Il velo in testa alla donna

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alessio1956
00domenica 13 maggio 2012 18:44
deve portare il velo la donna ?
vorrei aprire un a discussione sul velo in testa che devono mettere le donne nella Chiesa quando pregano o profetizzano .
In 1 Co 11 Paolo indica come le donne dovrebbero portare il velo , uso il condizionale perche' poi ci sono diverse interpretazioni , interpretazioni e non discernimento nello spirito xche' se fosse discernimento nello Spirito dovrebbe unificare in una unica interpretazione la parola scritta .
Pace a tutti
Alessio
fabio-1967
00martedì 15 maggio 2012 16:44
Re: deve portare il velo la donna ?
alessio1956, 13/05/2012 18.44:

vorrei aprire un a discussione sul velo in testa che devono mettere le donne nella Chiesa quando pregano o profetizzano .
In 1 Co 11 Paolo indica come le donne dovrebbero portare il velo , uso il condizionale perche' poi ci sono diverse interpretazioni , interpretazioni e non discernimento nello spirito xche' se fosse discernimento nello Spirito dovrebbe unificare in una unica interpretazione la parola scritta .
Pace a tutti
Alessio



Ciao Alessio,
per quello che sento io il velo è un simbolo e se una donna si sente con il cuore di metterlo che lo metta, ma se non lo mette, ma prega con il cuore e con spirito non credo che il Signore faccia caso al velo!
Se non sbaglio ci sono infiniti passi del A.T. e N.T. dove si evince che Dio non è interessato ai formalismi ma con quanto cuore e amore ti accosti a lui.

Pace

Fabio

Aronne.F
00martedì 15 maggio 2012 21:18
Il velo per le donne
Secondo me si fa molta confusione su questo argomento. Spesso ho sentito dire che il velo è una consuetudine sociale valida per certi ambienti o per certe società e che, dato che nel nostro occidente non è più usato, allora è inutile parlarne e Paolo è un pò troppo legato alle consuetudini del suo tempo. Conseguenza di questo discorso è il dire che: poichè non è pensabile che le donne di oggi portino il velo, allora neanche è pensabile che possano pregare o profetizzare. Ragionamento piuttosto strampalato ma che mi è capitato più volte di sentire.
Però Paolo, in I Corinzi 11, fa un discorso ben preciso. Stabilisce prima una gerarchia - Dio Cristo uomo donna - e poi afferma che una donna che desideri pregare deve dare un segno chiaro per tutti che rispetta la suddetta gerarchia. In quel tempo un segno preciso era il velo in testa: abbiamo oggi qualche altro segno che mostri chiaramente questo rispetto della gerarchia? forse no. E allora non vedo perchè una donna non debba mettere in testa un velo per mostrare che rispetta la posizione sua e dell'uomo.
Ma non tutte le donne debbono portare il velo, bensì solo quelle che desiderano fare cose (pregare e profetizzare, dice Paolo) che potrebbero dare adito a pensieri sbagliati. Le altre donne si metteranno magari una pentola, o non si metteranno nulla in testa, questo dipende unicamente dalle usanze contingenti.
Credo veramente impensabile che Dio si occupi di stabilire la moda da seguire.
Aronne
alessio1956
00mercoledì 16 maggio 2012 19:48
velo
pace a voi

si , voglio aggiungere come ricorda sempre un Pastore Svizzero che
Gesu' e' lo stesso ieri, oggi e per sempre !!!
vale a dire che la parola e' cosi' e cosi' la si deve rispettare .

che ne pensate ?

Alessio
Aronne.F
00mercoledì 16 maggio 2012 21:04
velo
Ciao Alessio, il tuo "Pastore Svizzero" mi ha fatto venire in mente un episodio abbastanza divertente.
Qualche anno fa, nella predica tenuta durante la celebrazione di un matrimonio in una chiesa cattolica, il prete che ministrava la cerimonia, accennando all'attuale papa, lo definì "Pastore Tedesco". L'immagine che viene in mente è abbastanza divertente.
I pastori, tedeschi o svizzeri, sono tutti belli e buoni ma non credo ci sia bisogno di loro per dire che Cristo è lo stesso ieri oggi e sempre (Ebrei 13, 8).

E' vero, la Parola deve essere rispettata così com'è. Ma questa è una frase troppo generica che si può ritrovare in bocca a chiunque, dal cattolico al testimone di Geova. Credo che si debba sempre entrare nel merito, perchè troppe volte mi è capitato di constatare che quel che dice a me un determinato passo della Scrittura non è la stessa cosa che dice a un altro. E questo non perchè la Parola sia ambigua, ma perchè è la testa di ognuno di noi che è diversa, a volte anche molto diversa, da quella di altri.
Aronne
fabio-1967
00lunedì 21 maggio 2012 12:02
Sulla questione del velo propongo sotto uno studio di Gianni Montefameglio tratto dal suo sito.

