno cercato anche di mostrare come, nonostante la benignità del Signore si sia manifestata nei confronti dei protagonisti della storia, lo sviluppo della monarchia e il parziale abbandono della totale sovranità di Dio, sia stato un dato problematico per Israele.
Due ultime notazioni. Come si vede ho usato spesso il termine redattore/i piuttosto che quello di Autore. Tale scelta deriva dal fatto che è chiaro che, chiunque sia stato l'estensore ultimo del testo di Samuele, abbia sicuramente attinto da altre fonti che non dobbiamo pensare siano state soltanto orali (potrebbero essere anche scritte) e che quindi abbia rielaborato tali fonti.
Last, but not least: nessuno ha mai messo in dubbio la canonicità di questo testo (ovvero la sua appartenenza alla Bibbia), proprio perchè il contenuto ed il proposito è molto chiaro.