00 05/02/2014 20:29
Re:
io.donna, 2/3/2014 7:54 PM:

,secondo quanto vedo io e comprendo sl dialogo se esso è possibile con i tdG o altre religioni ,....bisogna comprendere che non è possibile chiedere di cambiare religione o la propia cultura, all'altro nostro interlocutore e non è possibile avere tutti la stessa visione .bisogna comprendere che il mondo è fatto di tanti colori e ogni colore e religione ha il suo bello . ecco dove dialogare .. sul bello ,sul buono ,comprendere che ognuno ha la sua dignità e libertà .Le crociate religiose sono roba medioevale ,riconosciute da tutti come cosa abominevole ,le crociate io ho la verità e tu no .bisogna invece cercare le verità che si trova nell'altro .La diversità religiosa non deve far paura ,..il diverso non è paura ,ma arricchimento il suo colore diverso farà la vita più bella ,..come sarebbe se tutto fosse nero,verde,blù ecc... il dialogo perciò si può fare e si deve fare per il bene dell'umanità ,rispettando le diversità,ma camminando assieme al fratello e cercare assieme la verità che ci unisce. Buona giorna




La verità, io credo, c'è solo nella Parola di Dio, poi ognuno di noi la vede dal suo proprio punto di vista.
Quello che ognuno deve cercare di fare è semplicemente di mostrare il proprio punto di vista all'interlocutore, tenendo ben presente che la verità non è posseduta da nessuno di noi.
Credo che sia sbagliato dire a priori di non voler cambiare: se si riconosce che la strada fin qui seguita non è corretta allora è doveroso cambiare.
Non si deve cambiare nè per far piacere ad altri nè per costrizione ma solo per convinzione.
Il tutto senza far anacronistiche crociate.
Le crociate sono sempre una violenza.
Ma c'è una violenza molto più subdola che purtroppo ho visto spesso praticata da molti che si definiscono cristiani: è quella fondata sulla paura, è quella che fa dire "guarda che se non fai così Dio ti punirà", "se non segui quello che ti ho fatto leggere sarai condannato", e frasi di questo genere.
Purtroppo questi sedicenti cristiani si scordano una cosa: che nella paura non c'è amore e quindi non c'è Dio (I Giovanni 4, 18)