00 14/01/2014 18:02
Quando parliamo di Gesù di Nazareth (per ora lasciamo stare “Cristo”, che è un titolo), parliamo di un uomo di carne come tutti noi.
Anche lui un bel giorno è nato, è stato bambino, come tale è cresciuto fino a diventare uomo fatto.
Quando è nato?
Facile! è nato a Natale, lo sanno tutti!
Ma se una cosa è vera, questa è che Gesù non è affatto nato d’inverno (e Natale viene d’inverno!).

Luca (il vangelo di Luca) racconta (2, 8) che, la notte in cui nacque Gesù, [C]“in quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.
Ma nessun pastore, in nessuna regione montuosa che assomigli alla Giudea (Betlemme è a 770 metri sul livello del mare), sta fuori di notte con le sue pecore durante la stagione invernale. Provate a chiedere ai pastori sardi o abruzzesi.

Ma c’è anche un altro fatto.
Gesù nacque a Betlemme, in Giudea, anche se i suoi genitori vivevano parecchio più a nord, a Nazareth di Galilea. Il motivo, lo conosciamo tutti, fu perché, per il censimento indetto da Quirino governatore della Siria, da cui dipendeva anche la Palestina, Giuseppe, con sua moglie Maria, dovette andare a farsi censire nella località di origine della famiglia da cui discendeva e tale famiglia era quella di Davide, il grande re Davide, il quale era originario proprio di Betlemme in Giudea.
Ed ecco il fatto: quale sarà mai quell’amministratore che, volendo censire i suoi amministrati, li obblighi a muoversi in tempi rapidi nella stagione invernale, con tutti i disagi e le difficoltà di spostamento che tale stagione comporta? non sceglierà, invece, la stagione primaverile o autunnale?
Sicuramente, dunque, Gesù non nasce il 25 dicembre, come tradizione comanda.

E allora? quando lo facciamo nascere?
Beh, ai vangeli importa “il giusto” (è un modo toscano per dire “poco o nulla”) dirci quando è nato Gesù. Tant’è vero che due dei quattro vangeli (Marco e Giovanni) manco ne parlano. Ai vangeli importa farci sapere quando Gesù è morto (e risorto!), perché quella è la cosa veramente importante.

Ma, comunque, possiamo provare a individuare, se non un giorno, almeno un periodo dell’anno in cui potrebbe essere nato.
Insieme all’inverno possiamo escludere anche l’estate: troppo caldo per fare viaggi lunghi, mentre l’inverno è troppo freddo. Restano la primavera e l’autunno.
Così come ai vangeli, anche ai cristiani dei primi tre secoli importava “il giusto” di festeggiare il “compleanno” di Gesù (e infatti non c’era nessuna festa ad hoc!), ma se c’è una data più gettonata in quei primi tre secoli, questa cade nel periodo primaverile e precisamente il 20 di maggio per Clemente Alessandrino, il 28 di marzo per Cipriano, mentre Ippolito pone il compleanno di Gesù al 2 di aprile. Altri lo pongono invece al 19 aprile.
Da notare, però, che non c’era nessuna festa!!

Ma il fatto più curioso è che a formulare per primi la data del 25 dicembre come data della nascita di Gesù furono, ai tempi di Clemente Alessandrino (che muore nel 215), i discepoli di Basilide, caposcuola gnostico e quindi considerato eretico anche e proprio dai più accaniti sostenitori della oggi tradizionale data del Natale. Mah! che strano! che sia uno scherzo da ... prete?

E allora, dal NT, unica fonte veramente attendibile, la sola utile a farci conoscere Gesù di Nazareth, possiamo tranquillamente ricavare che Gesù nacque nel periodo primaverile e che i vangeli davano scarsa rilevanza ai festeggiamenti per il compleanno, al punto che non era stata istituita nessuna festa e non era stata tramandata nessuna data precisa (ah! che sbadati quei dodici!).