20 Quanto a voi, avete ricevuto l’unzione dal Santo ...
La parola greca tradotta con “unzione” è “crisma” (χρΐσμα) e significa “olio per l’unzione”.
Notare: cristo (χριστός) significa “unto”, i credenti cui si rivolge Giovanni hanno “ricevuto l’unzione (χρΐσμα)”, che viene dal “Santo”.
L’equazione è facile: Gesù è l’unto per eccellenza, coloro che credono in lui sono pure unti. Il Santo è Dio.
Altrove (Atti 10, 38) si legge:
... Gesù di Nazareth, Dio lo ha unto di Spirito Santo ... .
Dunque l’”unzione”, il χρΐσμα, è lo Spirito Santo (e, in effetti, molti traduttori mettono “Spirito Santo” al posto di “unzione”; cosa che, però, non trovo corretta).
Altrettanto facile è dire: l’anticristo o gli anticristi, di cui Giovanni ha parlato nei due versetti precedenti, sono esattamente coloro che non hanno l’unzione dal Santo, non hanno lo Spirito Santo, hanno finto di essere unti dal Santo ma poi hanno dovuto rivelarsi per quello che erano, cioè senza lo Spirito.
E, infatti, poichè
... nessuno può dire “Gesù è Signore” se non per lo Spirito Santo (I Corinzi 12, 3), costoro “non riuscivano” ad accettare Gesù per quello che era e lo negavano (negarne una parte, cioè la sua venuta nella carne, equivale a negarlo totalmente).
Con questo versetto Giovanni spiega ampiamente il senso della parola “anticristo”, senza nessun bisogno di dare libero sfogo alle favole (alle quali ho accennato nel commento ai versetti 18-19) che sono state raccontate nel corso dei secoli circa questa parola: molto semplicemente, è anticristo chiunque, all’interno della comunità, sia senza l’unzione dal Santo, cioè senza lo Spirito Santo che è l’unico che ci possa far dire “Gesù è Signore”.
20 ... e tutti avete conoscenza.
Altri traducono
“... e voi sapete tutto”. E questo fa eco a Paolo (I Corinzi 2, 15-16) che dice:
Ora noi abbiamo la mente di Cristo. Avere lo Spirito Santo (il paraclito) significa avere la mente di Cristo (l’altro paraclito) e viceversa.
Il paraclito, cioè l’intercessore,
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto dice Gesù (Giovanni 14, 26), cioè vi darà la conoscenza. E così sarà per tutti quelli che avranno fede in Gesù.
Un’ambiguità. Poco più sopra ho detto che “il Santo”, quello che dà l’unzione, è Dio.
Qualcuno dice, sulla base di Giovanni 6, 69 / Atti 3, 14 / Apocalisse 3, 7, che è Gesù.
In Giovanni 14, 26 Gesù dice che
il Padre manderà lo Spirito Santo nel mio nome.
Si può lasciare l’ambiguità, non cambia la sostanza della cosa, poiché in Gesù abita la pienezza della Deità (Colossesi 2, 9).
A meno che non ci si voglia divertire, come fanno da sempre i teologi cattolici, a discettare sul dilemma: lo Spirito Santo procede dal Padre? o procede dal Figlio? o procede dal Padre e dal Figlio?
Mah!
21 Vi ho scritto, non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché tutto ciò che è menzogna non ha niente a che fare con la verità.
E’ come se Giovanni avesse voluto dire:
“io so che voi, che avete lo Spirito, conoscete la verità; tuttavia, a volte capita che non si pensi al suo contrario e, soprattutto, capita che non si pensi che il contrario della verità, cioè la menzogna, possa essere dentro la chiesa. E allora voglio dire una parola in più per maggior chiarezza, perché la menzogna a volte si mescola con la verità e in essa cerca di nascondersi”.
Questo è il senso di questa frase.
22 Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio.
Chiaro, no? Solo chi non ha lo Spirito può negare Gesù, quindi l’anticristo è un bugiardo che si annida nella comunità e che poi si manifesta per quello che è, cioè per uno (o tanti) che non ha lo “Spirito di verità” (Giovanni 14, 17); senza dover andare a pensare a Neroni vari succedutisi nel corso della storia o a nostradamiche oscure profezie, buone solo per intesservi dei film dell’orrore o simili.
23 Chiunque nega il Figlio, non ha neppure il Padre; chi riconosce pubblicamente il Figlio, ha anche il Padre.
Piuttosto logico: in Cristo abita la pienezza della Deità, la Parola, che è Dio, entra in un corpo umano e diviene Gesù di Nazareth, Dio è Padre proprio in quanto ha un Figlio, Gesù … va da sé che negando uno si nega automaticamente anche l’altro.
Il verbo “negare” è esattamente il contrario di “confessare” (= riconoscere pubblicamente).
24 Quanto a voi, quel che avete ricevuto fin dal principio rimanga in voi. Se quel che avete udito fin dal principio rimane in voi, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre.
Qui “dal principio” significa “da quando la Parola è stata predicata dai testimoni di Gesù e accolta dai loro uditori. Averla accolta è significato aver ricevuto lo Spirito della verità e questo è garanzia di unione intima col Padre e col Figlio.
25 E questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna.
Questo versetto andrebbe letto così: “il rimanere nel Figlio e nel Padre è la vita eterna che ci ha promessa”.
Chi crede nel Figlio ha vita eterna (Giovanni 3, 36) e credere ne Figlio significa avere in sè Dio, cioè la vita.
La promessa, dunque, è già realizzata.
26 Vi ho scritto queste cose riguardo a quelli che cercano di sedurvi.
Costoro sono senza l’unzione del Santo e quindi dicono le cose sbagliate cui ho accennato, sembra voler dire Giovanni, ma voi …
27 Ma quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto rimane in voi , e non avete bisogno dell’insegnamento di nessuno,
Vedi commento al v. 20.
27 ma siccome la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera, e non è menzogna, rimanete in lui come essa vi ha insegnato.
Vedi ancora commento a v. 20 e anche a v. 21.
L’unzione che avete ricevuta da lui (dal Santo: Dio o Gesù? vedi Un ambiguità nel commento a v. 20), tuttavia, vi insegna a rimanere saldamente in lui, Gesù; il lui potrete distinguere chiaramente fra verità e menzogna.
28 E ora, figlioli, rimanete in lui affinchè, quand’egli apparirà, possiamo aver fiducia e alla sua venuta non siamo costretti a ritirarci da lui, coperti di vergogna
29 Se sapete che egli è giusto, sappiate che anche tutti quelli che praticano la giustizia sono nati da lui
Praticare la giustizia significa osservare i comandamenti. Si può parlare di giustizia solo quando ci sono dei comandi o, comunque, delle leggi. Osservare una legge significa essere giusti; è fuorilegge chiunque non osservi una legge.
Giovanni chiama Gesù “il giusto” (2, 1) proprio perché ha osservato il comando che racchiude tutta la legge e i profeti: ama Dio e ama il fratello.
La giustizia, dunque, è fondata proprio sull’amare Dio e sull’amare il fratello. Non c’è giustizia nel ricercare “l’illuminazione” spirituale degli gnostici, ma nell’amare il prossimo : vedi 2, 9-11.
[Modificato da AlfredoGennari 01/10/2013 14:27]