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Il vangelo di Luca

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    AlfredoGennari
    Post: 630
    Città: PIAN DI SCO
    Età: 76
    Sesso: Maschile
    00 02/02/2014 17:36
    E’ il solo vangelo il cui autore abbia voluto dargli un seguito: infatti anche Atti degli Apostoli è unanimemente ritenuto opera della stessa mano che ha steso il nostro.

    Ed è anche l’unico che si premuri di mostrare con quale metodo il suo autore lo abbia scritto.
    Nei suoi primi quattro versetti, il vangelo ci attesta che esistevano molti scritti che parlavano delle cose riguardanti Gesù, ci dice esplicitamente che il suo autore non è un testimone oculare dei fatti che racconta e che se ne è accuratamente informato presso chi testimone era stato.

    Una piccola nota – Se si guardano i vangeli apocrifi o anche i libri cosiddetti apocalittici o anche i libri appartenenti al cosiddetto “secondo canone” (per il qual motivo vengono chiamati “deuterocanonici” e sono accettati, solo dalla Chiesa Cattolica però!!, come ispirati), si può notare come molti di questi abbiano in comune fra loro la caratteristica di presentarsi come opera di personaggi importanti del passato allo scopo di darsi maggiore importanza e quindi essere meglio accettati dai lettori.
    Faccio solo alcuni esempi: l‘apocrifo vangelo di Giuda (IV-V secolo d.C. ma Giuda vive nel I secolo!)), l’apocalittico Libro di Enoch (I sec. d.C. ma Enoch vive prima di Noè!), il deuterocanonico La Sapienza di Salomone (I sec. d.C. ma Salomone vive 1000 anni prima!!).
    Luca invece no! non spaccia la sua opera come scritta da qualche testimone oculare, sa di dire la verità e non ha bisogno di sotterfugi di nessun genere.
    E così è pure per l’apostolo Giovanni, il quale nello scrivere Apocalisse dice chiaramente il suo nome, senza ricorrere a nessun nome del passato come fanno invece tutti gli altri libri del genere apocalittico che, contenendo molte profezie, quasi sempre di cose già avvenute nel momento in cui il libro viene scritto, hanno assoluta necessità di falsificare il nome dell’autore.
    Credo che questo – cioè il non usare un falso nome - sia un buon criterio per valutare sia l’onestà dell’autore sia la verità di quanto va scrivendo.


    Autore di questo vangelo è praticamente da tutti ritenuto Luca, il caro medico di Colossesi 4, 14, compagno di Paolo in gran parte della sua attività evangelistica, come attestano le varie sezioni in prima persona plurale che si trovano nel racconto di Atti (vedi ad esempio Atti 20, 6-7).

    Altra piccola nota – E’ cosa molto notevole, secondo me, che fin da sempre l’autore di questo vangelo e di Atti sia stato identificato in Luca; nello stesso modo, del resto, degli altri tre vangeli. Eppure, nessuno dei quattro vangeli riporta il nome del suo autore.
    E’ solo a partire dal XVIII secolo, il secolo dell’Illuminismo, che cominciano a nascere dubbi sia su questo libro che su tutti gli altri libri della Bibbia. E questo per un desiderio di ricerca della verità scientifica circa l’origine di libri tanto importanti per un mare di gente.
    Ma non posso fare a meno di pensare che, oltre al desiderio di ricerca della verità scientifica, ci sia stata anche una forma di reazione allo strapotere della Chiesa Cattolica, che aveva sempre favorito e perpetuato quella forma di oscurantismo medievale soprattutto in materia religiosa, costringendo in tal modo le masse ad una sudditanza moralmente schiavistica, con l’invenzione di dottrine le più strampalate.

    Un solo esempio: il limbo.
    Il limbo, me lo insegnavano da bambino (ma anche Dante Alighieri ci credeva!), era un “luogo” nel quale ci andavano a finire le anime dei bambini morti senza essere battezzati (sapete, no? per via del peccato originale). Non solo, ma ci andavano anche le anime di tutte le brave persone morte prima della venuta di Gesù 2000 anni fa e che, perciò, non potevano avere ricevuto il battesimo, che avrebbe cancellato il peccato originale: quindi personaggi come Abramo, i profeti etc., finivano lì. E Dante nella sua Divina Commedia ce ne parla estesamente.
    E poi, un bel giorno di pochissimi decenni fa, un papa (mi sembra Paolo VI o il suo successore, me ne informerò meglio) ci disse che il limbo non esisteva, che era solo una pia credenza e che non ci si doveva più pensare.
    Accidenti! mi dissi quando lessi la notizia su Famiglia Cristiana a casa di mia madre (buona cattolica) … e tutta la gente che ci avevano parcheggiato, nel limbo, dove l’avranno messa ora??!!

    E dunque, era molto plausibile che si scatenasse una rivolta intellettuale e scientifica contro simili “dottrine”: solo che la rivolta si esplicava contro i libri della Bibbia pensando che, screditandoli, sarebbe stata screditata anche la Chiesa Cattolica.
    Speranza assolutamente illusoria! Infatti la Chiesa Cattolica ha ben altre basi che la Parola di Dio!


    E chi era Luca? Da dove veniva? Di che nazionalità era?
    Sicuramente non era Ebreo. Si ritiene che fosse di Antiochia di Siria, la città in cui nacque la prima chiesa di Cristo fuori dalla Palestina (Atti 11, 19-21) e dove, per la prima volta nella storia, i seguaci del messaggio di Cristo vennero chiamati “cristiani” (Atti 11, 26).
    Luca si ritrova spesso insieme a Paolo nei suoi viaggi; il lavoro di Paolo era rivolto principalmente verso i Gentili, cioè i non Ebrei, e un collaboratore come Luca, non Ebreo, gli poteva essere, ed è stato effettivamente, molto utile.
    Certamente Luca scrisse il suo vangelo avendo bene in mente di dover presentare una storia tutta ebraica a gente per niente ebraica e quindi cercando di adattare terminologia e forme stilistiche a una mentalità per lo più aliena da quella ebraica.
    E’ la stessa cosa che ha fatto Matteo, anche se con destinatari diversi: questi, infatti, scrivendo il suo vangelo, aveva in mente destinatari di origine ebraica e quindi aveva in mente di raccontare una storia ebraica che era lo sbocco finale della storia del Vecchio Testamento ed è proprio per questo che il vangelo di Matteo è quello che più di tutti gli altri cita dal VT, usando spesso l’espressione “affinchè si adempisse la Scrittura”.








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    Orchidea
    Post: 520
    Sesso: Femminile
    00 02/02/2014 19:22
    Medico e fedele compagno dell’apostolo Paolo. Scrittore del Vangelo di Luca e degli Atti degli Apostoli. Dai suoi scritti è evidente che Luca era un uomo colto. E la sua esperienza di dottore si nota dall’uso di termini medici. — Lu 4:38; At 28:8.