Per motivi di lunghezza del testo propongo sotto solo il link da cui poter leggere lo studio:

www.biblistica.it/1/la_questione_del_copricapo_femminile_3791...
D.G
00lunedì 28 maggio 2012 17:26
Questo è un argomento delicato, il quale porta sempre a discussioni a volte anche un pò accese, sono del parere che non si può sempre ripetere la solita frase che la Bibbia debba essere rispettata così com'è.
Ve l'immaginate oggi le lapidazioni in caso di adulterio, fare il culto il sabato, circoncidere i figli maschi, seppellire i morti nei sepolcri ecc.
È vero che oggi i tempi sono cambiati e che la Bibbiaa debba essere applicata così come è, ma è altrettanto vero che per applicare la Bibbia ai tempi moderni c'è da tener presente il contesto nel quale viviamo.
Un esempio pratico... il setttimo giorno è oramai da diverso tempo diventato la domenica, quindi è logico dedicare il culto al Signore la domenica, si potrebbero fare anche altri esempi, ma non voglio dilungarmi troppo sull'argomento. Tempo fa posi questa domanda ad un pastore, il quale mi diede una risposta più che plausibile, mi disse che fra i primi cristiani si convertivano anche prostitute, le quali come segno di riconoscimento gli venivano tagliatii capelli per essere facilmente riconoscibili e dato che nonci dovevano essere discriminazioni fra le donne, venne applicata la regola che le donne dopvevano coprirsi il capo in modo da sembrare tutte uguali.

Il velo non fa una donna più cristiana di un'altra e Dio guarda la predisposizione del cuore di una persona, che questa abbia peccato o meno.
Rialtina
00mercoledì 27 giugno 2012 12:12
Re:
D.G, 5/28/2012 5:26 PM:

Questo è un argomento delicato, il quale porta sempre a discussioni a volte anche un pò accese, sono del parere che non si può sempre ripetere la solita frase che la Bibbia debba essere rispettata così com'è.
Ve l'immaginate oggi le lapidazioni in caso di adulterio, fare il culto il sabato, circoncidere i figli maschi, seppellire i morti nei sepolcri ecc.
È vero che oggi i tempi sono cambiati e che la Bibbiaa debba essere applicata così come è, ma è altrettanto vero che per applicare la Bibbia ai tempi moderni c'è da tener presente il contesto nel quale viviamo.
Un esempio pratico... il setttimo giorno è oramai da diverso tempo diventato la domenica, quindi è logico dedicare il culto al Signore la domenica, si potrebbero fare anche altri esempi, ma non voglio dilungarmi troppo sull'argomento. Tempo fa posi questa domanda ad un pastore, il quale mi diede una risposta più che plausibile, mi disse che fra i primi cristiani si convertivano anche prostitute, le quali come segno di riconoscimento gli venivano tagliatii capelli per essere facilmente riconoscibili e dato che nonci dovevano essere discriminazioni fra le donne, venne applicata la regola che le donne dopvevano coprirsi il capo in modo da sembrare tutte uguali.

Il velo non fa una donna più cristiana di un'altra e Dio guarda la predisposizione del cuore di una persona, che questa abbia peccato o meno.



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Dio stesso ha stabilito il giorno del culto il sabato,il giorno del Suo riposo.Il giorno e` Sabato,e come regola doveva essere rispettato. Non possiamo scusarci ne e` necessario dilungarsi per cose che sono ingiustificate. Perche` hanno cambiato in Domenica ancora non lo so,ma il culto domenicale non e` il culto ordinato da Dio. Veramente non so che significa l`esempio della prostituta con il Sabato che Dio ha santificato. La CC e` sempre stata permissiva in molte cose,percio` tutto e` valido per loro giustificazione.

AlfredoGennari
00mercoledì 27 giugno 2012 15:47
Il sabato, come la circoncisione, era il segno distintivo del vecchio popolo di Dio, Israele, in mezzo al mondo dei Gentili, cioè dei non Ebrei: osservare il sabato era come dire esplicitamente "sono Ebreo". Israele è stato il primo popolo a suddivividere il tempo con ritmo di 7 giorni, nessun altro popolo conosceva la settimana.
Quando viene Gesù cambia tutto, non va dimenticato: scompare il tempio con tutto il suo culto sacrificale, scompare il sistema sacerdotale e levitico: Gesù diventa il centro e il fulcro della nuova fede e del nuovo culto fatto in spirito e verità.

E se il centro è Gesù, che difficoltà c'è a pensare che, se culto a Dio vogliamo rendere, questo non debba essere incentrato proprio su ciò che concerne il Salvatore Gesù, e quindi la sua morte e risurrezione, che va ricordata, con la cena del Signore, proprio perchè la comunità si rinfreschi sempre la memoria su ciò che le ha portato salvezza.

E se questo ricordo viene fatto dalla comunità proprio nel giorno della risurrezione di Gesù (è su questo evento che si basa tutta la nostra fede, I Corinzi 15, 17), che cosa c'è di strano?

Gesù è risorto il giorno dopo il sabato, il sabato era l'ultimo giorno della settimana, per cui il giorno dopo era il primo giorno della settimana: la comunità del NT ricorda il sacrificio di Gesù col pane e il vino proprio il primo giorno della settimana (Atti 20, 7 / I Corinzi 16, 2).
Non vedo il problema, visto che è una prassi della chiesa presenti gli apostoli.

Solo il nome "domenica" non trova origine nella Scrittura; esso deriva dal latino "dies domini" (= giorno del signore) ed è stato introdotto dall'imperatore Costantino nel 313 d.C.
Anche il fatto che sia festivo e non lavorativo non viene dalla Scrittura ma da una legge imperiale. Prima di allora il cristiani si riunivano o all'alba, prima di andare al lavoro, o la sera dopo il lavoro, e in genere si riunivano nelle case: questo lo conosciamo da testimonianze provenienti dal mondo pagano.

