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Simboli - A

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    AlfredoGennari
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    00 16/01/2013 16:54
    Abaddon – (9, 11) Ebraico, letteralmente significa “distruzione".
    Abisso – (9, 1.11 / 11, 7 / 20, 1.3) Simboleggia la residenza del male, un luogo oscuro ove manca
    assolutamente la luce della verità e del bene e nel quale anche gli stessi demòni vorrebbero
    non stare (vedi Luca 8, 31).
    Agnello – (5, 6.8.12.13 / 6, 1.16 / 7, 9.10.14.17 / 8, 1 / 12, 11 / 13, 8.11 / 14, 1.4.10 / 15, 3 / 17, 14 /
    19, 7.9 / 21, 22.23 / 22, 3) E’ il nome simbolico di Gesù, usato solo altre volte nel Nuovo
    Testamento (Giovanni 1, 29 e 1° Pietro 1, 19).
    Anziani – (4, 4.10 / 5, 5.6.8.11.14 / 7, 11.13 / 11, 16 / 19, 4) Sono 24, cioè 12+12, 12 tribù che
    costituiscono il vecchio popolo di Dio + 12 apostoli che stanno per il nuovo popolo, cioè
    la chiesa. Sono quindi un simbolo per indicare tutto il popolo di Dio, di tutti i tempi, che
    sta sempre in presenza di Dio.
    Apollion – (9,11) Greco, significa “distruzione” o “distruttore”. Eschilo chiamava così Apollo in
    quanto dio della pestilenza e angelo sterminatore (il simbolo di Apollo era la locusta).
    Aquila – (8, 13) può avere tre significati diversi: a) era segno dell’attesa del Regno di Dio, secondo
    la religiosità ebraica del tempo; b) un messaggero celeste; c) strumento letterario per dare
    maggiore drammaticità. E’ comunque da preferire il primo in quanto proprio da questo
    punto Giovanni introduce l’intervento di Dio nella storia.
    Assenzio – (8, 11) Simboleggia l’amarezza dell’esistenza, che ne è come avvelenata (vedi
    Lamentazioni 3, 19), amarezza che è conseguenza dell’allontanamento da Dio (vedi
    Geremia 9, 15 e 23, 15). L’assenzio era una pianta che rendeva amara l’acqua fino a
    renderla imbevibile.
  • principessac
    00 16/01/2013 18:02
    per noi TDG i 24 anziani sono i 144000

    [QUOTE. A Giovanni l’identità di quella grande folla viene rivelata da uno dei 24 anziani, i quali rappresentano i 144.000 coeredi di Cristo nella loro gloria celeste.* (Luca 22:28-30; Rivelazione 4:4)]



  • principessac
    00 16/01/2013 18:05
    Abaddon e Apollion sono lo stesso simbolo
  • principessac
    00 16/01/2013 18:13
    l Aquila rappresenta la Media pErsia

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    AlfredoGennari
    Post: 630
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    00 17/01/2013 16:11
    Re:
    principessac, 16/01/2013 18:13:



    l Aquila rappresenta la Media pErsia





    Mi dici, principessa, in base a quali dati dici che l'Aquila rappresenta la Media-Persia? Grazie [SM=g27985]


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    AlfredoGennari
    Post: 630
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    00 17/01/2013 16:15
    Re:
    principessac, 16/01/2013 18:02:



    [QUOTE.
    A Giovanni l’identità di quella grande folla viene rivelata da uno dei 24 anziani* (Luca 22:28-30; Rivelazione 4:4)]







    Mi dici dove, principessa, uno degli anziani rivela a Giovanni l'identità della grande folla? Grazie

  • principessac
    00 17/01/2013 18:07
    Re:
    principessac, 16/01/2013 18:13:

    l Aquila rappresenta la Media pErsia





    7:13, 14. I 24 anziani rappresentano i 144.000 nella loro gloria celeste, i quali prestano servizio non solo come re ma anche come sacerdoti. Erano prefigurati dai sacerdoti dell’antico Israele, organizzati in 24 divisioni dal re Davide. Uno degli anziani rivela a Giovanni l’identità della grande folla. Perciò la risurrezione dei cristiani unti deve essere iniziata qualche tempo prima del 1935. Perché? Perché in quell’anno fu fatta conoscere agli unti servitori di Dio sulla terra la corretta identità della grande folla. — Luca 22:28-30; Riv. 4:4; 7:9.
  • principessac
    00 17/01/2013 18:12
    Re: Re:
    AlfredoGennari, 17/01/2013 16:11:




    Mi dici, principessa, in base a quali dati dici che l'Aquila rappresenta la Media-Persia? Grazie [SM=g27985]






    wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200000591
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    AlfredoGennari
    Post: 630
    Città: PIAN DI SCO
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    00 22/01/2013 06:59
    Re: Re:
    principessac, 17/01/2013 18:07:




