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La tradizione cristiana attribuisce la composizione del vangelo a Matteo, uno degli apostoli di Gesù.[1][2] A partire dal XVIII secolo, i biblisti hanno sempre più frequentemente messo in discussione la tradizione, e la maggior parte degli studiosi moderni ritiene che Matteo non scrisse il vangelo che porta il suo nome;[3] l'autore è comunemente identificato con un anonimo cristiano che scrisse verso la fine del I secolo[4] un testo in lingua greca, piuttosto che in lingua aramaica o in lingua ebraica.[5] La ricostruzione ampiamente prevalente tra gli esegeti biblici moderni è che l'autore del Vangelo secondo Matteo (come pure quello del Vangelo secondo Luca) abbia usato come fonte la narrazione del Vangelo secondo Marco per la vita e la morte di Gesù, più l'ipotetica fonte Q per i suoi detti; una ricostruzione che ha avuto minore successo vuole che Matteo sia stato il primo vangelo ad essere scritto, che sia stato usato per la stesura di Luca e che Marco sia il risultato dell'unione di Matteo e Luca.[6] [4]