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Paolo sta parlando – nei capp. 12 e 14 - di una situazione presente in quel momento a Corinto, parla dei doni presenti e di come gestirli.
Ma nel cap. 13 parla di una situazione diversa, parla di qualcosa che è superiore ai doni presenti – la via dell’eccellenza – e cioè l’amore. Il quale, dice Paolo, non cesserà mai, perché Dio non cesserà mai, neanche quando tutto sarà finito, cioè quando tornerà Gesù. Allora non saranno necessarie neanche la fede e la speranza, solo l’amore resterà.
Fino a quel momento ci sono le cose terrene, necessarie alla vita umana dei credenti. Queste cose son tutte inferiori all’amore ma sono necessarie alla vita della chiesa. Così i vari doni sono necessari.
Ma lo sono in quel momento, però! in quel periodo storico, nel quale ancora manca qualcosa: manca “il perfetto” o “la perfezione”.
Da quel momento in poi tutto il resto cesserà, non sarà più necessario. La predicazione al mondo potrà essere fatta solo mediante la conoscenza della volontà di Dio, che prima era riservata solo ad alcuni – profeti e apostoli – ma poi sarà di tutti perché “il perfetto”, e cioè l’intera volontà di Dio rivelata, sarà a disposizione di tutti.
Qualcuno oggi guarisce? però si dice che anche le varie madonne guariscono, e non solo loro, ci sono in giro molti santoni, anche al di fuori dell’ambito cristiano, che dicono di farlo.
Qualcuno parla in lingue? non so se sia vero, ma se c’è qualcuno che lo fa ci deve essere anche qualcuno che interpreti, dice Paolo (cap. 14, 27-28), cioè che “traduca” in modo che tutti possano essere edificati (14, 13-17).
Io dico che quei doni che erano necessari fino alla completezza della rivelazione (il perfetto o la perfezione), cessano di essere necessari e vengono sostituiti dalla Parola di Dio completa in mano ad ogni credente, che la può conoscere e annunciare a chiunque.