    7:13, 14. I 24 anziani rappresentano i 144.000 nella loro gloria celeste, i quali prestano servizio non solo come re ma anche come sacerdoti. Erano prefigurati dai sacerdoti dell’antico Israele, organizzati in 24 divisioni dal re Davide. Uno degli anziani rivela a Giovanni l’identità della grande folla. Perciò la risurrezione dei cristiani unti deve essere iniziata qualche tempo prima del 1935. Perché? Perché in quell’anno fu fatta conoscere agli unti servitori di Dio sulla terra la corretta identità della grande folla. — Luca 22:28-30; Riv. 4:4; 7:9.




    principessac, 17/01/2013 18:07:




    7:13, 14. I 24 anziani rappresentano i 144.000 nella loro gloria celeste, i quali prestano servizio non solo come re ma anche come sacerdoti. Erano prefigurati dai sacerdoti dell’antico Israele, organizzati in 24 divisioni dal re Davide. Uno degli anziani rivela a Giovanni l’identità della grande folla. Perciò la risurrezione dei cristiani unti deve essere iniziata qualche tempo prima del 1935. Perché? Perché in quell’anno fu fatta conoscere agli unti servitori di Dio sulla terra la corretta identità della grande folla. — Luca 22:28-30; Riv. 4:4; 7:9.






    Luca 22, 38-30 riporta parole che Gesù rivolse ai 12.
    I 12 sono i corrispondenti dei 12 figli di Giacobbe da cui si sviluppò il vecchio popolo di Dio. Gesù sceglie proprio 12 discepoli per dimostrare la continuità fra vecchio e nuovo popolo. Infatti, proprio dai 12 testimoni di Gesù (Atti 1, 8) si svilupperà la chiesa.
    Giovanni è uno dei 12, quindi, nel momento in cui scrive o in cui ha le visioni, si troverebbe ad essere sia sulla terra, carnalmente vivente, sia nel cielo in forma spirituale.
    Non mi sembra molto plausibile.

    Apocalisse 21, 12-14 parla della nuova Gerusalemme, la quale ha 12 porte che recano i nomi delle 12 tribù di Israele, ed ha 12 fondamenti che recano i nomi dei 12 apostoli di Gesù.
    Quindi è Apocalisse stesso che ci dà la chiave di lettura dei 24 anziani che stanno presso Dio: essi rappresentano simbolicamente l'intero popolo di Dio, le 12 tribù di Israele + i 12 apostoli di Gesù dai quali proverrà la chiesa, cioè il nuovo popolo di Dio.

    Il simbolismo poi continua in Apocalisse 7.
    Nel v. 4 Giovanni dice "udii il numero ... 144.000"
    Nel v. 9, invece, dice "vidi una folla immensa"Quindi prima "ode" e poi "vede". Prima percepisce con l'udito e poi percepisce con l'occhio.
    Lecito pensare che il suo "udire" prima e il suo "vedere" poi, siano riferibile allo stesso oggetto.

    144.000 = 12 x 12 x 1000. 12 sta una volta per 12 tribù di Israele e una volta per 12 apostoli di Gesù (come visto in 21, 12-14); 1000 sta per "quantità illimitata".
    Quindi, 144.000 è il numero dei componenti dell'intero popolo di Dio, numero simbolico che ci dice che vecchio e nuovo popolo di Dio sono una grandissima quantità (una folla immensa) di salvati provenienti dalle 12 tribù di Israele e dai 12 apostoli.
    Quindi Giovanni prima "ode" il numero (simbolico) e poi "vede" una grande folla.

    E che sia uno dei 24 anziani a rivelare a Giovanni l'identità della grande folla/144.000 è pure abbastanza logico, essendo gli anziani simbolo di quella stessa grande folla/144.000. Entrambi, anziani e grande folla, sono simboli, sono visioni che Giovanni riceve.

    Apocalisse è un libro scritto in linguaggio simbolico, ma questo non significa che sia illogico, ha in sè le chiavi per capirlo.


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    AlfredoGennari
    Post: 630
    Città: PIAN DI SCO
    Età: 76
    Sesso: Maschile
    00 22/01/2013 07:03
    Re: Re: Re:
    principessac, 17/01/2013 18:12:





    Mi dispiace, ma questo sito non rivela niente in merito aquila=Media-Persia.
    E, in ogni caso, vorrei che ci fosse un riferimento biblico a spiegarmi questa similitudine.
    Infatti, io non trovo nella Bibbia niente che mi dica che "aquila" è simbolo di "Media-Persia".


