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Studiamo la Bibbia on line

D - Cosa pensa di lui Luca

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    AlfredoGennari
    Post: 630
    Città: PIAN DI SCO
    Età: 76
    Sesso: Maschile
    00 22/06/2015 12:06
    IL VANGELO DI LUCA

    Luca si propone di mettere ordine nelle cose che erano state scritte circa Gesù (1, 1-4).
    Luca è ritenuto “interprete” di Paolo e, in effetti, lo troviamo molto spesso insieme a Paolo nei viaggi missionari di quest’ultimo. E poiché Paolo (Galati 2, 9-10) aveva come compito principale quello di evangelizzare i Gentili, cioè i non Ebrei, così anche il vangelo di Luca si propone di presentare la persona di Gesù principalmente ai credenti non Ebrei.

    Luca presenta Gesù come Figlio di Dio. E lo fa con la sua genealogia(3, 38).

    Luca fa risalire Gesù a Dio “fisicamente”, e questa è un’altra delle cose eccezionali che gli evangelisti mettono in evidenza parlando di Gesù. E’ pur vero che ogni uomo può essere ritenuto figlio di Dio in quanto da Lui creato, ma ci sono uomini, nella storia biblica, che lo sono in maniera più piena, come ad esempio il re del popolo eletto. Ma lo sono unicamente per elezione, per scelta al fine di raggiungere un determinato obiettivo; nessuno però lo è per discendenza “fisica” come Luca mostra di Gesù: la persona di Gesù, tutta e non solo la sua parte spirituale, discende direttamente da Dio: questo è quello che ci dice Luca con la sua genealogia.

    La genealogia di Luca è molto diversa da quella di Matteo.
    Matteo segue la linea di Salomone mentre Luca segue quella di Natan, un altro dei figli di Davide (II Samuele 5, 14).
    E’ curioso, però, che le due genealogie si ricongiungano in Salatiel-Zorobabele dopo l’esilio: difficile pensare che negli stessi anni, in due linee genealogiche diverse, si siano trovati un padre e un figlio aventi esattamente lo stesso nome: Salatiel (il padre), Zorobabele (il figlio), deve trattarsi per forza delle stesse due persone.
    Difficile dare una spiegazione esauriente.
    Ma qualche punto di accordo lo possiamo forse trovare:
    1) Dio si sceglie un popolo in Abramo;
    2) nel corso dei secoli avviene una costante purificazione di questo popolo, mediante eliminazione di parti malate e salvataggio di parti sane (è quella che viene chiamata la “dottrina del resto”, vedi I Re 19, 18).
    Salatiel e Zorobabele sono a capo dell’ultimo “resto” di Israele (dopo la distruzione totale del regno del nord, Samaria, e la deportazione in Babilonia del regno del sud, Giuda). Quest’ultimo “resto” tornato, grazie a Ciro re dei Persiani, nella propria terra, darà come frutto finale, come ultimo e definitivo “resto” del popolo di Dio, proprio Gesù, che risulta così essere il compendio, il riassunto, il concentrato di tutta la storia del popolo, quello nel quale tutto il VT trova la sua spiegazione e realizzazione.

    Certo, è una spiegazione fra le altre; ma se la si mette insieme alla riunificazione o concentrazione in Gesù di tutti i titoli più importanti in tutta la Bibbia (Figlio di Dio, Figlio dell’uomo, Messia-Figlio di Davide) ne viene che essa è molto plausibile, mostrando ulteriormente come Gesù fosse una persona totalmente eccezionale e straordinaria.
    Giovanni e Paolo, poi, spiegheranno il motivo di questa eccezionalità e straordinarietà.

    Anche con il racconto della nascita di Gesù e degli avvenimenti ad essa collegati, Luca mostra l’eccezionalità della persona di Gesù.
    Come già Matteo aveva scritto, anche Luca mostra come Gesù sia l’unico uomo della storia biblica a essere nato per l’intervento di Dio su una donna e non come frutto di una unione sessuale (1, 34-35).

    Inoltre, ai fatti già visti per Marco e Matteo per far risaltare l’eccezionalità di Gesù, Luca aggiunge due particolari nuovi.
    Primo particolare:
    2, 49 – “perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?”
    Dunque, secondo Luca, Gesù aveva coscienza, a 12 anni, della sua eccezionalità e, ciononostante, “stava loro sottomesso” (ai suoi genitori Maria e Giuseppe) (v. 51).
    Secondo particolare:
    2, 52 – E Gesù cresceva in sapienza, in statura e grazia davanti a Dio e agli uomini
    Sembrerebbe, questa, una frase da poter dire di qualunque ragazzo che cresce bene, ma non si può fare a meno di pensare a Filippesi 2, 7 (“annullò, o spogliò, o annichilì o svuotò sé stesso, prendendo forma di servo” dice Paolo) – e Luca era molto insieme a Paolo e ne assorbiva l’insegnamento – e dunque quel “cresceva”, unito insieme all’autocoscienza di Gesù di tre versetti prima, lascia pensare che quel “qualcosa” che si era “annichilito” e che era in Gesù, si stava riprendendo la sua condizione di partenza (vedi Giovanni 17, 5).
    E quindi anche questa frase, apparentemente banale, risulta invece essere un’altra dimostrazione dell’eccezionalità e straordinarietà di Gesù di Nazareth.

    23, 47 - ... veramente, quest’uomo era giusto ...
    Luca arriva alla stessa conclusione di Marco e Matteo, sempre per bocca del centurione romano, usando però una diversa espressione: “era giusto” invece che “era Figlio di Dio”.
    E qui viene in mente Paolo (Romani 3, 9-10): “tutti hanno peccato … non c’è nessun giusto, neppure uno …”; solo Gesù, unico, e lo ribadirà anche Ebrei 4, 15, è giusto, cioè non ha commesso nessun peccato, cioè nessuna trasgressione della Legge, mentre ogni altro uomo ha commesso peccato.

    Ancora “unicità” ed “eccezionalità” vengono messe in risalto in Gesù.

    I tre sinottici non dicono il “perché” dell’eccezionalità di Gesù, si limitano ad esporre i fatti, a raccontare ciò che hanno visto e sentito (Matteo) o ciò che i testimoni hanno visto e sentito (Marco e Luca).
    Ma lasciano chiaramente intendere che in quell’uomo c’è qualcosa di straordinario, qualcosa che non si era mai verificato prima e che proprio per questo vale la pena di dargli ascolto, lasciando perdere chiunque altro, nel passato o nel presente, si proponesse come maestro e guida.
    Poi Giovanni e Paolo spiegheranno quel “perché”.






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    Orchidea
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    Sesso: Femminile
    00 22/06/2015 12:44
    Il Vangelo secondo Luca (greco: Κατὰ Λουκᾶν εὐαγγέλιον) è uno dei vangeli canonici del Nuovo Testamento ed è suddiviso in 24 capitoli. Narra della vita di Gesù e si apre con le nascite miracolose di Giovanni Battista e di Gesù, per poi descrivere il ministero di quest'ultimo in Galilea, fatto di predicazione, esorcismi e miracoli; dopo aver rivelato ai discepoli la propria natura divina con la trasfigurazione, Gesù si reca a Gerusalemme, dove è crocifisso per poi risorgere, comparire ai suoi discepoli e infine ascendere al cielo.