00 10/06/2012 09:06
allora tu vorresti affermare che il peccato involontario è perdonato automaticamente dato che è stato commesso senza volerlo ...mhmhmhmhm allora la domanda n questo caso sarebbe, come viene commesso un peccato involontario?
Se siamo credenti è già la nostra coscienza che ci mette in guardia dell'errore in agguato, almeno per me è così, quindi si ha il tempo necessario per non cadere in errore, se si cade lo si è voluto.
MrPio ha citato la parabola delle dieci vergini, questa parabola nel suo significato, ci dice chiaramente che chi avrà perseverato ed avrà preso le giuste precauzioni entrerà e godrà, mentre per coloro che pensavano di essere pronti ma che non hanno preso le dovute precauzioni, non sono state ammesse.

Dici bene con Eb.10,9 che per mezzo del sacrificio di Gesú otteniamo il perdono una volta per sempre e quindi abbiamo accesso alla salvezza, ma tu stesso ribatti poi con Eb. 10,26 che chi compie il peccato volontariamente ne riceverà le conseguenze. La vita dell'uomo è relativamente lunga e le occasioni di cadere di certo non mancano, volontarie o no, e un credente non può cullarsi sul fatto che anche sbagliando, per mezzo di Eb. 10,9 ci si senta salvati.
Non dimentichiamo Mt. 20,16 che ci dice che molti sono i chiamati e pochi gli eletti, il richiamo del Signore è rivolto a molti anzi a tutti, ma pochi sono quelli che rispondono alla sua chiamata, ma rispondere alla sua chiamata non si ferma solo al credere, ma a mettere in pratica quella fede che il Signore ha posto nel cuore di ognuno con la chiamata, provvedendo a far crescere quella fede e mostrando i frutti del credere in Lui. No non basta credere che il Signore si è sacrificato anche per me, per rendere efficace questo "credo" devo dimostrarlo ogni momento della mia vita affinchè nel "momento" io possa farmi trovare pronto. Accettare il Signore nella propria esistenza va fatto continuamente anzi va testimoniato continuamente e non una sola volta.