Ma il sabato non ha più senso, perchè il nuovo popolo di Dio è la chiesa, il vecchio popolo ha cessato il suo compito:
"Or quel che diventa antico e inveccchia, è vicino a scomparire", diceva l'epistola agli Ebrei 8, 13, e di lì a pochi anni, nel 70 d.C., il tempio di Gerusalemme, con tutto il suo sistema sacerdotale e cultuale basato sui sacrifici, sarebbe definitivamente scomparso. Compreso il sabato.
Cristianalibera
00mercoledì 27 giugno 2012 18:10
Interessante studio di 1Cor 11,2-16
Leggete un po' qui, interessante studio della questione del copricapo della donna cristiana (e non solo).

www.credereoggi.it/upload/2004/articolo143_95.asp
AlfredoGennari
00mercoledì 27 giugno 2012 19:01
Interessante lo studio che proponi, CristianaLibera, ma che secondo me, come del resto tutti gli studi sull'argomento che mi è capitato di leggere, non tocca il punto sottinteso sempre: tutte le donne devono portare il velo?
E mi sembra abbastanza evidente che solo le donne che pregano o profetizzano durante l'assemblea di culto - perchè è di questo che si sta parlando, visto che poco più sotto (dal v. 17) Paolo parlerà della cena del Signore e questa veniva fatta nell'ambito del culto - solo quelle, dunque, che pregano e profetizzano nel culto devono portare il velo come segno che non vogliono per niente sovvertire la gerarchia presentata da Paolo al v. 3, che è il punto partenza di tutta l'argomentazione.
Le altre donne possono tranquillamente portarlo o non portarlo, a secondo di come preferiscono
Cristianalibera
00venerdì 29 giugno 2012 18:00
Re:
AlfredoGennari, 27/06/2012 19.01:

Interessante lo studio che proponi, CristianaLibera, ma che secondo me, come del resto tutti gli studi sull'argomento che mi è capitato di leggere, non tocca il punto sottinteso sempre: tutte le donne devono portare il velo?
E mi sembra abbastanza evidente che solo le donne che pregano o profetizzano durante l'assemblea di culto - perchè è di questo che si sta parlando, visto che poco più sotto (dal v. 17) Paolo parlerà della cena del Signore e questa veniva fatta nell'ambito del culto - solo quelle, dunque, che pregano e profetizzano nel culto devono portare il velo come segno che non vogliono per niente sovvertire la gerarchia presentata da Paolo al v. 3, che è il punto partenza di tutta l'argomentazione.
Le altre donne possono tranquillamente portarlo o non portarlo, a secondo di come preferiscono



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Riporto qui il testo cruciale che ci fa capire che con molta probabilità non si tratta di un velo, cioè di un "fazzoletto in testa" o altro come copricapo, ma invece di una appropriata acconciatura che identificava la donna come donna e non come un maschio visto che le donne di Corinto avevano la tendenza di mascolinizzarsi, dal punto di vista di quell'epoca, e di quel luogo.

Il termine exousia del v. 10a: «Per questo la donna deve exousian echein sulla sua testa» non è da intendere in senso passivo, come fa la versione CEI 1971 che traduce: «Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza»[2]. Exousia infatti non ha mai valore passivo (= potere da subire) né nelle altre nove ricorrenze di 1Cor, né nel Nuovo Testamento, né in tutta la lingua greca. Ha invece sempre senso attivo (= potere da esercitare). L’espressione del v. 10 potrebbe allora significare: «La donna deve avere (un segno del)la propria autorità (da esercitare per esempio nella guida della preghiera o nell’esercizio del carisma profetico)» o, in alternativa: «Deve controllare la sua capigliatura (acconciandola in modo proprio)». Per la prima interpretazione opta la versione CEI del 1997 («Deve portare sul capo un segno dell’autorità») e per la seconda, invece, la Bible de Jérusalem del 1998: «Doit se coiffer convenablement (Deve acconciarsi in modo conveniente)».


Dunque, oggi come oggi quel problema non si pone proprio più, almeno non dalle nostre parti, visto che nessuno ad una donna ai nostri tempi rimproverebbe di essere mascolina soltanto perché porta i cappelli corti.


Questo per prima, secondo:

tu dici "E mi sembra abbastanza evidente che solo le donne che pregano o profetizzano durante l'assemblea di culto".

E secondo te ci sono delle donne durante l'assemblea di culto che non pregano?
Tutti pregano durante una adunanza, anche se lo fanno soltanto in spirito ascoltando colui che presiede una preghiera, e poi dicendo "amen".
Oppure durante il Padre nostro pregato in comunione con tutta l'assemblea dell'adunanza, la messa, il culto o come sempre volete chiamare una riunione di cristiani con Santa Cena.
Per me si tratta semplicemente del fatto che Paolo ammonisce le donne di acconciarsi in modo decente da donna durante le adunanze, tutte.
Almeno cosi la vedo io.


AlfredoGennari
00domenica 1 luglio 2012 16:37
Quello che mi ha sempre incuriosito di questo passo è che Paolo ponga come premessa del suo ragionamento la "gerarchia" del v. 3: evidentemente è, per lui, il punto di partenza per spiegare il tutto.
Il velo, o copricapo, deve avere relazione diretta con la premessa, tutto il resto viene in secondo piano, sia il discorso sulle prostitute (non si sa quanto vera sia questa notizia) sia quello sulla chioma lunga o corta.
Il segno di riconoscimento dell'autorità è il motivo del velo (gli angeli del v. 10 riconoscono l'autorità da cui dipendono, cioè Dio, e bene è allora che anche la donna che pregano lo facciano).