  • principessac
    00 22/01/2013 16:50
    Re: Re: Re: Re:
    AlfredoGennari, 22/01/2013 07:03:




    Mi dispiace, ma questo sito non rivela niente in merito aquila=Media-Persia.
    E, in ogni caso, vorrei che ci fosse un riferimento biblico a spiegarmi questa similitudine.
    Infatti, io non trovo nella Bibbia niente che mi dica che "aquila" è simbolo di "Media-Persia".






    infatti ti ho dato un informazione errata e mi scuso

    Aquila Lungimiranza Sapienza, attributo di una
    “creatura vivente” vicina al
    trono di Geova (Ri 4:7)
    Discernimento, preveggenza
    spirituale dei servitori di
    Dio (Mt 24:28; Lu 17:37)
    Aquila, Potenza nel volo Vigore ristoratore, perseveranza
    ali di (Sl 103:5; Isa 40:31)
    Cura, protezione Cura di Geova per Israele
    (Eso 19:4) e per la sua
    “donna” (Ri 12:14)

    l aquila di riv 8:13 e riv 4:6,7 rappresentano la lungimirante sapienza di Dio
    vedi anche il libro dei TDG su rivelazione capitolo 41 il sottotitolo "un aquila che vola"
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    AlfredoGennari
    Post: 630
    Città: PIAN DI SCO
    Età: 76
    Sesso: Maschile
    00 22/01/2013 18:40
    Re: Re: Re: Re: Re:
    principessac, 22/01/2013 16:50:




    infatti ti ho dato un informazione errata e mi scuso

    Aquila Lungimiranza Sapienza, attributo di una
    “creatura vivente” vicina al
    trono di Geova (Ri 4:7)
    Discernimento, preveggenza
    spirituale dei servitori di
    Dio (Mt 24:28; Lu 17:37)
    Aquila, Potenza nel volo Vigore ristoratore, perseveranza
    ali di (Sl 103:5; Isa 40:31)
    Cura, protezione Cura di Geova per Israele
    (Eso 19:4) e per la sua
    “donna” (Ri 12:14)

    l aquila di riv 8:13 e riv 4:6,7 rappresentano la lungimirante sapienza di Dio
    vedi anche il libro dei TDG su rivelazione capitolo 41 il sottotitolo "un aquila che vola"





    Sì, questo può essere un buon significato.


  • principessac
    00 22/01/2013 20:20
    Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    AlfredoGennari, 22/01/2013 18:40:





    Sì, questo può essere un buon significato.






    ottimo [SM=g27987]
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    Orchidea
    Post: 520
    Sesso: Femminile
    00 24/01/2014 20:23
    Abaddòn)
    Abaddòn) [da un termine ebraico che significa “distruzione”].
    Nel testo italiano di Rivelazione 9:11 questo termine è traslitterato. Qui, a proposito della simbolica piaga delle locuste, si legge che esse hanno “un re, l’angelo dell’abisso. Il suo nome in ebraico è Abaddon, ma in greco ha nome Apollion”.
    In ebraico il termine ʼavaddòhn significa “distruzione” e può anche indicare “il luogo della distruzione”. Nel testo ebraico originale ricorre in tutto cinque volte, e in quattro di queste è usato come equivalente di “luogo di sepoltura”, “Sceol” e “morte”. (Sl 88:11; Gb 26:6; 28:22; Pr 15:11) In questi versetti ʼavaddòhn si riferisce evidentemente al processo distruttivo che segue la morte umana, e indica che la decomposizione o distruzione avviene nello Sceol, la comune tomba del genere umano. In Giobbe 31:12 ʼavaddòhn indica l’effetto distruttivo dell’adulterio. Giobbe disse: “Questo [l’adulterio] è un fuoco che divorerebbe fino alla distruzione [ʽadh-ʼavaddòhn], e metterebbe radice fra tutto il mio prodotto”. — Cfr. Pr 6:26-28, 32; 7:26, 27.
    Chi è Abaddon, l’angelo dell’abisso?
    In Rivelazione 9:11 il termine “Abaddon” è usato come nome dell’“angelo dell’abisso”. Il corrispondente nome greco, Apollion, significa “Distruttore”. Nel secolo scorso si tentò di dimostrare che questo versetto si applicava profeticamente a personaggi come l’imperatore Vespasiano, Maometto e perfino Napoleone, e l’angelo era generalmente considerato “satanico”. Si noti però che in Rivelazione 20:1-3 l’angelo che ha “la chiave dell’abisso” risulta essere il celeste rappresentante di Dio e, anziché essere “satanico”, lega e scaglia Satana nell’abisso. Un commento a Rivelazione 9:11 dice: “Abaddon, tuttavia, non è un angelo di Satana ma di Dio, che compie la sua opera di distruzione per ordine di Dio”. — The Interpreter’s Bible, a cura di G. A. Buttrick, 1957, vol. XII, p. 434.
    Nei versetti delle Scritture Ebraiche appena considerati è evidente che ʼavaddòhn è posto in parallelo con Sceol e morte. In Rivelazione 1:18 troviamo che Cristo Gesù afferma: “Vivo per i secoli dei secoli, e ho le chiavi della morte e dell’Ades”. Il suo potere sull’abisso è dimostrato in Luca 8:31. Che egli abbia un potere distruttivo, incluso il potere di distruggere Satana, è evidente da Ebrei 2:14, dove è detto che Gesù partecipò del sangue e della carne affinché “mediante la sua morte riducesse a nulla colui che ha i mezzi per causare la morte, cioè il Diavolo”. In Rivelazione 19:11-16 egli è chiaramente descritto come Distruttore o Giustiziere nominato da Dio. — Vedi APOLLION.