Che poi tutte le donne preghino ... recitare tutti insieme una qualsiasi composizione imparata a memoria non è pregare; pregare significa alzarsi in mezzo all'assemblea e rivolgersi a Dio comunicandoGli ciò che si ha nel cuore. Seguire in spirito e poi alla fine dire amen non è la stessa cosa che alzarsi e pregare. Evidentemente questo succedeva nelle primitive comunità cristiane, come anche il profetizzare da parte di donne. E potrebbe benissimo succedere anche oggi che una donna si alzi in mezzo all'assemblea e desideri pregare.
Quindi Paolo, che non ha assolutamente niente contro questa preghiera fatta da donne, vuole però che si faccia con ordine e cioè con rispetto di quella gerarchia che ha premesso a tutto il ragionamento.

Il significato di exousìa che tu riporti, contrasta troppo con la gerarchia che Paolo antepone a tutto il ragionamento: il velo dimostra il rispetto di quella gerarchia.
Dino1048
00lunedì 2 luglio 2012 17:27
Velo o non velo, 1° cor. 11: 2,ecc. ecc.
Ciao a tutti, che DIO vi Benedica, certo che mi sento davvero intimorito davanti a tanta bravura letteraria, si usano parole difficili, si citano testi, è tutta una opposizione, certo se paolo parlava cosi, non so quante, ma di sicuro tanta gente restava intontita, delusa,perchè LA PAROLA è scritta per essere capita, è s e m p l i c e, è per quelli che come me, non sono letterati, ma vogliosi di leggere la PAROLA DI DIO.
Scusate, voglio dire che non sono contro i letterati, anzi, ma per altre cose sono senzaltro utili, per LA PAROLA non servono.
Carissimi nel SIGNORE, per me è semplice, Paolo mi ha spiegato tutto in modo facile, perchè lo SPIRITO SANTO lo illuminava,e leggendo così come è, tutti lo possono capire. La donna deve avere un segno sul capo,i capelli lunghi,oppure il velo, così è stabilito da GESU che è la PAROLA di DIO, questo, quando prega o profetizzi, a casa sta come le piace, poi
che l'uomo è...... come CRISTO è..... come DIO PADRE è....., perchè è così difficile?, perchè non lo possiamo digerire?, a ognuno il proprio ruolo?. Fratelli, sorelle, amici io in GESU' il CRISTO vi AMO, e da ignorante se mi sono espresso male vi chiedo scusa. Ciao Dino.
D.G
00martedì 3 luglio 2012 15:51
Re: Velo o non velo, 1° cor. 11: 2,ecc. ecc.
Dino1048, 02.07.2012 17:27:

Ciao a tutti, che DIO vi Benedica, certo che mi sento davvero intimorito davanti a tanta bravura letteraria, si usano parole difficili, si citano testi, è tutta una opposizione, certo se paolo parlava cosi, non so quante, ma di sicuro tanta gente restava intontita, delusa,perchè LA PAROLA è scritta per essere capita, è s e m p l i c e, è per quelli che come me, non sono letterati, ma vogliosi di leggere la PAROLA DI DIO.
Scusate, voglio dire che non sono contro i letterati, anzi, ma per altre cose sono senzaltro utili, per LA PAROLA non servono.
Carissimi nel SIGNORE, per me è semplice, Paolo mi ha spiegato tutto in modo facile, perchè lo SPIRITO SANTO lo illuminava,e leggendo così come è, tutti lo possono capire. La donna deve avere un segno sul capo,i capelli lunghi,oppure il velo, così è stabilito da GESU che è la PAROLA di DIO, questo, quando prega o profetizzi, a casa sta come le piace, poi
che l'uomo è...... come CRISTO è..... come DIO PADRE è....., perchè è così difficile?, perchè non lo possiamo digerire?, a ognuno il proprio ruolo?. Fratelli, sorelle, amici io in GESU' il CRISTO vi AMO, e da ignorante se mi sono espresso male vi chiedo scusa. Ciao Dino.



Usciamo leggermente fuori dall'argomento...
Spesso viene detta la frase "la Bibbia è sempre uguale sia ieri che oggi" per mettere in evidenza il concetto che la bibbia non è cambiata, giusto, ma questo secondo me è da vedere nel senso spirituale e non nel senso pratico, ad esempio, Dio ha stabilito un giorno di riposo ma non ha detto che questo giorno doveva essere il sabato, come qualcuno ha detto in questa discussione sono stati gli ebrei a "regolamentare" la settimana, quindi ad esempio se io faccio di professione il medico e mi tocca prestare servizio il sabato, che faccio? Faccio morire qualcuno? No, Dio non ha stabilito il sabato, ma lo hanno fatto gli ebrei, mentre il mio giorno per il Signore può coincidere con il mio giorno di riposo, la Bibbia dice che Dio dopo la creazione si riposò, quindi l'uopmo dopo una settimana (6 giorni) di lavoro si deve fermare.
Ribadisco il concetto che anche se la Bibbia non cambia e non deve essere cambiata, il suo significato va applicato al contesto nel quale si vive, oppure possiamo riunirci all'alba prima di andare al lavoro, e dopo una giornata di duro lavoro ci possiamo riunire nuovamente, naturalmente andando in giro con i sandali ed una tunica, e la sera dopo a casa si va a letto senza accendere la tivù...



Dino1048
00martedì 3 luglio 2012 17:05
Velo o non velo, 1° cor. 11: 2,ecc. ecc.
Ciao, DIO ti Benedica e ti aiuti,caro D. G. davvero una bella risposta, scusa ma non sono per niente daccordo, ma ognuno....., comunque, il 1°, il 2°, il 3° e cosi via fino al 7° che in ebraico si dice credo sabact o giù di li,( quelli che lo sanno, te lo diranno), ma io so che significa 7° giorno,e il settimo giorno ti riposerai quindi era un ordine.e basta.
In GESU il SIGNORE ti abbraccio, ciao Dino. P.S. per il dottore, ricorda la pecora caduta nel fosso in un giorno di sabato.
Dino1048
00martedì 3 luglio 2012 17:07
D.G
00martedì 3 luglio 2012 17:36
Re: Velo o non velo, 1° cor. 11: 2,ecc. ecc.
Dino1048, 03.07.2012 17:05:

Ciao, DIO ti Benedica e ti aiuti,caro D. G. davvero una bella risposta, scusa ma non sono per niente daccordo, ma ognuno....., comunque, il 1°, il 2°, il 3° e cosi via fino al 7° che in ebraico si dice credo sabact o giù di li,( quelli che lo sanno, te lo diranno), ma io so che significa 7° giorno,e il settimo giorno ti riposerai quindi era un ordine.e basta.
In GESU il SIGNORE ti abbraccio, ciao Dino. P.S. per il dottore, ricorda la pecora caduta nel fosso in un giorno di sabato.


Appunto, (riguarda la pecora, o forse era un asino ??? Luca 14.5) Secondo me Gesù voleva affermare che il Sabato non doveva prendersi alla lettera come dicevano i dottori della legge, ma restava sempre un giorno da dedicare al Signore, ritornando poi alla settimana, Dio non ha fatto i cieli il lunedì e la terra il martedì, ma semplicemente seguendo un'ordine di progressione, ossia una cosa dopo l'altra, i giorni sono stati poi ordinati dagli uomini secondo la propria interpretazione.


Dino1048
00martedì 3 luglio 2012 18:07
Riciao, secondo la propria interpretazione si fanno centinaia di sette religiose, io leggo e con l'aiuto dello SPIRITO SANTO capisco ed ap
plico. Ciao il PADRE E GESU' il FIGLIO ti Benedicano Dino.
P.S. la mia cit. riguarda Matteo 12:11, ma questo tu lo hai capito, ne sono certo.
Dino1048
00martedì 3 luglio 2012 18:22
Ciao, se parliamo di interpretazione, si parla di centinaia di gruppi o sette religiose diverse, io, scusa,leggo e con l'aiuto dello SPIRITO SANTO, capisco ed applico,certo sono pronto al dialogo ed accettazione ma con le scritture davanti, senza temere niente,e naturalmente senza aggiungere o togliere alla PAROLA. DIO ti BENEDICA, ciao Dino.
D.G
00martedì 3 luglio 2012 20:22
Re:
Dino1048, 03.07.2012 18:22:

Ciao, se parliamo di interpretazione, si parla di centinaia di gruppi o sette religiose diverse, io, scusa,leggo e con l'aiuto dello SPIRITO SANTO, capisco ed applico,certo sono pronto al dialogo ed accettazione ma con le scritture davanti, senza temere niente,e naturalmente senza aggiungere o togliere alla PAROLA. DIO ti BENEDICA, ciao Dino.



Questo è il cardine, ognuno cerca di dare alla Bibbia la propria interpretazione e il bello è che tutti pensano di essere nel giusto e di comprendere, anzi ancora meglio di avere la corsia preferenziale di comunicazione con l'Altissimo. Le conseguenze ? Denominazioni religiose, sette, falsi profeti e apostoli e chi più ne ha più ne metta, ognuno che segue la proprio visione (ritenendola giusta) senza neanche tenere in considerazione la possibilità di una propria interpretazione sbagliata.
Oggi sono arrivato al punto che quando mi trovo in qualche riunione o contesto cristiano, osservando le persone e la situazione intorno a me riesco tranquillamente a dire a chi mi sta vicino o mi accompagna...."adesso il pastore dice questo... adesso il pastore farà quest'altro e così via... Sono io un profeta? No!!! Sono io uno psicologo? No!!! Oramai ho imparato ad osservare la gente che mi sta intorno e dedurre il loro comportamento e quello che faranno o diranno con una certa facilità, mi basta mettere a fuoco le loro "idee".
Questo è lo sbaglio di tutti colori che si sentono nel giusto, essere fermi nella propria idea (ritenendola l'unica giusta)... e poi ci chiediamo come mai l'evangelo non prospera ?
La fede dovrebbe essere genuina e pratica, perchè solo in questo modo si possono raccogliere anime per il regno di Dio, le imposizioni di strane teorie e teologie, non fanno parte di quello che ha predicato Gesù, il quale parlava ai semplici e ai bisognosi, senza mettere in evidenza le varie etichette che avrebbe potuto tranquillamente mettere in mostra.
Oggi, tra tutte queste denominazioni e vari credi, si è creato un popolo di fedeli fasullo, ma allora come si fa a capire se si è nel giusto? Un credo non vale l'altro e per quersto non "basta" credere
È sbagliato affermare che tutte le strade portano a Roma, sarebbe come dire che io trovandomi a firenze per andare a Roma, farei un salto in Australia, passerei poi dall'India, allungherei per la Cina facendo un salto in Russia, attraverserei il polo nord recandomi in Canada dove volerei fino a NewYork e da quì prendessi una nave pe giungere a Roma.
Il Cristianesimo consiste nell'essere certi che tutti gli uomini a causa del peccato sono perduti e che nonostante l'uomno si sforzi per piacere a Dio seguendo insegnamenti "dettati" da altri uomini, non potrà mai essere salvato, proprio perchè l'uomo seguendo "ideali" o interpretazioni altrui, cerca di raggiungere Dio, ma dimentica che con il sacrificio di Gesù sulla croce è stato proprio Dio a raggiungere l'uomo che a causa del peccato era perduto. Un vero cristiano non deve agire in uno specifico modo sforzandosi di piacere a Dio, seguendo schemi stabiliti da altri, deve semplicemente far sua la Parola e comportarsi in proposito con la guida della Spirito di Dio, ascoltando sinceramente quello che lo Spirio dice, senza fare cocktail di discorsi e di teorie. Purtroppo fintanto che non si darà ascolto nel vero senso del significato a quello che Dio sussurra al nostro cuore non potremo andare da nessuna parte, perchè seguiremo strane vie che non sono ne le nostre ne quelle del Signore, la Bibbia dice che c'è una sola strada che porta al Padre, indovinate qual'è? Allora perchè si da ascolto a tante voci "che gridano nel deserto" ma che poi conducono alla "morte" (spirituale).Tanti dicono di andare a destra e a sinistra, ma se non si segue Gesù e i suoi insegnamenti ci troveremo nella condizione di essere più confusi di prima.
Per questo la Bibbia va applicatoa all'era nella quale oggi viviamo, se devo andare a portare un messaggio a Newyork, non ci vado con la nave quando potrei andare tranquillamente in aereo in meno di dieci ore.
Il messaggio di Gesù lasciatoci ieri è attuale ancora oggi, ma non dobbiam recintarlo con strani dogmi creati a misura nostra.

Ritornando al velo (che poi è l'argomento della discussione) sta ad indicare solamente che la donna deve avere un atteggiamento congruo della situazione che sta vivendo, quindi deve avere un cero ritegno. Tutte le altre intepretazioni sono solo create di proposito secondo le varie denominazioni.







Dino1048
00mercoledì 4 luglio 2012 16:15
velo o.... 1° cor......
Carissimo D.G. DIO ti benedica, sembra di essere in una arena, e noi i combattenti, spero che non sia così, io non voglio essere quello che grida di più, anzi mi piace ascoltare, ma se continuiamo così, sembra che stiamo litigando, quindi PACE. Benedetto dal Signore,alcune delle cose da te dette mi stanno bene, altre no, io credo e non mi sento fasullo, sono CRISTIANO,e seguo CRISTO e il suo insegnamento, le teorie umane non mi interessano, non faccio parte di nessuna setta, quindi non seguo nessuna idea umana, so che solo GESU' mi salva, perchè solo LUI è morto sulla CROCE per me,ripeto, seguo, anzi per essere più preciso, mi sforzo di seguirlo sperando che le distrazioni non me lo facciano perdere di vista, al PADRE SUO chiedo perdono, e lo faccio nel SUO nome cioè GESU' IL CRISTO. Caro D.G. termino qui dicendo che mi fa piacere parlare con te, ma penso che continuerò solo a leggerti, almeno per il momento, non mi va di occupare spazio per battere o controbattere, scusa se per te non è così. D.G. L'IDDIO DELLA MISERICORDIA ti BENEDICA NEL NOME DI GESU' IL SIGNORE, ti abbraccio Dino.
D.G
00giovedì 5 luglio 2012 14:44
Battere e controbattere, non credo si tatti di questo, si tratta solo di far vivere un forum, il quale è uno scambio di idee e un mette in mostra idee che da altri non vengono prese in considerazione.
Se si resta radicati nella propia idea e non si è aperti al dialogo a che serve un forum ???
Ho conosciuto un pastore il quale essendo stato invitato, ha fatto sapere che lui frequenta solo quelli della sua (nota) denominazione. Ma un pastore non dovrebbe correre avanti e indietro a racimolare pecorelle perdute senza guardare il colore del pelo? Mah, strano modo di pensare!

Ritornando al velo ... in una chiesa nelle mie vicinanze le donne portano il velo, inoltre uomini e donne si siedono separati, a vedere una scena del genere sembrerà quasi di trovarsi in altri tempi, ma poi scoprendo che parechi non rivolgono la parola al proprio vicino/vicina h evidenziato come l'ipocrisia è sovrana. Allora a che serve mettere il velo in testa per mostrare (agli uomini) timore e rispetto di Dio, quando invece non si mette in pratica il suo più grande comanmdamento?

Comincio a pensare che per molti il velo rappresenti quasi "l'etichetta" per mostrare la propria buona cristianità, ma in fin dei conti si tratta solo di un atteggiamento ingannatorio, come dice un vecchio proverbio "non è l'abito che fà il monaco".

Se vi fà piacere guardate questo photoshow ... mostra come siamo abituati a considerare quello che vediamo, non dico di più.
fabio-1967
00giovedì 5 luglio 2012 15:25
Re:
D.G, 05/07/2012 14.44:

Battere e controbattere, non credo si tatti di questo, si tratta solo di far vivere un forum, il quale è uno scambio di idee e un mette in mostra idee che da altri non vengono prese in considerazione.
Se si resta radicati nella propia idea e non si è aperti al dialogo a che serve un forum ???

Probabilmente a niente, però non mi pare che sia il caso di Dino che non mi sembra affatto una persona poco incline allo scambio di idee, ma forse e te lo dico senza offesa, Dino quando vede che ognuno ha la propria idea e in quella si vuole rimanere reputa, e sono d'accordo con lui, inutile continuare.

Ho conosciuto un pastore il quale essendo stato invitato, ha fatto sapere che lui frequenta solo quelli della sua (nota) denominazione. Ma un pastore non dovrebbe correre avanti e indietro a racimolare pecorelle perdute senza guardare il colore del pelo? Mah, strano modo di pensare!

Caspita D.G. quanti pastori strani hai conosciuti...ma tutti a te sono capitati? [SM=g27987]

Comincio a pensare che per molti il velo rappresenti quasi "l'etichetta" per mostrare la propria buona cristianità, ma in fin dei conti si tratta solo di un atteggiamento ingannatorio, come dice un vecchio proverbio "non è l'abito che fà il monaco".

Può darsi, ma sai che c'è io non sono nel cuore di quelle persone e lo sa solo Dio se fingono o meno... se fingono mi dispiace tanto per loro se la vedranno con Dio.





D.G
00giovedì 5 luglio 2012 16:31
Probabilmente a niente, però non mi pare che sia il caso di Dino che non mi sembra affatto una persona poco incline allo scambio di idee, ma forse e te lo dico senza offesa, Dino quando vede che ognuno ha la propria idea e in quella si vuole rimanere reputa, e sono d'accordo con lui, inutile continuare.

Idem.

Caspita D.G. quanti pastori strani hai conosciuti...ma tutti a te sono capitati?

Sono una persona aperta al dialogo e per questo quando posso frequento raduni e visito anche altre chiese, quindi penso che sia normale farsi anche un'idea di dove ci si trovi e con chi si ha a che fare.


Può darsi, ma sai che c'è io non sono nel cuore di quelle persone e lo sa solo Dio se fingono o meno... se fingono mi dispiace tanto per loro se la vedranno con Dio.

La questione non finisce quì, un vero cristiano è sopratutto testimone della fede che professa, ed il modo migliore di testimoniare questa fede lo si fà verso il "mondo" ossia verso coloro che non credono, di conseguenza non posso essere un "finto" cristiano perchè sarebbe "di scandalo" verso il mondo... e poi ci lamentiamo come mai le chiese sono sempre semivuote
fabio-1967
00giovedì 5 luglio 2012 16:55
Re:
D.G, 05/07/2012 16.31:



La questione non finisce quì, un vero cristiano è sopratutto testimone della fede che professa, ed il modo migliore di testimoniare questa fede lo si fà verso il "mondo" ossia verso coloro che non credono, di conseguenza non posso essere un "finto" cristiano perchè sarebbe "di scandalo" verso il mondo... e poi ci lamentiamo come mai le chiese sono sempre semivuote




Sono d'accordo con te, ma tu nella tua frase:
"Comincio a pensare che per molti il velo rappresenti quasi "l'etichetta" per mostrare la propria buona cristianità, ma in fin dei conti si tratta solo di un atteggiamento ingannatorio, come dice un vecchio proverbio "non è l'abito che fà il monaco".

ti riferivi a credenti e non a persone del mondo giusto?
Se cmq con il tuo commento: "e poi ci lamentiamo come mai le chiese sono sempre semivuote" ti riferisci alla mia affermazione che se la vedranno con Dio..Beh D.G. cosa ti devo dire mi stai giudicando e basta senza neanche conoscermi e questo non và bene neanche!
Comunque come Dino mi astengo dal commentare ulterioremente e non perchè non mi reputo aperto al dialogo, ma perchè mi sono già espresso sull'argomento e non credo ci sia altro da aggiungere su questo post.

D.G
00giovedì 5 luglio 2012 17:13
Ti stai sbagliando ... non ti sto giudicando, e poi da che cosa lo deduci, il mio discorso è sul comportamento che si adotta in certe chiese, ad esempio il velo in testa, che poi può andare ad urtare con il comportamento che si ha nella vita reale.

Non me ne volere ma voglio raccontarti un episodio che ho vissuto, qualche anno fà, tu mi dirai nuovamente "e tutte a te capitano", e che ci posso fare...
Fui invitato ad una riunione di una denominazione (non faccio il nome), comunue una molto presente nella mia zona, sono rimasto un pò confuso nel vedere che vi erano tante ragazze giovani, vestite tutte in modo casto, gonna sotto il ginocchio oppure con pantaloni, scarpe basse e velo in testa, sono rimasto a bocca aperta, quando finita la riunione ho incontrato nuovamente queste ragazze, in abiti "civili"... jeans attillatissimi, ombellico ben esposto con pearcing e trucco un pò volgarotto il tutto accompagnato da atteggiamenti leggermente provocatori verso i coetanei.
Carissimo, queto non vuol dire giudicare, ma trarre la semplice conclusione come detto prima non è l'abito che fa il monaco, si `etestimoni della prorpia fede restando coerente con essa anche fuori dal contesto ossia nel mondo, e non facendo il cristiano solo durante il culto o quando mi riunisco anche con altri cristiani... o forse si ha paura di essere "giudicati" dal mondo?

come si dice nei contatti radio... passo e chiudo:
Dino1048
00giovedì 5 luglio 2012 18:02
passo e chiudo in risposta
Carissimo D, G. sono daccordissimo con te sulla risposta tua ultima
avuta con Fabio, riguardo al gruppo da te conosciuto, ma io dico per me stesso, chi sono io per giudicare? IL MIO DIO GIUDICA, se per me non è
comportamento biblico certe situazioni, io scuoto la polvere dei calzari
senza commentare, se non richiesto da chi mi invita, tu continua a cercare DIO PADRE E GESU IL FIGLIO, senza distrarti, o farti distrarre, e con loro che te la devi vedere.Caro D.G. io voglio parlare con te, ma se DIO vuole magari ci incontreremo, allora possiamo discutere magari più a lungo, ma cosi, mi sembra un po inconcludente, forse mi spiego male, voglio dire, hai detto la tua, io la mia, altri la loro, poi si passa alla monotonia, o se vogliamo all'insistenza, che ci fa male.
Io voglio parlare con te quando penso di potere dire qualcosa, ma se non lo faccio, sappi che in GESU io ti voglio BENEEEEE. Ciao Dino
Cristianalibera
00venerdì 6 luglio 2012 12:30
DG

La donna deve avere un segno sul capo,i capelli lunghi,oppure il velo, così è stabilito da GESU che è la PAROLA di DIO, questo, quando prega o profetizzi, a casa sta come le piace, poi

.

E da dove hai dedotto che a casa sta come le piace?
Forse una donna prega soltanto all'adunanza cristiana? [SM=g28004]

E cosa significa esattamente profetizzare?
Oggi la donna ancora profetizza?

Se la Bibbia fosse cosi semplice o facile da capire non staremmo qui a discuterne. [SM=g28004]
D.G
00venerdì 6 luglio 2012 13:53
1 Corinzi 11,2-16
Parla chiaramente dell'atteggiamento che dovrebbe avere la donna nelle adunanze, ma quì ora facciamo qualche passo indietro nella discussione, il nocciolo era se non sbaglio se al giorno d'oggi la donna deve copririsi il capo durante il culto.

Comunque a prescindere da quanto detto fin'ora, si ricade sempre nella solita frase "la Bibbia come era ieri è oggi e come tale va applicata".

Il verso 5 cita
Ma ogni donna, che prega o profetizza col capo scoperto, fa vergogna al suo capo, perché è la stessa cosa che se fosse rasa

ossia all'uomo, e più esattamente al marito di lei, perchè mostra pubblicamente di volersi emancipare dalla dipendenza in cui l'ha collocata l'ordine da Dio stabilito...

Il verso 6 poi continua...

Ora se la donna non si copre, si faccia pure tagliare i capelli; ma se è una cosa vergognosa per la donna farsi tagliare i capelli o rasare, si copra il capo

Quindi come si determina da questo la ragione del portare il capo coperto potrebbe essere anche il fatto di non voler tagliarsi i capelli...

Forse una donna prega soltanto all'adunanza cristiana?

Nessuno dice che la donna non può pregare in casa o altrove, non colleghiamo il coprirsi il capo con la preghiera, neanche l'uomo per pregare si mette il vestito o si fà prima un bagno.
La preghiera è un atteggiamento intimo con Dio che ogni individuo, uomo o donna che sia, pratica a secondo delle proprie necessità senza seguire un modo particolare, ma in piena libertà di espressione e costume, in fin dei conti con la preghiera l'individuo spoglia il proprio cuore, mostrandolo al Signore.

Comunque a prescindere da tutto questo bisogna tener conto e ne sono fermamenmte convinto del contesto, nel nostro caso anche dell'epoca, quì si stà parlando di un periodo dove la donna era sottomessa all'uomo, quindi per rispetto all'uomo dove portare anche un segno di sottomissione. Oggi è ancora così??? Non credo. Oggi la donna ricopre sempre più spesso ruoli importanti, ci sono donne affermate che se loa sentono di dire la propria, voler mettere a tutti i costi il "velo" sembra quasi una sottomissione forzata, sarebbe come dire che oggi per spostarsi dobbiamo usare ancora l'asino.

Non voglio comunque dilungarmi in discussioni che potrebbero far nascere polemiche di interpretazione.

Riguardo le profezie da parte delle donne e perchè non può essere?
Solo che oggi se ne è fatto un vanto, a dire il vero ho conosciuto "presunti "profeti (uomini) che puntualmente sbagliavano quello che avevano profetizzato e cercavano poi di aggiustare il tutto con strani discorsi, ma questo sarebbe un'altro argomento.

Sono convinto che Dio può servirsi di chiunque, uomo o donna che sia, ma bisogna avere il giusto discernimento per capire se è davvero un messaggio da parte di Dio o proviene dalla mente del "profeta".
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